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GIORNATE FAI D’AUTUNNO – Eccezionale doppio appuntamento. Per la prima volta due fine settimana: sabato 17 e domenica 18, sabato 24 e domenica 25 ottobre 2020.

DiRedazione

Ott 14, 2020

Eccezionale doppio appuntamento con

GIORNATE FAI D’AUTUNNO

Per la prima volta due fine settimana con mille aperture a contributo libero in 400 città di tutta Italia

L’edizione 2020 è dedicata a Giulia Maria Crespi sabato 17 e domenica 18, sabato 24 e domenica 25 ottobre 2020

IN VENETO

Con il Patrocinio di

Sogni? Sì sogni! A furia di sognare, si riesce a portare nel concreto ciò che si sogna.

Giulia Maria Crespi (6 giugno 1923 – 19 luglio 2020)

A Giulia Maria Crespi, scomparsa lo scorso luglio, è dedicata l’edizione 2020 delle Giornate FAI d’Autunno: mille aperture a contributo libero in 400 città in tutta Italia, organizzate per la prima volta in due fine settimana, sabato 17 e domenica 18, sabato 24 e domenica 25 ottobre. Anche quest’anno promotori e protagonisti sono i Gruppi FAI Giovani, ideali eredi e testimoni dei valori che per tutta la vita hanno guidato la Fondatrice e Presidente Onoraria del FAI – Fondo Ambiente Italiano: l’inesauribile curiosità, la voglia di cambiare il mondo e l’instancabile operosità per un futuro migliore per tutti. Ispirandosi a lei, i giovani del FAI – con la collaborazione delle Delegazioni e degli altri Gruppi di volontari della Fondazione – scenderanno in piazza per “seminare” conoscenza e consapevolezza del patrimonio di storia, arte e natura italiano e accompagneranno il pubblico, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza sanitaria, alla scoperta di luoghi normalmente inaccessibili, poco noti o poco valorizzati in tutte le regioni: un caleidoscopio di meraviglie nella proposta effervescente del FAI e dei suoi delegati che reagiscono con ancor più energia e impegno, positività ed entusiasmo al periodo difficile che l’Italia sta attraversando (prenotazione online consigliata su www.giornatefai.it; i posti sono limitati. Nei due fine settimana apriranno luoghi diversi: consultare il sito per controllare il programma).

“Il FAI ha bisogno di tutti noi per continuare la sua importante missione di cura e tutela del nostro patrimonio – ha precisato Ines Lanfranchi Thomas, Presidente FAI Veneto – voglio ringraziare le delegazioni e i Gruppi FAI Giovani, tutti volontari, per lo straordinario lavoro che hanno svolto e che ha permesso di raddoppiare il consueto appuntamento delle Giornate. Il mio appello è che questo strenuo impegno dei volontari sia premiato dalla presenza di visitatori nei beni aperti per l’occasione. Siateci vicini e partecipate alle Giornate FAI d’Autunno”

Storiche dimore signorili, castelli, giardini, sedi istituzionali, chiese, complessi conventuali e tante altre “chicche” come borghi, collezioni private, parchi, luoghi della produzione e del commercio solitamente riservati agli addetti ai lavori si sveleranno attraverso punti di vista insoliti e racconti che meraviglieranno i visitatori, soddisfacendo e, insieme, accrescendo il loro desiderio di sapere, la loro curiosità. Prendere parte alle Giornate FAI d’Autunno 2020 vuol dire non solo godere della bellezza che pervade ogni angolo del nostro Paese e “toccare con mano” ciò che la Fondazione fa per la sua tutela e valorizzazione; vuol dire soprattutto sostenere la missione del FAI in un momento particolarmente delicato. Tutti i visitatori potranno sostenere il FAI con una donazione libera – del valore minimo di 3 € – e potranno anche iscriversi al FAI online oppure nelle diverse piazze d’Italia durante l’evento. La donazione online consentirà, a chi lo volesse, di prenotare la propria visita, assicurandosi così l’ingresso nei luoghi aperti dal momento che, per rispettare la sicurezza di tutti, i posti saranno limitati.

In occasione delle Giornate d’Autunno anche i Beni del FAI saranno proposte al pubblico visite speciali dedicate in particolare agli interventi per la sostenibilità ambientale dei Beni e, più in generale, al patrimonio di natura, ambiente e paesaggio curato e valorizzato dalla Fondazione. In Veneto a Venezia Negozio Olivetti e Casa Bortoli (riservata agli iscritti) e a Torreglia Villa Vescovi.

L’edizione 2020 delle Giornate FAI d’Autunno è resa possibile grazie al fondamentale contributo di importanti aziende illuminate quali Ferrarelle, FinecoBank, Rekeep, Edison, Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine, System Professional che confermano il loro sostegno all’evento in qualità di Sponsor.

Le Giornate FAI d’Autunno si svolgono con il Patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, di Regione Veneto, di tutte le Regioni e le Province Autonome italiane.

Si ringrazia per la collaborazione la Commissione europea in Italia, da alcuni anni partner delle Giornate FAI attraverso l’Ufficio di Rappresentanza a Milano, con la quale verranno proposte aperture speciali.

Grazie a Province, Comuni, Soprintendenze, Università, Enti Religiosi, Istituzioni Pubbliche e Private, ai privati cittadini e a tutte le aziende che hanno voluto appoggiare la Fondazione.

Grazie di cuore alle 128 Delegazioni, ai 101 Gruppi FAI e ai 4 Gruppi FAI ponte tra culture che hanno collaborato in modo virtuoso con i 96 Gruppi FAI Giovani, tanto desiderati dalla Fondatrice Giulia Maria Crespi e storicamente protagonisti delle Giornate FAI d’Autunno, per la realizzazione dell’evento. Nel 2020 la manifestazione vuole essere la festa di tutto il mondo FAI, vitale e attivo più che mai. Ad affiancare volontari giovani e non, ci saranno anche quest’anno gli Apprendisti Ciceroni, studenti della scuola di ogni ordine e grado che hanno scelto, autonomamente o con i loro docenti, di mettersi in gioco in prima persona per raccontare da protagonisti, anche solo per un giorno, le meraviglie del loro territorio.

Un ringraziamento particolare per il generoso sostegno alla buona riuscita della manifestazione alla Protezione Civile, da 13 anni vicina al FAI con i suoi volontari, che a ottobre promuove la campagna di comunicazione “Io non rischio” per diffondere la cultura della prevenzione dei rischi naturali e antropici presenti nel nostro Paese, e all’Arma dei Carabinieri per il loro contributo alla sicurezza dell’evento. Un sentito ringraziamento anche ai volontari della Croce Rossa Italiana che per la prima volta affiancano il FAI, garantendo un prezioso supporto in questo particolare periodo di emergenza sanitaria.

Grazie alla Croce Rossa Italiana anche per aver concesso l’apertura del Parco di Villa Ceriana a Castagneto Po (TO) e del Treno ospedale “Centoporte” a Massa.

Ringraziamo infine in modo speciale i proprietari delle centinaia di luoghi aperti in aggiunta ai nostri Beni e le amministrazioni comunali che hanno accolto questa iniziativa, comprendendone l’importanza e il significato di ripartenza.


Per ulteriori informazioni e per prenotare: www.giornatefai.it

Le aperture in VENETO:

Belluno

Palazzo Comunale, detto “Palazzo Rosso” a cura della delegazione e gruppo FAI Giovani di Belluno

Palazzo Rosso è uno dei simboli della storia di Belluno e caratterizza il prospetto della piazza in cui sorge. Passato e presente si incontrano: l’eredità della storia rinascimentale veneziana, il gusto neomedievale dell’epoca romantica, l’indipendenza dall’Austria e poi le vicissitudine storiche del Novecento fino all’attuale amministrazione locale. Il revival neogotico veneziano si riflette sugli esterni, mentre all’interno il ciclo pittorico di uomini bellunesi illustri, le immagini delle virtù comunali e le gloriose gesta della storia bellunese medievale (come la lotta contro il tiranno Ezzelino) sono eloquente testimonianza della vita di una piccola comunità di montagna immersa nelle dinamiche di una storia più grande.

Palazzo Piloni a cura della delegazione e gruppo FAI Giovani di Belluno

Il palazzo cittadino della famiglia Piloni, costruito nel Cinquecento in pieno centro per celebrare il prestigio del casato, permetterà ai visitatori di riscoprire le personalità di Odorico e Giorgio Piloni, raffinati uomini di cultura del Rinascimento e collezionisti di arte e antichità; e ammirare le opere d’arte commissionate al pennello di Cesare Vecellio, cugino di Tiziano. Il pittore ha affrescato nel salone al piano terra le Quattro stagioni, che ci proiettano in un mondo ideale e reale insieme; ciascuna è tradotta in immagini personificandola o riproducendo le attività che la caratterizzano: preziosa testimonianza della cultura figurativa e materiale e della vita quotidiana dell’epoca. Nel salone al primo piano fanno bella mostra di sé i nobili Piloni con le loro mogli: una straordinaria galleria di ritratti, uno sfoggio di buone maniere, come si addiceva all’uomo di corte, nonché di grazia ed eleganza, tramite la puntuale descrizione degli abiti e degli accessori di moda.

Padova

Piazza Antenore a cura della delegazione FAI di Padova

Piazza Antenore prende il nome dalla tomba di Antenore, mitico fondatore della città di Padova, è ubicata tra palazzo Santo Stefano, sede della provincia di Padova, e altri edifici di età seicentesca e settecentesca. Si trova all’angolo di due arterie viarie, San Francesco e la Riviera dei Ponti Romani e Riviera Tito Livio. Entrambe queste vie fanno parte della memoria storica e hanno un valore topografico per la forma urbis di Padova. Durante il primo secolo Dopo Cristo, la città romana viene ad essere definita opulentissima per le opere di ristrutturazione e monumentalizzazione. Una grande città della decima regio Venetia et Istria con capitale in Aquileia. Al posto della Riviera dei Ponti Romani e Riviera Tito Livio passava un fiume che in età storica era chiamato medoacus, via d’acqua dolce navigabile e approdabile per motivi commerciali. La via era collegata da un ponte che porta il nome di San Lorenzo, come l’omonima chiesa.

Camposampiero (PD)

Camposampiero: la presenza di Antonio, tracce medievali e corsi d’acqua a cura della delegazione FAI di Padova

Da Villa Campello vi accompagneremo in un itinerario alla scoperta delle tracce nascoste ma ancora leggibili della ricca storia del territorio di Camposampiero, una racconto che ci porterà indietro sino al Medioevo.
Un percorso tra angoli di verde e scorci suggestivi, torri ed edifici storici testimoni silenziosi di epoche lontane, alla scoperta di particolari inediti, nascosti tra le pietre di antiche dimore. Vi faremo conoscere l’interessante sistema di corsi d’acqua e la complessa e antica opera idraulica di Porta Antonella. Concluderemo la visita al Santuario del Noce, luogo d’arte e di raccoglimento, eretto nel lontano 1432 dove cresceva il noce dal quale Sant’Antonio predicava.

Al suo interno gli affreschi di Girolamo Dal Santo (1535), illustrano alcuni miracoli del Santo.

Camposampiero affonda le sue origini nella romanità, per approfondire questo aspetto vi suggeriamo di visitare il vicino Museo della Centuriazione di Borgoricco, visitabile durante le Giornate FAI d’Autunno.

Vigonza (PD) a cura della delegazione FAI di Padova

Il percorso prevede un approfondimento multidisciplinare che parte dalla visita agli edifici ideati e progettati dall’arch. Quirino De Giorgio del Borgo rurale recentemente restaurato al funzionamento di un impianto di fitodepurazione, alla visita dei recenti scavi archeologici. Vicino al Borgo rurale recentemente riqualificato esiste un impianto di fitodepurazione, esemplare caso studio che ha aspetti particolari nella sua funzione di trattamento e mantenimento della qualità dell’acqua.

L’impianto sarà descritto da esperti del settore che hanno contribuito alla sua realizzazione.

Recenti scavi, condotti dalla Soprintendenza Archeologia, hanno portato in evidenza i resti di un sacello, di un edificio sacro, e di un pozzo relativo alla ritualità di cui non c’è evidenza in alzato. Una Vigonza che non si vede, ma determinante per i percorsi di collegamento tra Patavium e territorio verso est, anticamente Altino e la laguna, prossima ai fiumi Tergola e Brenta.

Due Carrare (PD)

Il Borgo Pontemanco a cura della delegazione FAI di Padova

Il borgo di Pontemanco rappresenta forse, nel territorio padovano, l’unico esempio integro di un centro cinque-settecentesco di cui si conserva l’impianto urbanistico e la quasi totalità dell’edificato. Posto in posizione strategica nel sistema di navigazione interna tra Venezia e Padova, deve la sua lunghissima vita alle attività molitorie (presenti da prima del 1338) che sfruttavano il canale Biancolino, fonte di vita e di lavoro. Il suo nome ricorda (probabilmente) l’originaria mancanza di un ponte che ne collegasse le rive.
L’Oratorio della Beata Vergine Annunciata, fulcro del borgo e piccolo scrigno barocco (già presente nella prima metà del XVI sec.) conserva nel suo interno affreschi, decorazioni, opere d’arte, arredi fissi e mobili, tutti originali e risalenti alla fine del Seicento.

Cadoneghe (PD)

Villa da Ponte a cura del gruppo FAI Giovani di Padova

Salvata dalla rovina alla quale sembrava destinata dopo anni di incuria e di abbandono, villa Da Ponte (oggi Vergerio) si presenta ai nostri occhi come un piccolo scrigno affrescato. Commissionata nel Settecento dal nobile veneziano Nicolò da Ponte come casa in cui ospitare la famiglia durante la villeggiatura estiva, la villa non si allontana dall’idea palladiana di edificio che mantiene uno stretto rapporto con il territorio circostante anche in virtù del fatto che venne edificata ampliando alcune costruzioni preesistenti situate alla fine di un ampio parco. Visibile dalla strada è la facciata principale a due piani dietro la quale si nasconde la sala della musica, una sala a doppia altezza decorata con affreschi attribuiti al pittore veneziano Giovanni Battista Crosato che celebra la nobile famiglia veneziana ponendo al centro del soffitto la Fama e ai suoi piedi Nicolò da Ponte vestito come un guerriero antico. Del complesso fa parte anche un piccolo oratorio. Luogo normalmente chiuso al pubblico. Villa privata.

Sono previste anche alcune visite particolari riservate agli iscritti, che sveleranno i Misteri di Villa da Ponte

Rovigo

Badia Polesine (RO)

Villa Valente Crocco – Casa della Cultura e della Legalità – Badia Polesine a cura della delegazione e gruppo FAI Giovani di Rovigo

Già esistente nel XVIII secolo, Villa Valente Crocco si presenta con un’architettura caratterizzata da un gusto lineare, raffinato e nel contempo razionale. La sagoma è perfettamente simmetrica, guidata dai due elementi verticali dei camini, e dal frontone superiore triangolare. Annessi alla villa ci sono una barchessa e un terreno agricolo di circa 3.000 metri quadrati. Dal 2016 l’edificio ospita la Casa della Cultura e della Legalità: dopo essere stata confiscata alla mafia, Villa Valente Crocco è oggi un centro di aggregazione sociale aperto alla cittadinanza. Tra le sue attività laboratori didattici sull’agricoltura sostenibile e incontri tematici sulla legalità organizzati da un’aggregazione di sette associazioni, con capofila il Centro di Documentazione Polesano che ne detengono anche la gestione.

Abbazia della Vangadizza a cura della delegazione e gruppo FAI Giovani di Rovigo

Apertura in collaborazione con la Commissione Europea Le origini dell’Abbazia della Vangadizza a Badia Polesine risalgono al periodo in cui i monaci benedettini – IX secolo – si stabilirono sull’ansa della sponda destra dell’Adige, ricca di boschi e canneti. Fin da subito la Vangadizza e le parrocchie ad essa soggetta godettero del privilegio “nullius diocesis” e l’abate che la governava rispondeva direttamente al Papa. Con le soppressioni napoleoniche degli ordini monastici l’Abbazia venne demolita, e oggi, del grande complesso monastico, restano il chiostro, a pianta trapezoidale, che risale al 1200 e il portico, coperto a vele sostenute da pilastri in cotto. Nel 1400 il chiostro venne restaurato e la loggia superiore abbellita con colonnette in marmo di Verona. Dal chiostro, attraverso un elegante portale in marmo rosso si accede al refettorio e attraversata la porta frontale ci si immerge nel giardino dell’Abate, così definito nella vecchia cartografia, dal quale si giunge nella piazza della Vangadizza, un ampio spazio davanti all’ex chiesa dell’Abbazia della Vangadizza.

Luogo fresco di restauri ed in fase di ultimazione per la futura apertura della Biblioteca Comunale, mai aperto al pubblico.

Villa Pellegrini Lorenzoni e Chiesa di Sant’Antonio Martire a cura della delegazione e gruppo FAI Giovani di Rovigo

  • Ingresso riservato agli Iscritti FAI.

Villa Pellegrini Lorenzoni sarà eccezionalmente aperta per i soli iscritti FAI in questa speciale occasione, sarà possibile ammirare alcuni dei preziosi affreschi custoditi al suo interno, conoscerete la storia delle famiglie che hanno abitato e fatto edificare la villa e l’adiacente Chiesa di Sant’Antonino dove noterete le molte “presenze” del Lorenzoni in vari luoghi della chiesa e dove sono di notevole importanza gli affreschi di Anselmo Baldissara.

Collezione Balzan a cura della delegazione e gruppo FAI Giovani di Rovigo

Le opere della Collezione Balzan vennero esposte, per la prima volta, a Zurigo nel 1944 in una mostra curata dall’amico di Eugenio Balzan e storico dell’arte, prof. Giuseppe De Logu. Dopo l’improvvisa scomparsa di Eugenio, il 15 luglio 1953, la pregevole Collezione passa in proprietà alla figlia Angela Lina. Con l’importante istituzione della Fondazione Internazionale Balzan, voluta dall’unica erede del cospicuo patrimonio del padre, anche la Collezione diventa proprietà della stessa Fondazione. Nel gennaio 2007 le opere vengono portate presso il Centro Culturale Svizzero di Milano dove il 25 gennaio viene inaugurata la mostra “Una collezione d’arte tra Ottocento e Novecento”.

Nei primi mesi del 2014 il Comune di Badia Polesine ottiene, in comodato d’uso a tempo indeterminato, l’intera collezione che viene esposta presso il Ridotto del prezioso Teatro Sociale, anch’esso intitolato a Eugenio Balzan.

Teatro Sociale Eugenio Balzan a cura della delegazione e gruppo FAI Giovani di Rovigo

Fu costruito nel 1812 per volontà e a spese del badiese Bartolomeo Dente; recenti ricerche storiche hanno portato alla luce un atto notarile datato 17 dicembre 1812 nel quale si fa riferimento al disegno del teatro realizzato dall’architetto Sante Baseggio (1749-1822) di Rovigo. Nel 1836 passa in proprietà di una Società di Palchisti o Palchettisti e assume il nome di Teatro Sociale.

Nel 1855 il teatro viene restaurato e ampliato: si aggiungono i palchi di proscenio e il paliotto con le Muse. Per la profusione di fregi in rilievo e a foglia d’oro, da sempre è definito “scatola d’oro” o “la piccola Fenice” per la somiglianza con il grande teatro veneziano. La decorazione pittorica è del ferrarese Francesco Saraceni e del veneto Giovanni Abriani; i fregi intagliati sono del lendinarese Luigi Voltolini. Nel maggio 2011 viene inaugurato dopo i restauri e intitolato al concittadino Eugenio Balzan.

Treviso

Cappella dei SS. Cirillo e Metodio ai margini del roseto a cura della delegazione FAI di Treviso

Di solito chiusa per mancanza di guardiania, la cappella progettata dall’architetto Mario Botta (1943) si colloca all’interno di un vasto complesso commerciale, direzionale e residenziale interamente progettato dall’architetto fra il 1994 e il 2012: una cittadella contemporanea ispirata ai borghi medievali. L’entrata è protetta da un ampio portico sorretto da un possente pilastro sull’asse, la copertura è piana e ribassata, secondo un effetto di compressione dello spazio che segnala il passaggio dalla dimensione urbana a quella del raccoglimento dell’ambiente sacro. L’unica porta centrale è arretrata come all’interno di un profondo portale strombato. Oltre la soglia, il tetto sale con inclinazione costante fino al lucernario che convoglia la luce zenitale sulla terminazione curvilinea dell’abside. Vi è una manifesta dicotomia tra il nitore del rivestimento lucido di grassello di calce e il tono scurissimo della pavimentazione di resina nera, su cui si stagliano gli arredi liturgici in legno massello di rovere.

Fondazione Feder Piazza a cura della delegazione FAI di Treviso

Casa studio del pittore Francesco Piazza

La Fondazione nasce con lo scopo di mantenere vivo il ricordo di Anna e Francesco Piazza per le loro qualità intellettuali, morali e per gli interventi e le azioni concrete messe in atto nella loro vita nei campi nei quali hanno operato con la loro viva e fattiva presenza. In questa ottica, la casa di Anna e Francesco acquisisce il valore di un patrimonio autentico di memoria, nel quale si sono intessuti rapporti di arti e scienze educative che hanno caratterizzato il luogo e le presenze umane attratte dal fascino di un certo tipo di casa aperta.E’ di Francesco, ma anche di Anna, la scelta di un equilibrio tra la conservazione del luogo e il senso del futuro quando nominò la Fondazione sua erede universale con il fine, non celato, di fare della sua casa e del suo giardino un posto sempre vivo e non statico e immoto.

La casa rimane vitale e dinamica, infatti in essa si animano contatti tra persone con attività culturali, artistiche e mantenendo un legame educante con i giovani. Questa era la caratteristica basilare dell’accoglienza di Anna e Checco, che la Fondazione intende continuare ospitando attività che si estrinsecano principalmente in incontri con gli amici sostenitori della Fondazione stessa, con manifestazioni di altre istituzioni culturali e benefiche e accogliendo iniziative educative nell’ambito dello scautismo e della gioventù in fase scolastica. La casa contiene gli strumenti e le testimonianze dell’attività di pittore e incisore di Francesco e si inserisce in un giardino che ne è il naturale corollario.

Conegliano (Tv) a cura del gruppo FAI Giovani di Treviso

Alla scoperta del mondo delle Api all’Azienda Agricola Biodinamica San Michele

Visita guidata al giardino botanico dell’Azienda Agricola Biodinamica San Michele con un particolare occhio al mondo delle API. Viaggio alla scoperta delle API e delle piante presenti in loco, con racconti sull’apicoltura ed il processo di mielificazione.

Un percorso verde, accessibile a tutti e ideale anche per i bambini.

Giardino botanico biodinamico dell’Azienda Agricola biodinamica San Michele. a cura del gruppo FAI Giovani di Treviso

Visita speciale al giardino botanico biodinamico dell’Azienda Agricola Biodinamica San Michele con l’eccezionale guida dell’agrotecnico biodinamico Paolo Pistis, ideatore del giardino.

Venezia

Palazzo Corner Mocenigo a cura del gruppo FAI Giovani di Venezia

Il Palazzo, oggi sede della caserma “Piave” della Guardia di Finanza, è una delle residenze patrizie più monumentali e sfarzose della Venezia del Rinascimento, un capolavoro ancora non sufficientemente noto. Acquistata nel 1530 dalla famiglia Cornaro di “San Polo in Campo” e riedificata dopo un grave incendio dal 1550-51 su progetto dell’architetto veronese Michele Sanmicheli, la dimora ha ospitato una collezione straordinaria – tra gli artisti maggiori, Antonello da Messina, Bellini e Pietro da Cortona – e nel Settecento è stata decorata da Gianbattista Tiepolo. Le collezioni sono state disperse soprattutto dal XIX secolo: la dispersione della ricca quadreria, avviata nel 1799 con la divisione dell’asse ereditario fra le sorelle Elisabetta Corner Grimani e Laura Corner Mocenigo, è ripresa dopo la morte di quest’ultima nel 1827 ed è proseguita fino al1842, quando è stata documentata l’avvenuta spoliazione. Durante le Giornate FAI d’Autunno il personale della Guardia di Finanza racconterà le proprie attività per la prevenzione e la repressione dei reati contro il patrimonio nel contesto del mercato dell’arte; si potrà visitare, inoltre, la mostra temporanea, da poco aperta, incentrata sulle opere sequestrate dalla Guardia di Finanza perché oggetto di vendita illegale, in attesa di essere restituite ai legittimi proprietari.

Palazzo Pisani, sede del Conservatorio di musica a cura della delegazione FAI di Venezia

Ingresso riservato agli iscritti FAI

Il Palazzo – tipica architettura influenzata dal classicismo romano, un linguaggio introdotto a Venezia da Sansovino e ispirato dalle lezioni di Giuliano da Sangallo, Bramante e Raffaello – è una delle costruzioni più grandiose della città, eretto nel Seicento per una delle più antiche famiglie di Venezia: i Pisani “dal banco”, chiamati così per avere fondato nel XV secolo una “banca di cambio” a Rialto. Ampliato e innalzato nel 1728 dall’architetto Girolamo Frigimelica (1653-1732), alla fine del XVIII secolo era il palazzo più grande di Venezia, con oltre duecento stanze. La rapida decadenza della famiglia, dall’inizio dell’Ottocento, ha portato alla lottizzazione dell’edificio. Acquisito tra 1897 e 1921 dal Comune di Venezia, il palazzo ha ospitato il Liceo Società Musicale “Benedetto Marcello” e nel 1940, in seguito all’acquisizione del Demanio e a una convenzione tra Stato e Comune, è diventato la sede del Conservatorio. Tra gli spazi in cui si potrà accedere durante le Giornate FAI d’Autunno, la sala da ballo, ora sala dei concerti, e il Museo della Musica, che esporrà una settantina di strumenti e cimeli delle glorie veneziane, come la bacchetta con cui Wagner diresse l’orchestra del Liceo musicale

Martellago (Ve)

Villa Priuli Grimani Morosini – CA’ DELLA NAVE a cura del gruppo FAI Giovani di Venezia

Sulla via Castellana, in centro a Martellago sorge Villa Priuli Grimani Morosini , meglio conosciuta come Cà della Nave. Nel Cinquecento molte famiglie patrizie veneziane che fondavano la loro ricchezza sui commerci estesero i loro interessi anche alle attività agricole costruendo dimore che potessero ospitarli per controllare le nuove attività ma senza per questo rinunciare agli agi dei palazzi di città e ai divertimenti. Il corpo padronale della villa risale infatti al 1547 con i Priuli detti della Nave, nel corso degli anni seguenti fu oggetto di vari ampliamenti, con la costruzione di altri manufatti ma che non modificarono i caratteri cinquecenteschi. L’articolato insieme si inserisce nel pittoresco scenario dell’esteso parco e costituisce un interessante esempio di residenza nobile di campagna. Attualmente è sede di un bellissimo golf club.

Noale (Ve)

Noale città fortificata e il fiume Marzenego: un connubio indissolubile. Torre delle campane Chiesa dell’Assunta. A cura del gruppo FAI di Mirano

Il Medioevo nel Veneto è il tempo delle città murate. Noale risponde all’esigenza della Signoria dei Tempesta di colonizzare nuove terre e controllare economicamente e politicamente la popolazione rurale, difendendola, anche dalle incursioni delle soldataglie dei confinanti. Documento dell’urbanistica medioevale, Noale conserva leggibile il sistema difensivo e la tipologia a isola che associa il castello e il borgo, caratterizzato da strutture difensive di forza diversa basate sullo sfruttamento delle acque del fiume Marzenego. Sono evidenti le cerchie, prime rudimentali difese e il castello, protetto da fossati e spalti doppi, con due possenti torri, dell’orologio e delle campane, poste a protezione delle due porte d’accesso, l’una sulla strada per Camposampiero e l’altra verso Mestre. Isolata un tempo da ponti levatoi, la possente e inespugnabile macchina da guerra, sorge con le mura protette da alte torri esterne alla rocca.

Pianiga (Ve)

Chiesa di S.Martino e Villa Querini Calzavara Pinton a cura del gruppo FAI di Mirano

La Chiesa Parrocchiale è dedicata al Santo Vescovo Martino di Tours. I più antichi documenti che ne fanno menzione risalgono al XII secolo, ma si ritiene che l’edificio preesistesse almeno fin dall’Alto Medioevo e la struttura originaria fosse paleocristiana. La chiesa attuale è romanica, pur con notevoli influssi gotici, e conserva nelle sue linee fondamentali l’aspetto risalente al XIII secolo, pur dopo le numerose ristrutturazioni e ampliamenti condotti nel corso dei secoli. La facciata è molto semplice ed elegante, rivestita di mattonelle in cotto di Treviso e abbellita da un portico esterno sostenuto da due colonne di pietra; sotto il portico, la lunetta sovrastante il portale è ornata da un affresco rappresentante San Martino nell’atto di dividere il proprio mantello con il povero. All’interno, sulle pareti, si notano ancora lacerti di un affresco cinquecentesco che un tempo le decorava completamente; oggi ne rimane leggibile solo un’immagine di Santa Lucia.

Concordia Sagittaria (VE)

Villa Soranzo a cura della delegazione e gruppo FAI Giovani di Portogruaro

La Delegazione FAI di Portogruaro con il Gruppo Giovani ha scelto di candidare Ca’Soranzo Luogo del Cuore 2020, un’antica villa del secolo XVII, che con orgogliosa e rustica baldanza ha attraversato il tempo, le mode, le trasformazioni sociali e politiche, ha conosciuto la cura e il rispetto di proprietari attenti e l’offesa di chi voleva “modernizzarla”. Passandole davanti, è impossibile ignorarla sia per la sua imponenza sia per il fascino agèe che appare diverso secondo la luce del giorno e delle stagioni; innumerevoli gli sguardi che ha raccolto, le fotografie a cui non ha potuto sottrarsi, i sogni di romantiche ragazze che hanno immaginato storie d’amore segrete dentro quelle stanze. Villa Soranzo ci appartiene, dobbiamo sostenerla, farla diventare un luogo di incontro, di studio, di ricreazione intellettuale, insomma un centro di vita vitale!

Portogruaro (Ve)

Parco della Pace a cura della delegazione e gruppo FAI Giovani di Portogruaro

La Villa comunale di Portogruaro, già Villa Marzotto è un maestoso palazzo cinquecentesco affacciato ad una delle due vie centrali del comune di Porogruaro. Sul retro della Villa Comunale si apre un vasto parco, di circa tre ettari, che è in collegamento diretto con la stazione degli autobus e un ampio parcheggio. L’ingresso ufficiale del parco e da Via Seminario. Nel parco sono presenti 66 specie di piante, tra arboree, arbustive e rampicanti. Oggi il parco, denominato “Parco della pace”, è di uso pubblico. Per le giornate FAI d’Autunno, la delegazione di Portogruaro propone una apertura straordinaria collegata ad una virtuale caccia al tesoro in quanto nel parco saranno distribuiti i disegni dei ragazzi delle scuole elementari e medie di Portogruaro che hanno partecipato al progetto “giardini di “marzo”. Abbiamo pensato inoltre di accompagnarvi in un percorso storico-artistico all’interno delle mura cittadine.

Verona

Negrar (Vr)

Villa Mosconi Bertani a cura del gruppo FAI Giovani di Verona

Villa Mosconi Bertani è un luogo straordinario immerso in un ambiente verde, il visitatore sarà accompagnato a nelle stanze principali della villa, lungo il suo splendido parco e nelle cantine. La costruzione di tutto l’impianto, ossia il corpo centrale della villa, la cappella e le cantine, avvenne nella prima metà del Settecento. All’interno il salone delle Muse, splendidamente affrescato, un tempo anche dedicato a piccole rappresentazioni dell’Opera Buffa e successivamente dell’Opera Seria, dove si notano i due stemmi dei Mosconi, comprende in altezza i tre piani della villa, divisi dalla balaustra in legno dipinto.
Il Giardino ha presente il laghetto, alimentato dalle sorgenti presenti nella proprietà, l’isoletta al centro è, raggiungibile mediante un ponticello di legno e la casa per il caffè ispirata a simili costruzioni nord europee.
Non meno importante la cantina che vanta oltre mille anni di storia agricola ed è fortemente collegata alla storia della villa.

Vicenza

Ex Chiesa di San Bovo a cura della delegazione FAI di Vicenza

Della chiesa di San Bovo, oggi sede Studio dentistico Serblin, abbiamo testimonianza a partire dal XIII secolo, quando era in mano alla Fraglia dei Marangoni o dei Carpentieri. Faceva parte dell’Ospedale di San Bovo fino al 1772, anno della soppressione di tutti gli ospedali cittadini. Della vecchia costruzione rimane ben poco, ma sono notevoli dodici lunette affrescate, sei a destra, sei a sinistra, che raffigurano santi e apostoli, alcune attribuibili a Marcello Fogolino, pittore nato a Vicenza nel 1485, e che qualificano l’ex chiesa di San Bovo come una gemma della pittura cinquecentesca vicentina.

Santorso (Vi)

Santorso paesaggi dell’alto vicentino a cura della delegazione FAI di Vicenza

Sito-percorso ad anello partendo dalla visita dell’ex “Casa del custode” di Villa Rossi, attraversando le contrade storiche di Via Lesina, percorrendo in salita la strada dell’ex Convento dei Girolimini, attraversando l’antico arco gotico, inoltrandosi nel bosco fino al capitello di Santa Eurosia, ammirando il paesaggio raggiungendo il piazzale panoramico di Antonio Caregaro Negrin, vistando il prospiciente e imponete Santuario di Sant’Orso, scendendo sostando e visitando la Chiesa di San Dionigi, attraversando gli spazi prospicienti la Chiesa di Santa Maria Immacolata, di Villa Donà, di Villa Gibin-Gori, del Parco Rossi, di Villa Rossi e l’antico podere Rossi. In collaborazione con il “Gruppo di Lavoro” Alto vicentino dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Vicenza – progetto “Architetti.Paesaggio.Turismo”, Comune di Santorso.

Monteviale (Vi)

Parco storico di Villa Zileri a cura del gruppo FAI Giovani di Vicenza

Il parco monumentale che circonda la villa, definito a metà Ottocento sulla base di un progetto dell’architetto milanese Balzaretti, rispecchia i canoni del gusto romantico del giardino all’inglese. L’intervento ottocentesco si è spinto oltre le mura della villa andando ad interessare vaste porzioni di campagna con la piantumazione di alberi monumentali, per creare gradevoli coni ottici di visuale e per dare l’idea di una prosecuzione in lontananza del parco sino al fondale dei colli Berici.

Il sistema costituito dal parco e dalla campagna circostante mantenutasi pressoché integra sino ad oggi, presenta condizioni particolarmente favorevoli per il costituirsi di un’oasi di eccezionale ricchezza botanico naturalistica e faunistica, ancora di maggior interesse se consideriamo la vicinanza al centro abitato della città di Vicenza.

Bassano del Grappa (Vi)

Campese e Villa Damiani a cura della delegazione FAI di Bassano del Grappa

Campese in cimbro ‘Kan wisen’ o in latino ‘campus’ vuol dire ‘ai prati’. La sua caratteristica è di essere un luogo racchiuso, isolato e nello stesso tempo di facile accesso, un luogo ideale di sosta per chi vuole iniziare o finire il cammino verso i monti o lungo il fiume Brenta.

La sua storia è indelebilmente legata al Brenta, alla valle, ai monti che lo circondano, all’essere lungo quella importante via di transito che collega la pianura con i paesi del Nord.

Dal 1878 è una storica contrada di Bassano del Grappa mentre prima apparteneva al Comune di Campolongo sul Brenta e quindi facente parte della Federazione dei 7 Comuni come ‘contrada unita’ e godette dei privilegi concessi agli abitanti dell’Altopiano di Asiago. Uno di questi era il permesso di coltivare il tabacco.
Nel mezzo di questo territorio c’è Villa Damiani: La Filanda. Costruita nel 1711 era un importante edificio dell’archeologia industriale del Canal di Brenta.

Una affascinante storia tutta da scoprire!

Le Giornate FAI d’Autunno chiudono la Settimana dedicata dalla Rai ai beni culturali in collaborazione con il FAI. Dal 12 al 18 ottobre, infatti, la Rai racconterà luoghi e storie che testimoniano la varietà, la bellezza e l’unicità del nostro Paese: una maratona televisiva e radiofonica di raccolta fondi a sostegno del FAI, per sensibilizzare sempre più italiani sul valore del nostro straordinario patrimonio artistico e paesaggistico e per promuoverne la partecipazione attiva.

Rai è Main Media Partner del FAI e supporta in particolare le Giornate FAI d’Autunno 2020 anche attraverso la collaborazione di Rai per il Sociale.

Elenco completo dei beni aperti in VENETO:

https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/giornate-fai-autunno/i-luoghi-aperti/?regione=VENETO

Per ulteriori informazioni: www.giornatefai.it – www.fondoambiente.it o 02/467615399

IMPORTANTE: Verificare sul sito i luoghi aperti nei due fine settimana

ed eventuali variazioni di programma in caso di condizioni meteo avverse

Di Redazione

Direttore : SERAFINI Stefano Per ogni necessità potete scrivere a : redazione@vocedelnordest.it

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