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Organo e violino per l’Immacolata a Lendinara (Ro)

DiRedazione

Dic 6, 2022

GIOVEDì 8 DICEMBRE A SAN BIAGIO IN LENDINARA

COL DUO CITTADIN-BREDA, ROMANTICO CONCERTO D’ORGANO E VIOLINO PER L’IMMACOLATA

I bambini della primaria in visita alla macchina sonora

LENDINARA (RO), 6 dicembre 2022 – Il terzo concerto del festival Antichi organi del Polesine di Asolo musica, Regione Veneto e Mic, coincide con i festeggiamenti per l’Immacolata, giovedì 8 dicembre 2022, alle 17 nella chiesa parrocchiale di San Biagio a Lendinara. Sotto i riflettori, l’organo Domenico Malvestio&figlio del 1926, in un concerto dell’affiatato duo Nicola Cittadin, organista, direttore artistico del Festival, e Nicola Breda, violinista. Ingresso libero e gratuito.

Il concerto è stato preceduto stamane, 6 dicembre, dalla visita guidata all’organo di San Biagio degli alunni della classe quinta della primaria paritaria dell’Istituto Immacolata di Lendinara, accompagnati dai maestri Anna Maria Placenza e Nicolò Bonauguro. I bambini si sono destreggiati con termini nuovi come registri, canne, grand’organo ed hanno pure fatto pratica da organista, con la guida del maestro Nicola Cittadin.

Col patrocinio della Provincia di Rovigo e della Diocesi di Adria Rovigo, il contributo del comune di Lendinara e la collaborazione della parrocchia di San Biagio, il concerto dell’Immacolata avrà una dominanza di sonorità romantiche e moderne. Molto azzeccate per l’organo Malvestio del 1926, che pur essendo recente, è il risultato della riutilizzazione di parte della fonica di un precedente strumento ottocentesco Giovanni Tonoli (scuola bresciana), di cui resta la cassa vuota nella controfacciata della chiesa. Il programma musicale prevede alcuni brani dedicati all’Immacolata, come la Canzoncina a Maria Vergine, opera 113 numero 3 di Marco Enrico Bossi (1861-1925) e l’Ave Maria del genio argentino Astor Piazzolla. Ci saranno anche due chicche musicali che è raro incontrare nella maggior parte dei concerti d’organo: Fratres (Fratelli, 1977) del compositore estone vivente Arvo Pärt, ricercatore del minimalismo, che ha sviluppato lo stile tintinnabuli (campana), dove su uno sfondo immutabile (che simboleggia il fluire del tempo) ci sono semplici figure ritmiche e melodie retrograde (richiamanti le campane mistiche che tintinnano dentro l’ascoltatore) che trasportano l’uditorio nel luogo della contemplazione; e poi, il brano Romance opera 26 di Johan Severin Svensen (1840-1911), compositore e violinista svedese poco noto alle nostre latitudini, ma popolare in vita in Danimarca e Norvegia per le composizioni destinate a grandi ensemble, per le quali ha ricevuto numerosi premi. Chiudono il programma il Bach del Preludio e fuga Bwv 566a e la sempre gradita Romanza di Beethoven, per molti un ricordo scolastico.Alla consolle dell’organo Malvestio, il rodigino Nicola Cittadin, organista e pianista, concertista solista, dopo il diploma al Conservatorio Venezze di Rovigo, si è perfezionato a Basilea; ha studiato Pratica della musica da chiesa a Zurigo; un dottorato in Musicologia applicata al Pontificio istituto di musica sacra in Roma; membro della Commissione per la tutela e la valorizzazione degli organi storici della Diocesi di Adria Rovigo, docente d’organo al conservatorio Agostino Steffani di Castelfranco Veneto. Al violino, Nicola Breda, diplomato al Conservatorio Pollini di Padova, perfezionato in Musica da camera, docente di strumento nelle scuole ad indirizzo musicale, fondatore e direttore dell’orchestra rodigina “I musici della Concordia” e del progetto orchestrale per giovanissimi Auditorium.

Di Redazione

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