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Il genio di Matteo Mancuso live a Udine-jazz 14/07/23

DiAlPontelli

Lug 15, 2023

UDINE- il giovane chitarrista siciliano,ormai considerato a livello mondiale tra i piu grandi virtuosi di tutti i tempi, delizia i circa 500 presenti al giardino di palazzo Morpurgo con il suo trio in un concerto durato quasi 2 ore,dove il classe 1996 palermitano e figlio d’arte( suo padre Vincenzo è un noto chitarrista turnista..) delizia e incanta la platea con brani inediti (il suo disco nuovo uscirà a breve) e pezzi riarrangiati di artisti del calibro di Allan Holdsworth, Weather Report, Jaco Pastorius e John McLaughlin con uno spettacolo pirotecnico dove i tre si sono cimentati in improvvisazioni al fulicotone e soprattutto la classe di Matteo l’ha fatta da padrone con fraseggi al limite dell’impossibile.La sua tecnica è la fusione perfetta di molti stili,spaziando dal jazz alla fusion,ad elementi blues fino al metal.Il ragazzo coniuga alla perfezione gli arpeggi e i fraseggi di Holdsworth, Gambale e Shawn Lane e il tapping di Greg Howe, condendo il tutto con richiami di Steve Vai, Al di Meola Pat Metheny e chi piu ne ha piu ne metta ma mai con il solo intento di sfoggiare una tecnica fine a se stessa bensi infarcendo il tutto con scelte melodiche azzeccate e linee di ampio respiro quasi ambient.

Il trio è molto affiatato e si vede,si diverte e scherza con il pubblico,che apprezza molto. 

Il concerto scorre via in modo molto piacevole con brani propri e brani di altri,sapientemente riarrangiati come Fred,Havona,Black Market e The Chicken,con continue improvvisazioni e scambi tra strumentisti. il duo che accompagna Mancuso è formato da un bassista molto preparato,Stefano India,sicuramente molto influenzato da Pastorius e dal batterista Giuseppe”peppe”Bruno efficace e preciso.

Drop D conclude degnamente la splendida esibizione di Matteo e dei suoi due compagni di viaggio. Certamente Mancuso farà parlare di se a livello mondiale ancora molto a lungo,grazie alla sua innata classe naturale( ha comunque frequantato la prestigiosa Berklee school of music di Boston)e alla sua modestia e simpatia.

Ho avuto il piacere personale di dialogare per pochi minuti con lui e di farmi autografare il suo vinile e una t-shirt e posso assicurare che la sua modestia e la sua timidezza vanno di pari passo con il suo genio assoluto.

Dopo il concerto di Stewart Copeland della sera prima,ancora una volta Udine jazz ha azzeccato gli ospiti e con Matteo Mancuso ha pescato il jolly portando in Friuli la chitarra probabilmente piu talentuosa nel globo terraqueo. Chapeau

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