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Recensione di Fulvia Donatella Narciso al volume “Il soffio salvifico della poesia” di Maurizio Zanon, docente e scrittore di Venezia

DiRedazione

Lug 17, 2025

Maurizio Zanon, Il soffio salvifico della poesia, Guido Miano Editore, Milano 2025

Recensione di Fulvia Donatella Narciso

Tra le numerose e coinvolgenti liriche di Maurizio Zanon possiamo notare:

  1. la descrizione lirica soavemente decadente in Venezia bizantina, per esempio nel verso «gondole d’opaca luce», in contrasto con la metafora «eterna sorgente luminosa», espressa in Venezia ha mille luci dove si riscontra un romantico ottimismo («città perpetua di sfavillii amorosi»), ed un velato riferimento all’ “illuminazione”, in una brillante successione poetica di suggestivo effetto;
  2. la poesia “autoreferenziale” Fra la salsedine, nei versi «Io sto a Venezia/ … con i miei malesseri/ con i miei pensieri/ che poi tramuto in scrittura…»;
  3. la tendenza al trascendente nei versi: «dove arriverà questo amore:/ oltre il mare oltre il cielo» (Questo amore);
  4. la malinconica visione di Venezia «con tanti negozi chiusi e pochi turisti/ vivi la solitudine riflessa» (Venezia malinconica)
  5. la metafora espressa in Risveglio di primavera dove «il nuovo giorno somiglia al lieto gemito/ d’un bimbo appena nato», in cui si anela ad una rinascita nel «magico biancore dell’alba» o di una nuova vita, tema ripreso nella poesia Al primo schiudersi dell’aurora «tra le rocce a primavera» che «dominano nel grigio pietrame» (sottintendendo la massa amorfa e dormiente, che attende «la luce benefica» del sole interiore);
  6. l’estensione del cuore nell’universalità del sentimento, nel verso «Il cuore palpita nelle primavere universali» in Elegia d’amore;
  7. nella poesia Amore mio l’autore manifesta l’esclusività del sentimento, una sorta di possessività quasi morbosa… («amore sopra tutti gli altri amori»).

Concludo, in sintesi, dicendo che nell’opera di Maurizio Zanon si rileva un costante romanticismo decadente, tuttavia sorretto da uno sguardo interiore anelante alla “luce” senza fine, nella sua vita e nei suoi amori.

Fulvia Donatella Narciso

Di Redazione

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