Fondazione “Luigi Bon”
con: Associazione Lumen Harmonicum e 1000 Streets’ Orchestra
nell’ambito del progetto “IO C’ERO. MEMORIE TRIESTINE DEL ’53”
presentano lo spettacolo:
Hello Trieste!
Un boogie-woogie chiamato Italia…
Spettacolo Swing sulle note Anni ’50 di Guido Cergoli
Lunedì 27 maggio, Magazzino 26, ore 20.30
Ingresso libero
Musiche di: Guido Cergoli & Riccardo Pitacco
Testi di: Massimo Favento
Personaggi e Interpreti:
Ondina Covacich Michela Cembran
Edy Bevilaqua/Vodopivec/Drinkwater Giacomo Segulia
Brunetta Eleonora Lana, Mariuccia Elena Caineri
The 1000 Streets’ Orchestra: Luigi Cancelli e Luca Bellodi Trombe, Riccardo Pitacco Trombone e Chitarra Franco Valussi e Matteo Sincovich Clarinetto e Saxofono
Rachele Castellano Violino, Massimo Favento Violoncello, Andrea Zullian Contrabasso Alessandro Scolz Pianoforte, Aleksander Ipavec Fisarmonica, Francesco Vattovaz Batteria
TRIESTE- Io c’ero! – Memorie triestine del ’53. Fatti, Suoni e Racconti, è il progetto che la Fondazione Luigi Bon ha ideato per commemorare in questi mesi con una serie di appuntamenti artistici e di approfondimento il settantesimo anniversario dei “Fatti del 53”, complessa vicenda del confine orientale. Il progetto si conclude lunedì 27 maggio con un ricordo dei Giovani del ’53 a Trieste attraverso lo spettacolo swing dal titolo: “Hello Trieste! Un boogie-woogie chiamato Italia”, in programma in Sala Luttazzi, Magazzino 26, con inizio alle 20.30 ad ingresso libero. Prodotto dalla Fondazione Bon, lo spettacolo è ideato dal Lumen Harmonicum e realizzato da un gruppo di giovani musicisti, cantanti e attori, affiancati dalla The 1000 Streets’ Orchestra, che incarnano in scena lo spirito e l’emotività di quei giovani del ’53 che, sotto il Governo Militare Alleato che all’epoca amministrava Trieste, maturarono la voglia di andare in piazza per chiedere con forza un futuro diverso. Per raccontare i sanguinosi Moti del ’53 e lo spirito del tempo, lo spettacolo, su testi di Massimo Favento, parte dai giorni nostri, quando una seguitissima emittente locale, “Free Trieste Network”, organizza una serata talk-show proprio sulla rievocazione di quegli accadimenti, quando gruppi di giovani studenti, seguiti poi da quasi tutta la città, scesero in piazza invocando l’Italia negli ultimi frenetici mesi del Governo Militare Alleato. Il giovane conduttore Edy Bevilacqua – in scena Giacomo Segulia – presenta in trasmissione Ondina Covacich – l’attrice Michela Cembran – anziana signora che aveva preso parte a quelle giornate. Per rievocare l’epoca attraverso la musica, il conduttore ha chiamato un gruppo swing, The 1000 Streets’ Orchestra, che esegue musiche di Guido Cergoli, uno dei musicisti giuliani più attivi a Trieste e in Italia nei primi anni ’50. Messa alle strette dalle sue insistenti domande, Ondina ribalta i ruoli spingendo proprio il conduttore ad immedesimarsi in un giovane ufficiale britannico, magari uno di quelli che diede l’ordine di sparare ad altezza d’uomo nel ’53, con l’intento di fargli capire come quelli come lui potevano aver perso la testa in quei giorni. Le due vocalist del gruppo swing improvvisamente in scena si trasformano in Mariuccia (Elena Caineri) e Brunetta (Eleonora Lana), giovani avvenenti triestine entrambe interessate a corteggiare e competere per portare dalla loro il povero conduttore, trovatosi a suo malgrado a ricoprire i panni di Eddy Drinkwater…