Al XXXIX Festival del Cinema Ibero-Latino Americano di Trieste
storie di donne speciali e di grandi personaggi
Nella commedia Como el mar, un universo femminile guidato da Carmen Maura
Jorge Luis Borges, Osvaldo Bayer, Luzmilla Carpio: personalità latinoamericane da (ri)scoprire
Ritratti di donne speciali, storie di adolescenti alla ricerca del proprio posto, memorie di un tempo perduto, tra il Río Grande e la Terra del Fuoco. L’America Latina continua a offrire temi e orizzonti da esplorare, nella seconda giornata di competizione, al XXXIX Festival del Cinema Ibero-Latino Americano, in corso a Trieste fino al 20 ottobre.
Domani, martedì 15 ottobre, il programma della Sala Grande, al Teatro Miela, è quasi tutto al femminile. Il Concorso Ufficiale offre due bei film che ruotano intorno all’altra metà del cielo: il film argentino Hija di Martín Desalvo segue la storia dell’adolescente Juana, che vive con il padre alcolizzato in una zona isolata, sentendo il peso dell’assenza della madre e del mistero della sua scomparsa; poi trova una strana casa in rovina e scopre il desiderio di saperne di più (ore 11.30). La produzione uruguayano-argentina Como el mar di Nicolás Gil Lavedra, alle ore 15.00, dipinge un universo femminile capace di affrontare sorprese e tensioni: le sorelle Azul e Paula devono trovare i soldi per la sepoltura della madre; durante la ricerca, Azul scopre che Paula è sua madre e Teresa, che credeva sua madre, è in realtà la nonna. Occhio al cast: ci sono Carmen Maura, indimenticata protagonista di tanti film di Pedro Almodóvar (da Donne sull’orlo di una crisi di nervi a Volver), e Sofía Gala Castiglione, figlia d’arte argentina già vista al Festival nel film Adulto.
Storie di donne anche nel pomeriggio della Sala Grande. Per Contemporanea Malvinas, alle ore 16.45, il film colombiano Nosotras di Emilce Quevedo riflette su sorellanza e resilienza, sui ruoli e sulla violenza di genere attraverso la storia di tre generazioni di donne della famiglia della regista. Al termine, la produttirce Deisy Quevedo incontrerà il pubblico. Ancora Contemporanea Malvinas alle ore 18.30, questa volta per un documentario, Qué no daría yo por el recuerdo di Tino Pereira, che racconta la lotta di un gruppo di minatori di zolfo cacciati dalla loro miniera dal governo militare e adesso impegnati a farla riconoscere come patrimonio storico; e nella loro lotta, il ricordo del villaggio, ormai abbandonato, in cui hanno vissuto la loro vita. Dopo la proiezione, il regista Tino Pereira incontrerà il pubblico.
Due film di Contemporanea Concorso chiudono la serata della Sala Grande. Alle ore 20.00 si torna a parlare di donne, questa volta all’inizio dell’adolescenza e alla scoperta del mondo nel messicano Armas blancas di Mariana Musalem: Valeria ha 10 anni e durante l’estate conoscerà nuove persone e si allontanerà da vecchi amici, iniziando l’inevitabile viaggio verso l’adolescenza. Al termine del film, la regista Mariana Musalem dialogherà con il pubblico. Il romanticismo è la chiave della commedia argentino-colombiana Hace mucho que no duermo di Agustín Godoy, alle ore 22.00: tutti i guai che può procurare uno zaino misterioso a un impiegato insonne, nella Buenos Aires contemporanea e spesso inedita. Agustín Godoy incontrerà il pubblico dopo la proiezione.
In Sala Birri debutta in mattinata, alle ore 11.30, la sezione Cinema e Letteratura, che presenta il documentario messicano Los paseos con Borges di Adolfo García Videla: idee, pensieri e riflessioni del grande scrittore argentino a passeggio per una Buenos Aires degli anni ‘70. È il primo dei grandi ritratti di personalità latinoamericane offerti dal programma odierno in Sala Birri. Alle ore 16.45, per Contemporanea Concorso, ci sarà infatti Yo filmé a Osvaldo Bayer di Fabio Zurita, il racconto di 30 anni di riprese della vita e degli incontri dello scrittore e giornalista argentino, uno spaccato inedito di una delle personalità più affascinanti della cultura contemporanea argentina. Nella serata, alle ore 20.00, il cileno Kadima, el tiempo contenido di Álvaro Gauna e Cristián Ortiz, in competizione in Contemporanea Mundo Latino, presenta il 73enne Antonio Kadima, che a Santiago del Cile mantiene vivo lo spazio controculturale Tallersol, da lui fondato nel 1977, con migliaia di manifesti su lotta e resistenza realizzati durante la dittatura militare di Pinochet; ma le proteste sociali e la pandemia mettono in discussione le logiche di autogestione. In competizione, ancora per Contemporanea Mundo Latino, il boliviano Luzmila y los pájaros, por los senderos de la Pachamama di Pablo Mensi, che chiude la giornata alle 21.45 con l’ultima, imperdibile figura femminile: Luzmila Carpio e un’artista quechua che ha dedicato la sua vita e carriera a rigenerare le tradizioni indigene e a diffondere un messaggio di giustizia sociale, emancipazione femminile e consapevolezza ecologica.
Nel pomeriggio, la Sala Birri propone l’argentino-messicano Hijas del maíz di Alfonso Gastiaburo, che, in Contemporanea Concorso, segue la storia di una levatrice e di un’educatrice, impegnate ad assistere le donne delle comunità indigene del Messico meridionale, aiutandole nella battaglia di genere, per offrire alle figlie un futuro migliore (ore 15.00). Si rimane in Messico nel debutto della sezione Contemporanea Ventana Sur, che presenta quattro dei film che hanno vinto a Ventana Sur, il più importante mercato dell’audiovisivo in America Latina, il Premio APCLAI, ovvero il sottotitolaggio dei film in una lingua europea per facilitare il loro percorso internazionale. Monstruo de Xibalba di Manuela Irene, proiettato alle ore 18.15, segue Rogelio, che ha otto anni, vuole sapere cosa succede quando si muore e durante le vacanze nello Yucatán incontra con i suoi amici un vecchio eremita, il “Mostro di Xibalba”.
Da quest’anno i biglietti del Festival sono in prevendita attraverso Vivaticket e possono essere acquistati anche dal sito ufficiale del Festival, www.cinelatinotrieste.org, sul quale sono presenti anche tutti gli aggiornamenti e tutte le informazioni.
In copertina : Armas Blancas