La Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne diventa occasione di condivisione e divulgazione per Confcooperative Belluno e Treviso, l’associazione che rappresenta le cooperative bellunesi e trevigiane, che accende i riflettori sul lavoro quotidiano delle coop che sul territorio supportano le donne in difficoltà.
Al Cinema Edera si potrà assistere alla proiezione gratuita del film “Il mio nome è Nevenka”, di Icíar Bollaín, coproduzione italo spagnola che arriva per la prima volta nelle sale italiane proprio in occasione della giornata contro la violenza di genere, e ascoltare le esperienze e i risultati raggiunti nei centri di accoglienza, nelle case rifugio e nei punti d’ascolto del territorio.
Treviso, 7 novembre 2025. Martedì 25 novembre Confcooperative Belluno e Treviso offre al pubblico una serata speciale di cinema e testimonianze per parlare di violenza di genere, dando voce alle operatrici delle cooperative impegnate nei centri di accoglienza, nelle case rifugio e nei punti d’ascolto della provincia.
Appuntamento alle 20.30, al Cinema Edera di Treviso, con 25 Novembre Cooperativo, l’evento pensato per raccontare l’impegno di Confcooperative Belluno e Treviso nella lotta alla violenza di genere anche attraverso la testimonianza di Insieme Si Può, La Esse e Una Casa Per l’Uomo, le tre realtà trevigiane che da più di un decennio sono attive sul territorio nella prevenzione e nel contrasto ai maltrattamenti e alle molestie, in ambiente domestico e lavorativo, e che per l’occasione racconteranno il lavoro svolto, le risorse e gli strumenti disponibili per chi è vittima di violenza.
“Vogliano condividere con il pubblico trevigiano il lavoro che quotidianamente svolgiamo affinché la parità non sia fatta di parole, ma di traguardi raggiunti– spiega il presidente di Confcooperative Belluno e Treviso, Lorenzo Brugnera – e vogliamo farlo attraverso una storia che parla di molestie sul lavoro e del coraggio di reagire, affinché ciascuna donna sappia che ha il diritto di essere tutelata e supportata e che esistono misure efficaci di prevenzione e contrasto alla violenza fisica e psicologica.”
Il più recente Report Rilevamento Strutture Regionali, pubblicato dalla Regione Veneto, racconta di una rete di strutture importante: 26 centri antiviolenza e 28 case rifugio, con oltre 6000 richieste di aiuto e oltre 3300 donne prese in carico. A Belluno e Treviso, dove operano le strutture gestite dalle coop che aderiscono a Confcooperative Belluno e Treviso, sono state assistite 650 utenti, in 6 centri antiviolenza e 5 case rifugio e 7 sportelli di ascolto e prima accoglienza. Un dato che si preannuncia in crescita anche per il 2025.
“Confcooperative Belluno e Treviso rinnova il proprio impegno nel promuovere attivamente una cultura cooperativa e organizzativa attenta alla parità di genere, al rispetto della dignità delle persone e alla valorizzazione del ruolo delle donne nella società e nel lavoro, anche attraverso l’attivazione di progetti innovativi, volti a migliorare la vita e il futuro delle cooperatrici. – dichiara Raffaella Da Ros, consigliere di Presidenza e coordinatrice regionale della Commissione Donne Cooperatrici di Confcooperative Veneto – In questo percorso, guardiamo con interesse alla direttiva europea sulla trasparenza retributiva, che potrà rappresentare uno strumento utile per favorire una maggiore equità, pur consapevoli della complessità che comporta la sua applicazione nei diversi contesti lavorativi”. “In occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, – ribadisce Da Ros – il nostro pensiero va soprattutto ai Centri Antiviolenza, presidi fondamentali per il contrasto alla violenza di genere. Ci auguriamo che, anche alla luce dell’ormai imminente rinnovo istituzionale, la Regione Veneto continui – e rafforzi – il proprio impegno e la propria sensibilità verso queste realtà e tutte le forme di prevenzione e supporto. La proiezione del film “Il mio nome è Nevenka” ci ricorda quanto sia importante dare voce alle donne che hanno avuto il coraggio di denunciare, affinché nessuna sia lasciata sola”.
La serata continua con la prima proiezione trevigiana del film “Il mio nome è Nevenka”, di Icíar Bollaín.
La pellicola, distribuita in Italia da Exit Media in collaborazione con la fondazione Una, Nessuna Centomila e WIFT&M – Women in Film, Television & Media Italia, racconta la storia vera della prima donna spagnola ad aver denunciato un uomo politico per molestie sessuali sul lavoro.
Nel 2000 Nevenka Fernández, giovane consigliera comunale, trovò il coraggio di denunciare per molestie sessuali il suo capo, il sindaco di una cittadina della provincia spagnola, aprendo così una breccia nel silenzio che per anni aveva protetto il potere e anticipando di quasi vent’anni il movimento #MeToo.
Diretto da Icíar Bollaín, tra le autrici più importanti del cinema europeo contemporaneo – già vincitrice di sette Premi Goya per Te doy mis ojos (2003) e regista di El olivo (2016), Yuli – Danza e libertà (2019) e Una donna chiamata Maixabel (2021) – Il mio nome è Nevenka è un’opera dal forte impatto civile e umano che affronta con lucidità il tema dell’abuso di potere, della violenza psicologica e dello stalking sul posto di lavoro, restituendo con sensibilità il percorso interiore di una donna costretta a difendere la propria dignità in un sistema ostile.
L’evento è realizzato con il contributo e il sostegno della Camera di Commercio Treviso – Belluno|Dolomiti e con il patrocinio di Co.Ra – Costruire Reti Antiviolenza e Comitato Imprenditoria Femminile di Treviso-Belluno.
Chi lo desidera per l’occasione può indossare un capo di abbigliamento o un accessorio di colore rosso.
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria su Eventbrite al link www.eventbrite.it/e/il-25-novembre-cooperativo-con-il-mio-nome-e-nevenka-tickets-1913258039299
Info: www.bellunotreviso.confcooperative.it
*Confcooperative Belluno e Treviso: l’Associazione rappresenta 133 imprese cooperative con 33.629 soci e 8.984 addetti e un fatturato di 1 miliardo e 766 milioni di euro nel 2023. Il settore agroalimentare, nello specifico, riunisce 32 cooperative a Treviso e 7 a Belluno e da solo genera un fatturato che sfiora il miliardo e 400 milioni di euro: mentre a Belluno il settore prevalente è quello lattiero-caseario, nella provincia di Treviso le cooperative svolgono molteplici attività e tra queste prevale quella del comparto vitivinicolo. I prodotti delle cooperative bellunesi e trevigiane sono presenti sui più importanti mercati mondiali e partecipano con quote significative all’export del Veneto.
Il settore sociale rappresenta 66 cooperative, di cui 11 a Belluno e 55 a Treviso, tocca i 244 milioni di fatturato e dà lavoro al oltre 10 mila persone. Le tipologie sono: cooperative di tipo A – servizi sociosanitari, ricreativi, educativi e ludico culturali (34 in tutto), di tipo B – inserimento lavorativo di persone svantaggiate (16) e plurime (16); ci sono infine tre consorzi.
