In anteprima nazionale “To play or not to play?”, spettacolo di comicità filosofica sul senso della vita
COSTA DI ROVIGO (RO), 14 luglio 2025 – “Il senso della vita è o ci fa?” Straordinaria sintesi dello spettacolo “To play or not to play?” della Compagnia Lannutti&Corbo, andato in scena in anteprima nazionale in piazza San Giovanni Battista, a Costa, sabato sera 12 luglio. Un colpaccio della rassegna “Il teatro siete voi estate” di Irene Lissandrin, Vivi Rovigo, Arteven, Regione del Veneto, Provincia di Rovigo, Fondazione Cariparo e nove comuni; fra cui Costa è stata protagonista con questo spettacolo. Piazza piena e tanto sano divertimento per tutti. C’erano sindaco e vicesindaco Gian-Pietro Rizzatello e Cristiano Villa, il quale ha introdotto dicendo che: “è sempre motivo di orgoglio ospitare una tappa di questa rassegna estiva che ha proposte divertenti per tutte le età”. Per Costa era anche lo spettacolo inaugurale della nuova pedana – palcoscenico, acquistata dal Comune per gli eventi in piazza San Giovanni. La direttrice artistica Irene Lissandrin ha presentato lo spettacolo: “Finalmente possiamo ritrovare questa compagnia che è un unicum in Italia e all’estero. Sono due maestri nella loro arte: Domenico Lannutti, comico e mago della risata; e Gaby Corbo, acrobata e fantasista. Con questo nuovo spettacolo giocano a fare la domanda delle domande, qual è il senso della vita?”.
Compito arduo, ma non per Lannutti&Corbo, che costruiscono lo show sulle possibili risposte comuni: il senso della vita per alcuni è apparenza; ricchezza; amore; fede; la ricerca dell’equilibrio nel disequilibrio. Per ogni opzione inscenano una sit-com con alta valenza simbolica, infarcita di freddure e motti filosofici esilaranti. Per tutti: “I soldi non danno la felicità, ma lo sanno solo i ricchi”. Lui, Domenico Lannutti, “magic man” per definizione, prestidigitazione e magia comica, lungo cappottone giallo e cilindro magico; lei, Gaby Corbo, acrobata e trasformista, con abiti che da cappuccio e braghe larghe da urban nerd diventano un tubino rosso chic, con tanto di borsetta nera. Insieme tracciano un percorso spassoso di una comicità intelligente e raffinata, fatta di gag e giochi di parole, ed anche col coinvolgimento di persone dal pubblico. Tra le tante scene, spicca la riproposizione del loro cavallo di battaglia “Saverio l’oggetto del desiderio, versioni infinity”. Laddove la tecnologia per molti è una fede che da senso alla vita, arriva questo oggetto improbabile: la testa di Lannutti che spunta da un tavolino e a seconda della “modalità” ha diverse funzioni assurde: dallo spaventare da dentro il frigo la donna a dieta, al mandare a quel paese l’automobilista che ci tallona, all’irrigazione delle piante. Poetica la scena delle acrobazie in verticale con una marionetta. “La realtà è un punto di vista”, dice il professor Lannutti verso la fine dello show e con un gioco di tasselli magnetici su un cavalletto mostra che cambiando disposizione. si può ricostruire un quadrato, ovvero, restando sul tema dello spettacolo, cambiando i pezzi di quel “groviglio di desideri e paure” che è la vita, si può ritrovare il proprio equilibrio. Da qui: “Il senso della vita è il gioco. Bisogna imparare a giocare con quello che la vita ci mette a disposizione”. Quindi “To play or not to play?”. Ma certamente, che bisogna giocare, senza aspettative e senza prendersi sul serio. Massima finale: “Se state correndo a cavallo e siete inseguiti da un ippopotamo e da un disco voltante; prima di scendere, accertatevi che la giostra sia ferma”.–
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