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A Lendinara, vola l’arte dell’improvvisazione sul Malvestio di San Biagio

DiRedazione

Dic 9, 2025

Festival Antichi Organi del Polesine

Un patrimonio da scoprire ed ascoltare

EDIZIONE XXII

7 – 28 dicembre 2025

A Lendinara, vola l’arte dell’improvvisazione sul Malvestio di San Biagio

Il maestro Claudio Cardani esalta e fa cantare il pubblico di 150 persone

LENDINARA (RO), 9 dicembre 2025 – Variopinti arabeschi musicali e voli sinfonici sopra tappeti di bassi prepotenti. Due minuti di applausi finali hanno anche strappato un imprevisto bis. Estasiato e divertito il pubblico di 150 persone che ha cantato brani tradizionali. L’organo Giuseppe Malvestio del 1926, che si trova nella chiesa di San Biagio, ha espresso tutta la sua magnificenza, sotto la guida del maestro Claudio Cardani, in un concerto dedicato al centenario della morte di Marco Enrico Bossi (1861-1925), organista compositore, trascrittore e improvvisatore, che contribuì al rinnovamento della fonica dell’organo contemporaneo.

È stato un adrenalinico successo questo secondo appuntamento del Festival Antichi organi del Polesine, che ieri, Festa dell’Immacolata, ha radunato in chiesa un pubblico enorme, che si è divertito a cantare i brani della tradizione sacra e popolare, sotto la guida compiaciuta del parroco don Michele Samiolo. Infatti il concerto prevedeva due brani d’improvvisazione su temi noti, che sono stati estratti a sorte dal sindaco Francesca Zeggio e dal pubblico. Per provare melodia e parole, Cardani e Don Michele hanno intonato i temi selezionati, giustamente dedicati all’Immacolata: sono stati estratti il “Salve Regina” e “Mira il tuo popolo”. Su questi temi Cardani, che è ricercatore di Musicologia presso l’Università di Pavia, ha fatto riscoprire l’arte dell’improvvisazione, tracciando piste sonore esaltanti, potenti e multisfaccettate, che hanno aperto tutti i registri del Malvestio, che ha suonato a pieni somieri (sono le casse ad aria compressa, ndr). L’abilità tecnica del maestro con i passaggi repentini da una tastiera all’altra e contemporaneamente l’uso della pedaliera, è stata apprezzata grazie alla predisposizione di un maxi schermo con una regia a tre camere, dirette da Riccardo e Luciano, perfetti nel cogliere la giusta inquadratura.

Il concerto era stato introdotto da Don Michele, dal vicesindaco Natale Dallagà, dal direttore artistico del Festival il maestro Nicola Cittadin, mentre la conclusione è stata affidata al sindaco Francesca Zeggio, che ha opzionato il Festival già per l’anno prossimo. Presente in navata anche il consigliere Franco Fioravanti a conferma di quanto detto da Dallagà: “Lendinara crede molto in questa proposta culturale. Ritrovarsi insieme per ascoltare della buona musica ci farà uscire più arricchiti di quando siamo entrati”.

Don Michele si è detto “felice di questa tradizione che unisce musica, arte e spiritualità e che ci offre l’opportunità di ascoltare sonorità del nostro organo cui non siamo abituati”. Poi nel finale ha chiosato “La musica è matematica, ma l’improvvisazione fa respirare lo Spirito Santo”. Tutti hanno ringraziato l’organizzazione di Asolo musica Veneto musica, Mic Regione Veneto, la Provincia e le due Diocesi di Adria-Rovigo e di Chioggia per il patrocinio, la direzione artistica del maestro Nicola Cittadin; cui si devono aggiungere i cinque Comuni partener, fra cui Lendinara. Nella sua introduzione il maestro Cittadin ha dato alcune informazioni tecniche sullo strumento Giuseppe Malvestio. “Strumento magnifico – ha detto – costruito dall’organaro padovano Giuseppe Malvestio, utilizzando parte del materiale fonico, che fu re-intonato nel 1926, che prese dal precedente organo di San Biagio, un Tonoli di metà Ottocento di scuola lombarda, di Brescia, del quale rimane soltanto la cassa, visibile nella controfacciata”.

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