Oggi e domani, nella Sala del trono del Castello i massimi esperti del settore si confrontano
sui temi della conservazione, conoscenza e gestione del giardino storico nell’epoca della
sostenibilità e alla luce dei recenti investimenti derivanti dal PNRR. Presentate soluzioni
concrete a questioni attuali
Anche domani il convegno è aperto al pubblico ma sarà possibile seguire i lavori in streaming collegandosi al canale YouTube del Museo o alla pagina Facebook.
I giardini storici sono sistemi complessi, luoghi del cuore per chi li frequenta, capitali da valorizzare e tutelare ma, soprattutto risorse per la comunità. Per la prima volta in un convegno interdisciplinare di ampiezza internazionale promosso dalla direzione del Museo, si pone al centro della dissertazione il Museo verde, nel caso di Miramare “con la sua armonica mescolanza di stili, forme e caratteri, una sintesi capace di produrre una durevole trasformazione del paesaggio costiero e del suo orizzonte”, ha detto in apertura del convegno ANDREINA CONTESSA, direttore del Museo.
Il direttore ha aperto gli interventi illustrando le numerose iniziative che sono state intraprese negli ultimi anni, “con uno sguardo sul futuro e il coraggio di intraprendere azioni lungimiranti che vadano oltre il nostro tempo e di cui non è possibile apprezzare i frutti a breve”. Tra gli esempi citati da Contessa sono il progetto del germoplasma (consentirà di riprodurre gli alberi storici partendo proprio dai loro semi o per talea, per conservarne il patrimonio genetico) e dell’aula didattica nelle serre nuove per avviare regolarmente programmi di didattica rivolti a un pubblico più giovane.
In mattinata sono intervenuti, dopo LIONELLA SCAZZOSI – docente al Politecnico di Milano e membro del Comitato scientifico di Miramare, che ha collaborato alla realizzazione del convegno e che ha proposto una prospettiva fondata sul concetto di giardino come “risorsa” molteplice essenziale per rispondere positivamente alla complessità e alle sfide del mondo contemporaneo – i direttori delle più importanti istituzioni museali con giardino storico.
SYLVAIN BELLEGER, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte dopo aver illustrato l’ampia
stratificazione della storia del giardino europeo, ha annunciato alcune sfide della contemporaneità, anche legate ai fondi del PNRR che consentiranno di sistemare i 37 chilometri di viali interni al parco e di restaurare il decoro floreale. Ambizioso il progetto del “giardino culturale” che porterà alla creazione di scuole di giardinaggio, centri di ricerca e digitalizzazione nei manufatti storici del parco.
TIZIANA MAFFEI, direttore generale Reggia di Caserta, ha accennato a temi chiave di problematiche condivise come l’accessibilità e la sostenibilità secondo una strategia operativa che pone al centro la responsabilità condivisa, la tutela attiva e il rapporto pubblico-privato.
ENRICA PAGELLA, al vertice dei Musei Reali di Torino, incessantemente rimodellati con una catena di forme che documenta tutte le principali svolte di stile dell’Europa moderna in materia di spazi verdi, ha presentato le linee di lavoro del piano pluriennale di valorizzazione e sostenibilità che prenderà avvio nel 2023. Tra queste, la progettazione di spazi per praticare lo sport in sicurezza per i più piccoli o le mostre “open air” centrate sul patrimonio botanico.
Ha parlato del parco romantico del Castello di Racconigi e dell’esperienza parallela del parco seicentesco di Villa Regia ELIANA DE FILIPPIS, direttore della direzione Regionale Musei del Piemonte, confrontando le esperienze di gestione in continuità con i modelli storici, mentre ANDREA BRUCIATI, direttore dell’Istituto Autonomo Villa Adriana e Villa d’Este, ha posto al centro del suo intervento l’architettura d’acqua e l’acqua come architettura a Villa d’Este: la sfida del XXI secolo si concentra sui progressivi mutamenti climatici e idrogeologici, è allo studio un sistema di ricircolo dell’intero sistema idrico che permetterà una maggiore economia delle acque e una più funzionale gestione dell’articolato sistema linfatico della Villa.
La prima parte del convegno si è chiusa con le strategie per l’utilizzo consapevole delle risorse idriche, energetiche e per il rinnovamento del patrimonio arboreo del Giardino di Boboli con Bianca Maria Landi e Paola Ruggeri.
Nella seconda parte della prima giornata di lavori, sui piani di gestione si sono confrontati Monica Luengo Añon (Icomos- IFLA International Scientific Committee on Cultural Landscapes) che ha invitato a comprendere a fondo ogni aspetto del giardino storico per definire cambiamenti eventuali che ne conservino l’essenza, Alberta Campitelli (Vicepresidente Associazione Parchi e Giardini d’Italia) la quale è stata presidente della Commissione del MiC che ha selezionato i bandi del PNRR dedicati ai giardini storici – “i temi sollevati in questi anni dal Tavolo verde dei Musei statali con Parco sono stati decisivi nel sensibilizzare e indirizzare le scelte di finanziamento dei progetti presentati” -, Laura Sabrina Pelissetti (Presidente Rete giardini storici), Anna Capuano, Eva Serpe, Carmine Guarino (Capodimonte).
Al centro del convegno anche un tavolo di lavoro al quale hanno partecipato Giorgia Ottaviani (Miramare), Maria Cristina Tullio (Presidente Associazione italiana architetti del paesaggio) e Nicola Bressi (Civico Museo di storia naturale di Trieste). I temi trattati, la conoscenza e il censimento del patrimonio arboreo e vegetale, i programmi di manutenzione e la formazione e utilizzo di figure professionali specialistiche: questioni gestionali che riconducono alla concretezza della quotidianità anche le materie più generaliste.
Il confronto fra esperti su come valorizzare, conservare adeguatamente e in modo sostenibile i giardini storici continua domani dalle ore 9.00 con il convegno aperto al pubblico e la possibilità di seguirlo da remoto collegandosi alla pagina YouTube del Museo di Miramare o alla pagina FaceBook.