L’ACCADEMIA D’ARCHI ARRIGONI E LE “SCINTILLE CON BRIO”. IL 31 DICEMBRE, ALLE 18.30, ALL’AUDITORIUM COMUNALE DI SAN VITO AL TAGLIAMENTO, IL BRILLANTE CONCERTO AUGURALE DI FINE ANNO
Con la direzione di Filippo Maria Bressan e Francesco di Giorgio, l’Orchestra esegue pagine di Schubert, Rossini, Beethoven, Warlock, Rameau
Ingresso libero
L’Accademia d’archi Arrigoni saluta il 2024 e invita il suo pubblico a condividere una brillantissima chiusura di Stagione con “Scintille con brio”: questo il titolo del concerto di fine anno atteso all’Auditorium Comunale di San Vito al Tagliamento, martedì 31 dicembre alle 18.30 (ingresso libero). Come cita la presentazione sul libretto di sala – “tra scherzi musicali, sogni visioni, virtuosismi e suggestioni” – l’Associazione sanvitese si propizia l’anno nuovo, accogliendo l’uditorio con alcune universali pagine di Schubert, Rossini, Beethoven, Warlock, Rameau, per la direzione di Filippo Maria Bressan e Francesco Di Giorgio.
Una stagione molto varia e apprezzata, quella che si sta concludendo: per la quattordicesima volta in capo all’Accademia d’archi Arrigoni, con la cura artistica di Domenico Mason (direttore artistico dall’Accademia) e il supporto di Filippo Maria Bressan,anche quest’anno direttore in residenza, San Vito Musica ha potuto contare su un pubblico appassionato e incuriosito da un programma che ha alternato con sapienza e coraggio grandi classici a musiche frutto di ricerca presso “strade” meno frequentate, ma non per questo meno affascinanti. Quest’anno ad affiancare Bressan nella direzione ci sarà il giovane direttore molto promettente (e violoncellista, già collaboratore dell’Arrigoni) Francesco Di Giorgio.
Apre il concerto l’Ouverture “in stile italiano” di Schubert (1817), scritta in uno stile molto vicino a quello di Rossini, la cui musica in quel periodo spopolava presso il pubblico viennese. Segue proprio Rossini, con l’Ouverture dalla celebre opera Il viaggio a Reims, opera rappresentata a Parigi per la prima volta, scritta in occasione dell’incoronazione di Carlo X.Di Beethoven viene eseguita l’Ouverture dal Coriolano, tra i suoi più celebri componimenti sinfonici, concepita come brano a sé stante quale intermezzo alla tragedia del poeta austriaco H.J. von Collin.È quindi la volta di una pagina del Novecento, Capriol Suite (1926), il brano più noto del compositore britannico Peter Warlock. Nata dal suo profondo interesse per la musica rinascimentale, l’opera si compone di sei brevi movimenti ispirati a uno dei più antichi trattati di danza, l’Orchésographie.A chiudere il concerto è Les Indes Galantes, capolavoro di Jean-Philippe Rameau, un fortunatissimo esempio di opéra-ballet, conciso e leggero, i cui quadri sono dedicati ai costumi di diversi popoli extraeuropei, dai Turchi ai Persiani, dagli Incas ai nordamericani.
Leggerezza, vivacità, gioia e fiducia: questo le musiche scelte con attenzione, tra i grandi classici e le pagine meno conosciute per augurare un nuovo anno sereno e ricco di bellezza.
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Filippo Maria Bressan è un direttore “di nobile ed elegante semplicità” (così lo descrisse il Maestro Giulini). Figura anticonvenzionale ed eclettica per le sue scelte personali e artistiche, è stato apprezzato e invitato dalle orchestre e dalle strutture di maggior prestigio in Italia (Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, Orchestra e Coro del Teatro La Fenice di Venezia, Accademia Chigiana di Siena, la Biennale di Venezia, MiTo Settembre Musica tra le tante) e ha lavorato con Claudio Abbado, Luciano Berio, Carlo Maria Giulini, Lorin Maazel, Michael Nyman, Arvo Pärt , George Prêtre, Mstislav Rostropovich, Giuseppe Sinopoli, Jeffrey Tate.Ha diretto i più vasti repertori con le principali orchestre italiane e solisti quali Antonio Ballista, Rudolf Buchbinder, Bruno Canino, Andrea Lucchesini. La sua grande passione per la musica sinfonico-corale lo ha portato a dedicarsi per molti anni all’Athestis Chorus & Academia de li Musici, complesso professionale di coro e orchestra con strumenti d’epoca. È stato, inoltre, il più giovane maestro del Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma (2000-2002).Ha inciso per Amadeus, Chandos Records, Decca, Deutsche Grammophon, EMI, Virgin.Francesco Di Giorgio – veneziano classe 1999 – è diplomato in violoncello e in direzione d’orchestra, svolge intensa attività come solista, camerista e ha all’attivo molte incisioni
discografiche. Si è perfezionato e continua a perfezionarsi con i migliori maestri europei; il suo percorso è già legato da molto tempo alle attività dell’Arrigoni.
L’Accademia d’archi Arrigoni, associazione culturale di San Vito al Tagliamento che deve il suo nome al compositore sanvitese del Seicento, dal 2009 si muove con la vocazione di formare giovani musicisti nell’ambito della musica da camera e orchestrale.
Rinomato centro di alta formazione, l’Accademia coltiva inoltre una compagine orchestrale molto attiva, di cui fanno parte gli allievi dei corsi e molti altri talenti. L’orchestra suona, al fianco di direttori e solisti di fama internazionale, in diverse e prestigiose piazze italiane ed estere.
Tra le attività dell’Accademia spicca il Concorso Internazionale “Piccolo Violino Magico”, competizione riservata a giovani violinisti fino a tredici anni, provenienti da ogni continente.
La Stagione San Vito Musica è stata proposta dall’Accademia d’archi Arrigoni con il sostegno del Comune di San Vito al Tagliamento, della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – Io Sono FVG, del Ministero della Cultura, di AIAM Associazione Italiana Attività Musicali e del CIDIM Comitato Nazionale Italiano Musica. Al fianco dell’Arrigoni anche i partner Ambiente Servizi, Studio Tecnico Ing. Alberto Cividini, MIDJ e Metalferramenta.
Per ulteriori informazioni
Ufficio Accademia d’archi Arrigoni – T. 0434 876624 / info.accademiadarchiarrigoni@gmail.com
In copertina : Oschestra AaA con Bressan