Silvio Sabba e Valerio Boni hanno fissato un nuovo riferimento di distanza in 24 ore su fondo sterrato alla guida di una Ducati Scrambler di serie, coprendo 1.462,114 km in 1.158 giri su un anello ricavato alla Tenuta Roverbella (Pantigliate, MI). L’obiettivo di 650 km è stato superato poco dopo la mezzanotte, chiudendo con oltre il doppio. Il tentativo, svolto in forma indipendente e nel rispetto delle linee guida Guinness World Records (omologazione in corso), ha richiesto gestione di due forature, uno stop obbligatorio di 15’ e lo scambio della ruota posteriore.

Silvio Sabba e Valerio Boni hanno stabilito un nuovo primato personale di distanza su fondo sterrato in 24 ore, alla guida di una Ducati Scrambler di serie, completando 1.158 giri del tracciato ricavato all’interno della Tenuta Roverbella e totalizzando 1.462,114 km. L’obiettivo da battere –650 km – è stato superato pochi minuti dopo la mezzanotte, e il margine finale è risultato oltre il doppio. Il tentativo è stato svolto in forma indipendente, nel rispetto delle linee guida Guinness World Records (omologazione in corso).
Dall’idea al tentativo
L’operazione nasce dall’incontro di Boni e Sabba alla presentazione della 70ª edizione del Guinness World Records Book in una libreria nel centro di Milano. Silvio Sabba – una delle 57 Guinness Icons nel mondo, in compagnia tra l’altro di Usain Bolt, Cristiano Ronaldo, Lebron James, Max Verstappen, Neil Armstrong, Elton John e Barbie – ha conquistato 662 record in 12 anni, 180 dei quali ancora imbattuti, molti dei quali ottenuti anche durante le registrazioni de Lo Show dei Record. Ha un passato da pilota di enduro a livello internazionale e detiene, tra gli altri, il primato per il maggior numero di persone saltate in moto (43).
Valerio Boni, giornalista e “maratoneta” dei primati, è diventato cacciatore di record in tempi più recenti, nei mesi del Covid: rileggendo un’idea del 1979 – guidare per 24 ore una Vespa 50 per un servizio – ha scoperto che quel concept corrispondeva a un primato esistente, detenuto da un australiano che aveva percorso 13 km in meno rispetto alla distanza da lui coperta all’epoca. Da lì è scoccata la scintilla: 24 ore come cifra stilistica, iniziando dalla minimoto, e poi via via altri tentativi. Nel mezzo, anche una deviazione “fuori tema”: la più alta velocità media con gli sci su asfalto al traino di un’auto, un primato strappato allo specialista americano degli sport estremi Erik Roner.
Nell’ultimo anno, Boni e Sabba hanno messo a terra il progetto del record di distanza in 24 ore su sterrato con una moto Scrambler di serie. Il nodo più complesso non era il veicolo (“la parola Guinness apre molte porte”), ma la sede: dopo settimane di ricerche, la comunità di Frinco (AT) aveva allestito una pista perfetta da 800 metri; a tre giorni dallo start, però, le piogge hanno trasformato il fondo argilloso in una poltiglia impraticabile per gomme “80% strada”. Il piano B è arrivato in poche ore: un rettilineo sterrato di circa 600 metri raccordato da due tornanti stretti nella Tenuta Roverbella, a Pantigliate (MI). Non l’ideale – perché impone ripartenze da fermo a ogni inversione – ma sufficiente per un tentativo “pulito”.

Per il test è stata utilizzata una Ducati Scrambler Full Throttle di serie come moto principale, con una Scrambler Nightshift di serie come scorta; entrambe provenienti dal parco stampa e gommate con pneumatici originali. Assistenza tecnica in loco con meccanico dedicato. Le linee guida prevedevano la possibilità di utilizzare una moto a testa, ma Silvio e Valerio hanno preferito alternarsi alla guida della Full Throttle, tenendo la Scrambler Nightshift come moto di riserva.
24 ore di sterrato: la cronaca
Dopo la partenza, alle 14.42, il passo è regolare, più sostenuto all’inizio finché, dopo quasi 3 ore, un taglio sullo pneumatico posteriore impone il passaggio alla moto di scorta, applicando i 15’ di stop previsti dalle linee guida in caso di guasto non riparabile. Ripristinata la ruota, si torna alla moto principale. In notturna, nuova foratura: si ricorre alla bomboletta gonfia & ripara per tirare fino all’alba. Quando l’efficacia cala, il meccanico sostituisce la ruota posteriore con quella della moto di scorta. Da lì, scelta prudente: ritmo abbassato per arrivare senza ulteriori rischi. Il record era già caduto prima della mezzanotte: da quel momento in poi si tratta di consolidare.
I numeri chiave
Distanza totale: 1.462,114 km
Giri completati: 1.158 (tracciato 1,26262 km/giro)
Velocità media sulle 24 ore: 60,940 km/h
Cambi marcia: oltre 14.000 (in media uno ogni 6 secondi su 24 h)
Tracciato: rettilineo di 610 m + 2 tornanti, fondo sterrato compatto con buche e sassi
Dichiarazioni
Valerio Boni: “Volevamo dimostrare che una Scrambler di serie, con pneumatici originali, può affrontare una vera prova di resistenza su sterrato. Non era la distanza a preoccuparci, ma lo stress meccanico. Il risultato parla chiaro.”
Silvio Sabba: “Ho portato l’esperienza dei record ‘esplosivi’ e l’impronta dell’enduro, Valerio la disciplina delle 24 ore. Tra forature, stop regolamentari e tornanti, abbiamo costruito un primato pulito e replicabile.”
Conformità (Guinness World Records)
Tentativo svolto secondo linee guida: log book dei testimoni, cronometraggio continuo, riprese video, rilevazioni GPS, misurazione del tracciato a cura di un ingegnere. La documentazione è già stata inviata a Londra per l’omologazione.
Ringraziamenti
Si ringraziano Ducati per la collaborazione, la comunità di Frinco (AT) per la disponibilità iniziale, la Tenuta Roverbella per l’ospitalità e lo staff tecnico/testimoni per il supporto operativo.
