E’ mancato nel pomeriggio di giovedì 26 dicembre Antonio Barzaghi, protagonista per oltre cinquant’anni della scena culturale trevigiana e veneta, fondatore della casa editrice Veneto Comunicazione, autore di diversi saggi dedicati a scrittori, artisti e luoghi di pregio del Veneto nonché ideatore e promotore del Premio di reportage “Goffredo Parise” e della scuola di reportage ad esso collegata. Antonio Barzaghi, che aveva compiuto 84 anni lo scorso 29 novembre, si è spento nella sua casa di Treviso, assistito dalla moglie Maria Rosaria Nevola e dai figli Francesca e Stefano. Le esequie si terranno sabato 28 dicembre in forma strettamente privata.
Partenopeo di nascita, conseguì la laurea in Scienze Politiche all’Università di Napoli e frequentò l’Istituto Superiore di Scienze Sociali di Trento. E’ stato direttore dell’Ente Provinciale per il Turismo di Treviso, all’epoca presieduto da Giuseppe Mazzotti, di cui Barzaghi fu grande estimatore. In veste di direttore dell’EPT trevigiano gli va il merito di avere ideato e organizzato in Italia e all’estero importanti mostre d’arte e convegni scientifici. Si è poi occupato di comunicazione istituzionale, editoria, organizzazione e promozione di eventi culturali.
Ricca la produzione della casa editrice Veneto Comunicazione, con cui Antonio Barzaghi, nel doppio ruolo di editore e autore, realizzò curatissimi volumi (grazie alla collaborazione con le Grafiche Antiga) anche a carattere fotografico, volti a valorizzare la storia, l’arte, la cultura, la memoria e il paesaggio di Treviso e della Marca Trevigiana, tra cui “Treviso. Il fascino della seduzione”, “Il giardino di Venezia”, “La festa dei sensi. Suggestioni e piaceri nel trevigiano”, la serie degli “Idillli” dedicati ancora a Treviso, Asolo, Portobuffolè, Vittorio Veneto e Conegliano, i Quaderni della Memoria “Robert Browning in Asolo” e “Goffredo Parise e il Giappone”, i tre volumi “Ricettario Trevigiano”, “Ricettario Bellunese” e “Ricettario Veronese”, curati insieme alla giornalista Cristiana Sparvoli, per citare alcuni dei titoli più noti. Di particolare valore fu la pubblicazione di “Idillio Trevigiano” a cura di Nico Naldini, che raccoglieva i pensieri di Giovanni Comisso e immagini del Fondo Mazzotti.
All’Antonio Barzaghi scrittore e ricercatore storico si deve anche il saggio “Il gioco del piacere a Venezia”, che è stato il suo ultimo libro edito da Canova, una rivisitazione della precedente edizione dell’autore pubblicata dall’editore Giorgio Bertani nel 1980 dal titolo “Donne o cortigiane? La prostituzione a Venezia, documenti di costume dal XVI al XVIII secolo”, selezione del Premio Viareggio e Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Console del Touring Club Italiano, con la collaborazione del sodalizio nazionale Barzaghi promosse varie edizioni del Premio “Treviso per la cultura”. Inoltre sempre a sua firma sono due preziose monografie dedicate agli scultori del ferro Toni e Simon Benetton.
Negli ultimi anni insieme alla moglie Maria Rosaria Nevola, già al suo fianco nella conduzione di “Veneto Comunicazione”, Antonio Barzaghi si è occupato di tenere vivo il lascito culturale dello scrittore e inviato di storiche testate Goffredo Parise, che egli sentiva molto vicino per affinità elettive e carattere cosmopolita, amando profondamente i luoghi in cui Parise visse negli ultimi anni di vita, tra Ponte di Piave e Salgareda. Nel 2017 Barzaghi ha dato vita alla scuola di reportage “Goffredo Parise”, che offre agli studenti liceali della provincia di Treviso l’opportunità di imparare le competenze di base per la realizzazione di reportage che approfondiscono le complesse tematiche sociali del presente. La quinta edizione della scuola, anno scolastico 2024-2025, è stata presentata in sala Arazzi a Ca’ Sugana di Treviso il 29 novembre, giorno dell’ottantaquattresimo compleanno di Antonio Barzaghi. Nella stessa occasione era stato illustrato il suo estremo lascito: il progetto “Case della memoria”, strettamente collegato al Premio per il Reportage “Goffredo Parise” (che si terrà nel maggio 2025), con lo scopo di creare un circuito di turismo culturale internazionale nei luoghi trevigiani che conservano il “passaggio” dello scrittore vicentino e nelle dimore che tramandano il fascino di chi vi ha vissuto. “Le case della memoria sono i simboli del vero “made in Italy”, ovvero dell’intelligenza che ha fatto grande la cultura e il territorio italiano, esportandoli in tutto il mondo. E per mostrare la loro ricchezza bisogna custodire questi luoghi e promuoverli”, diceva Antonio Barzaghi nell’annunciare, appena un mese fa, questo suo importante progetto di marketing territoriale.
Personalità eclettica ed estroversa, Antonio Barzaghi si distingueva per lo spirito sagace, di acuta intelligenza e curiosità intellettuale, connotato dalla rara capacità di leggere la realtà in “trasparenza”, attraverso la lente di una fine ed elegante ironia. La famiglia, nell’annunciare la sua scomparsa, lo ricorda con un pensiero che egli dedicò al suo amato Goffredo Parise nel saggio introduttivo al premio per il reportage: “Un “irregolare”, la cui disobbedienza agli schemi ha un costo, comporta inquietudine e angoscia, ma produce un arricchimento”.