La Magnifica agevola l’ingrossamento e l’arrotondamento di prati e boschi
Si combatte l’eccessiva parcellizzazione, con centinaia di proprietari per lotto
Contributi per chi, privato o piccola media impresa, accorpi i terreni montani e ne combatta così l’eccessivo frazionamento: la strategia per agevolare il riordino fondiario nelle zone più svantaggiate della Destra Tagliamento porta la firma della Magnifica Comunità montana delle Dolomiti friulane, Cavallo e Cansiglio. L’ente alpino finanzierà con un sussidio compreso tra i mille e i 2 mila euro le spese notarili e professionali sostenute per l’acquisto o la permuta di appezzamenti agricoli e forestali. Ovviamente, per scongiurare il rischio che qualche furbetto ne approfitti, il terreno non potrà poi essere venduto o frazionato nei successivi 5 anni. Vietato anche mutarne la destinazione d’uso per i 10 anni a seguire dall’erogazione del contributo, pena la sua revoca. Per accedere ai benefici è necessario inoltrare la specifica domanda solo online: ogni altra informazione utile è contenuta nel sito internet della Magnifica. Ma attenzione. Il bando scadrà il prossimo 20 settembre e le risorse messe a disposizione dalla Regione (23 mila euro circa) verranno assegnate sino ad esaurimento secondo l’ordine cronologico di arrivo delle istanze. L’aiuto economico, garantito da una legge regionale del 2023, sarà attribuito anche per gli acquisti già effettuati se conclusi entro gli ultimi due anni solari. I fondi agricoli e i boschi oggetto dell’atto notarile dovranno trovarsi all’interno del perimetro di uno dei 12 Comuni che aderiscono alla Magnifica, cioè Aviano, Barcis, Andreis, Budoia, Caneva, Cimolais, Claut, Erto e Casso, Frisanco, Polcenigo, Tramonti di Sopra e Tramonti di Sotto. L’intento dell’iniziativa è spiegato dal presidente della Cm e sindaco di Caneva, Dino Salatin. “L’abbandono delle tradizionali attività silvopastorali a causa dello spopolamento e dell’emigrazione ha comportato una serie di disguidi burocratici e amministrativi che si protraggono ormai da decenni – ha commentato al proposito Salatin -. Ci sono terreni iper parcellizzati che oggi come oggi sono divisi tra centinaia di cointestatari. Diventa quasi impossibile persino effettuare un intervento pubblico su questi lotti, come la costruzione di una pista di accesso forestale: gli oneri di avviso a tutti i potenziali proprietari diventano più che impegnativi. Di qui la necessità di rivedere i confini dei singoli appezzamenti, incentivandone l’ingrossamento e l’arrotondamento”. Da questa proposta dovrebbe originare una miglior gestione del patrimonio immobiliare alpino, spesso lasciato a se stesso e privo di manutenzioni.