Al via il Contratto di Fiume dell’Isonzo, promosso dal Comune di Staranzano:
un percorso condiviso per la tutela e la valorizzazione del fiume più simbolico del Friuli Venezia Giulia
Lunedì 20 ottobre la cerimonia di sottoscrizione del Documento di Intenti (ore 10.00, Sala Consiliare del Comune di Staranzano)
Efficace modello di governance partecipata per lo sviluppo locale, il Contratto di Fiume riveste, in Friuli Venezia Giulia, un ruolo assolutamente strategico per la tutela, la corretta gestione e la valorizzazione dei bacini fluviali della Regione. Crescono, infatti, di numero i Contratti di Fiume regionali, già sottoscritti e in attivazione.
Il Comune di Staranzano, attraverso il suo Assessorato all’Ambiente, si è fatto promotore del Contratto di Fiume dell’Isonzo, fiume transfrontaliero che nasce nella Val Trenta, in Slovenia, e sfocia nell’Adriatico, dopo aver attraversato in Italia il territorio dell’ex provincia di Gorizia: un patto di responsabilità collettiva tra istituzioni, cittadini e territorio, per garantire un futuro sostenibile a uno dei corsi d’acqua più simbolici del Friuli Venezia Giulia.
Lunedì 20 ottobre alle 10.00, nella Sala Consiliare del Comune di Staranzano, ha luogo la cerimonia di sottoscrizione del Documento di Intenti del Contratto di Fiume dell’Isonzo – Parte italiana. A firmarlo sono i soggetti italiani finora coinvolti: la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, l’Autorità di Bacino Distrettuale delle Alpi Orientali, i Comuni rivieraschi, nonché consorzi, ordini professionali e associazioni del territorio che hanno scelto di aderire al progetto.
La firma rappresenta l’atto iniziale di un articolato percorso condiviso e partecipato volto alla costruzione di uno strumento di pianificazione e gestione integrata del bacino dell’Isonzo.
L’obiettivo è promuovere una gestione sostenibile del fiume e delle sue risorse, rafforzando la cooperazione tra enti, comunità locali e portatori d’interesse, nel pieno rispetto degli strumenti di pianificazione e delle direttive europee in materia ambientale.
Una prospettiva che valica i confini nazionali. È volontà condivisa dei promotori, infatti, ampliare progressivamente il percorso anche alla parte slovena del bacino idrografico, nel rispetto dei ruoli istituzionali e degli accordi internazionali in vigore. Un primo passo in questa direzione è rappresentato dall’incontro del progetto Interreg WABIN, in programma a novembre a Nova Gorica: un laboratorio partecipativo transfrontaliero finalizzato alla redazione di un Protocollo d’Intesa italo-sloveno, contenente gli indirizzi strategici e le azioni pilota condivise per la gestione integrata del bacino.
Ad aprire l’incontro di lunedì 20 ottobre sono i saluti istituzionali di Fabio Scoccimarro, Assessore alla Difesa dell’ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, e di Marina Colaizzi, Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale delle Alpi Orientali.
Questi gli interventi in programma:
– “I Contratti di Fiume nel Distretto delle Alpi Orientali”, di Matteo Bisaglia (Autorità di Bacino Distrettuale delle Alpi Orientali);
– “I Contratti di Fiume nella Regione Friuli Venezia Giulia”, di Marco Lipizer (Servizio Difesa del Suolo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia);
– “Il Contratto di Fiume Isonzo: stato dell’arte e prossimi passi”, di Marco Abordi (project manager del Contratto di Fiume dell’Isonzo).
Dopo la firma ufficiale del Documento di Intenti ha luogo un brindisi conviviale per sancire l’inizio di questo percorso.
Così Roberta Russi, Assessore all’Ambiente del Comune di Staranzano: “Le comunità situate sull’asta del fiume si stringono attorno al corpo idrico e ne condividono le sorti, affrontando insieme questioni quali la creazione di nuove aree protette, la tutela della qualità delle acque, l’annosa e problematica regolamentazione delle portate. Oltre a interagire con i Comuni italiani, l’Amministrazione di Staranzano, fin dalla prima edizione del Festival dell’Acqua nel 2023, ha iniziato ad approfondire queste tematiche con i Comuni oltre confine, dalla fonte alla foce del fiume, al fine di iniziare un lavoro costruttivo e condiviso. Questo l’obiettivo che accomuna tutti gli stakeholders finora coinvolti: strutturare una rete di intenti dal basso che faccia sentire una voce unisona a tutti i livelli, per tutelare al meglio l’intero bacino idrografico. Per una gestione più sostenibile dell’acqua, fonte di vita”.
