La cantautrice Alice (Carla Bissi alle anagrafe, forlivese di nascita ma friulana d’adozione) torna in tournee a Udine, dopo il fortunato Alice canta Battiato del 2021 e lo fa nella splendida cornice del parco del Castello di Udine con il suo nuovo progetto musicale denominato Master songs.
Tour che è iniziato due giorni fa a Porto Recanati nelle Marche e che la porterà in giro per l’italia fino a fine agosto.
Alice nasce artisticamente nel lontano 1971,quando a soli 17 anni vince Castrocaro, poi l’incontro artistico con Franco Battiato, nel 1980 esce il suo album Capo nord che la lancerà nell’olimpo della musica italiana grazie anche alla canzone Il vento caldo dell’estate, un successo che diventerà internazionale. L’anno successivo vincerà Sanremo con il suo brano più famoso, Per Elisa.
Il 1982 sancisce in un certo senso la sua autonomia artistica con l’Album Azimut che le farà conoscere con riconoscimenti e fama oltre i confini, soprattutto in Francia anche grazie al singolo Messaggio.
Tornerà a collaborare successivamente nuovamente con Battiato e insieme scriveranno il successo I treni di Tozeur, poi collaborerà con molti altri artisti, tra gli altri, Fossati, Dalla, Ron…
Il programma proposto in questo nuovo progetto Master songs è piuttosto interessante e spazia dai suoi brani piu iconici alla poesia in friulano e non solo, con tre brani arrangiati da lei, Di Martino e Liverani dei poeti Cappello, Di Gleria e di Pier Paolo Pasolini, per poi attingere al repertorio di Guccini, in una intensa versione di Auschwitz. E poi Battiato, De Andre, Dalla e Fossati.
Assieme alla sua splendida voce e all’inseparabile pianoforte, porta con se i suoi tre compagni di viaggio che sono il pianista e tastierista Carlo Guaitoli, il chitarrista Antonello D’Urso e la friulana Chiara Trentin al violoncello elettrico.
La serata è calda e il parco è gremito, ci sono circa 2500 persone.
Alice, prossima ai 70 anni, è in splendida forma, sempre sorridente, con un elegante tailleur bianco e tanta voglia di esprimersi. La sua voce è sempre di qualità, l’intonazione è ineccepibile e prima di cantare presenta brevemente il brano che interpreterà.
Lei si è sempre contraddistinta per essere una cantautrice profonda e che affronta tematiche importanti come la ricerca interiore, i contenuti esistenziali e spirituali, la solitudine.
Il concerto è una suggestiva e piacevole carrellata dei suoi successi più famosi. Il palco è essenziale, quasi da prosa teatrale, le luci soffuse e mai invadenti e l’acustica, spesso criticata in Castello, stavolta fa il suo dovere dignitosamente.
Bellissima la versione del suo primo successo, il Vento caldo dell’estate, per poi via via alcuni tra i suoi più famosi brani: La recessione, Una notte speciale, I treni di tozeur, Prospettiva Nevski, passando per la struggente Auschwitz di Guccini, la parentesi delle poesie in friulano delle quali abbiamo parlato prima, un paio di brani scritti con Battiato, la bellissima Almeno pensami scritta da Lucio Dalla per Ron e la stessa Alice che presentarono a Sanremo.
La serata scorre via in modo piacevole in una atmosfera quasi fiabesca, i musicisti sono dei professionisti validi e Alice non manca mai di ringraziarli dopo ogni brano con l’eleganza che la contraddistingue. Dopo un ora e 45 minuti il concerto si conclude, il pubblico la acclama e lei ringrazia commossa.
Poi come era prevedibile per concludere degnamente lo spettacolo ecco puntuali i bis, due che in realtà sono due brani non ancora proposti nella serata e cioè il suo cavallo di battaglia Per Elisa e la intrigante Chanson Egocentrique.
Stavolta tra gli applaudi del pubblico tutto in piedi per lei, il concerto è davvero finito e Alice saluta la “sua “Udine.
Ancora una volta la sua classe ha lasciato il segno.