ALPE ADRIA PUPPET FESTIVAL
IL TEATRO DI FIGURA E LE SUE CONTAMINAZIONI
Dal 20 agosto a 4 settembre, fra Friuli Venezia Giulia e Slovenia,
spettacoli per tutte le età provenienti da tutta Europa
È quasi tutto pronto per la 31° edizione dell’Alpe Adria Puppet Festival che quest’anno ha in serbo diverse novità e un’offerta variegata di proposte adatte a tutte le età e a tutti i gusti: spettacoli, laboratori, eventi partecipativi e progetti speciali vogliono essere la chiave per riattivare un rapporto sinergico con il tessuto urbano, culturale e turistico dei vari centri che andranno a ospitare le varie tappe, fra Italia e Slovenia.
Compagnie provenienti da diverse parti d’Europa presenteranno una panoramica sulle nuove forme di teatralità ricche di contaminazioni e, proprio per questo, rivolte a fasce d’età diverse: teatro di oggetti, marionette e burattini, ma anche musica, circo, sperimentazione con luci e macchinari speciali; spazi di riflessione su temi importanti della contemporaneità e partecipazione attiva del pubblico che viene coinvolto nelle performance in maniera sempre più inclusiva.
Chi è incuriosito dalle nuove forme di teatralità partecipativa, non potrà perdere l’appuntamento con Book is a Book a Book ed Eutopia, proposti della compagnia Trickster (Svizzera). Il primo, è una performance in cui il libro diventa uno spazio da esplorare, un vero e proprio viaggio fatto di immagini, parole, suoni dove lo spettatore si immerge nelle atmosfere sonore, nello spazio reale che muta e si concede al piacere dell’immaginazione. Con Eutopia, invece, il pubblico viene coinvolto in un’esperienza partecipativa multisensoriale e ludica sui grandi temi della terra e della natura. Coniugando performance, installazione e game design, trascina il pubblico in uno spettacolo coinvolgente e dal finale sempre diverso e inaspettato.
C’è una preferenza per il teatro di figura, quello contemporaneo, ma allo stesso tempo si subisce il fascino della musica? Allora sarà perfetto l’appuntamento con Exit, nuova produzione di Fekete Seretlek & Studio Damúza di Praga per il progetto europeo Puppet & Design, che coniuga teatro d’oggetti, cabaret e musica folk elettronica.
L’introspezione e la musica di un violoncello accompagnano invece M.A.R. di Andrea Díaz Reboredo, che in questo lavoro intreccia due storie: la vita di una casa, con un secolo di storia sociale, familiare ed economica, e una riflessione sugli spazi e sul loro significato. Riflessivo e innovativo anche Silos, il nuovo lavoro di Claudio Montagna, racconto fantastico dell’ipotetica scoperta di un giovane, nell’anno 2099, di Pier Paolo Pasolini e delle sue opere. Tanto lontane nel tempo ma molto vicine al suo sentire. Montagna, finissimo drammaturgo, realizza spettacoli da tavolo di grande intensità seduttiva, unendo il fascino della parola al servizio del racconto a figurazioni semplici ma evocative.
Kumulunimbu, della compagnia catalana Ortiga, approfondisce con delicatezza estrema argomenti quali le migrazioni, le ingiustizie e l’amicizia, mentre la mostra-spettacolo Non sono nell’Orco, di Francesca Bettini e Gyula Molnár, sarà una presentazione teatrale per entrare nel libro, condotta dagli stessi autori….
Chi ama la sperimentazione tecnica in scena, rimarrà incantato dall’officina-laboratorio dello spettacolo Dal Vivo!, in cui Philippe Lefebvre/Flop (Francia) ridà vita ai materiali inutilizzati accumulati negli anni: utensili da cucina, piccoli impianti meccanici, dimmer a manovella, lenti, specchi e diapositive si animano e, attraverso la poesia della loro meccanica autonoma, si trasformano in immagini in movimento. Senza filtri tecnologici, con solo luce e movimento.
Questi sono solo alcuni esempi della molteplicità di proposte in arrivo dal 20 agosto al 4 settembre con l’Alpe Adria Puppet Festival. L’intero programma e tutte le sue tappe saranno a breve sul sito www.ctagorizia.it che oggi già presenta l’innovativo manifesto, anch’esso frutto di contaminazione fra la grafica classica e il gruppo di giovani writers Menti Acriliche, capitanato dall’artista Mattia Campo Dall’Orto.