C’è una lezione che questo tempo spesso dimentica, quella del dovere e dovere significa sacrificio, ovvero riconoscere che c’è un valore più alto dell’io.
E’ questo uno dei concetti che rappresenta la storia del battaglione Gemona, fedele al proprio motto “mai daur”, secondo il vicegovernatore della Regione Fvg, intervenuto assieme all’assessore al Patrimonio e alle Finanze, oggi, all’8° raduno del Battaglione alpini “Gemona” e compagnia del Genio pionieri-guastatori ‘Julia’.
Nell’occasione sono stati rimarcati gli aspetti salienti del Battaglione, più volte annientato durante i conflitti ma sempre ricostituito fino al suo definitivo scioglimento nel 2006: dallo spirito di corpo, all’eroismo, alla fedeltà ai valori della nazione.
Valori così forti che, 13 anni dopo lo scioglimento, i figli del Gemona si ritrovano ancora per celebrare le loro radici, la storia dei loro fratelli in nome di un’unità dell’esercito italiano più volte decorata con la medaglia d’oro al valor militare.
Per la Regione si tratta di un esempio che continua ad essere fonte di ispirazione civile e che permea anche la nostra Protezione civile, diventata il modello che conosciamo grazie agli alpini e alla loro associazione che sono una delle sue componenti principali.
Nella allocuzione della Regione è stato infine reso omaggio ad Onorino Pietrobon, reduce dal naufragio della nave Galilea silurata da un sommergibile britannico nel 1942 e presente, oggi, al raduno assieme ad Ivo Del Negro per la sezione Ana di Gemona, Daniele Furlanetto per l’associazione Mai daur, al sindaco di Gemona del Friuli oltre agli esponenti nazionali dell’associazione degli alpini.
ARC/LP/ppd