ALTRI COMIZI D’AMORE?
Una serata dedicata all’amore, un film che offre voce e volto a una rinascita “che crede nella diversità, a partire dalla poesia”. Giovedì 23 novembre a Trieste (Sala Luttazzi, ore 18.30) giunge a conclusione la rassegna “La rinascita dell’Europa”, a cura di Massimiliano Finazzer Flory, promossa in collaborazione con il Comune di Trieste. 53 storie di gente comune – tante, quanti gli anni vissuti da Pasolini – alle prese con l’amore e la sua evoluzione, ai nostri giorni. Ingresso aperto alla città.
TRIESTE – Una serata dedicata all’amore per chiederci come questo sentimento comunica, come è cambiato tra i giovani in società: sul filo rosso “Altri comizi d’amore?” giunge a conclusione a Trieste – giovedì 23 novembre alle 18.30 nella Sala Luttazzi (Magazzino 26, Porto Vecchio) la rassegna “La rinascita dell’’Europa”, a cura dell’autore e regista Massimiliano Finazzer Flory, promossa in collaborazione e con il sostegno del Comune di Trieste. “Altri comizi d’amore” è il titolo dell’ultimo lavoro cinematografico realizzato da Finazzer Flory, una produzione Movie&Theatre in collaborazione con Rai Cinema. Nel film, che si ispira liberamente ai celeberrimi “Comizi d’amore” di Pier Paolo Pasolini, scorrono 53 storie e confessioni di gente comune insieme alle testimonianze di chi lo ha conosciuto, come Blasco Giurato, Ornella Vanoni, Fulvio Abbate, Maria Rita Parsi e Dacia Maraini. «Un documentario non su Pasolini ma sul “metodo Pasolini” – precisa Massimiliano Finazzer Flory – Cinquantatré dichiarazioni sull’amore, quanti gli anni della vita di PPP. Ognuna diversa, in omaggio alla diversità. Un’umanità trasversale: compagni di classe di Pasolini e studenti di oggi, cantanti, scrittori, homeless, portatori di handicap, preti francescani ed ex tossicodipendenti, insieme a bambini e coppie di sposi». Girato a Roma, Milano, in Friuli a Casarsa della Delizia e nella laguna di Grado, “Altri Comizi d’Amore” offre voce e volto a un popolo che “crede nella diversità a partire dalla poesia”: elemento portante per quella “Rinascita dell’Europa” che è motore della rassegna di Trieste. Nella Sala Luttazzi, prima della proiezione del film, l’autore accoglierà il pubblico con una personale introduzione del lavoro: una ricognizione sull’amore ai nostri giorni che muove dalle campagne del Friuli, dove le immagini diventano poesia che disvela la natura, seguendo le tracce di Pasolini. Il viaggio prosegue poi in un hotel, nelle cui stanze i frammenti di umanità vengono colti in una dimensione di assoluta verità, il dialogo e l’ascolto sono il mezzo elettivo di conoscenza. E il “metodo Pasolini” come viatico «per – aggiunge Massimiliano Finazzer Flory – interpretare il qualunquismo e il conformismo della nostra epoca, diffuso anche nei nostri sentimenti più profondi, perfino in quello dell’amore. Il rifiuto pasoliniano della retorica e della violenza non significa rifiuto della bellezza che abbiamo dentro di noi: l’amore con Pasolini è fratellanza, frutto di una consapevole antropologia cristiana, di cui la nostra società ha preferito fare a meno, conferendo il controllo delle passioni di ciascuno. Il film muove la sua voce contro il lockdown mentale per restituire un’epoca perduta ma non perdente e tuttavia ancora possibile. È uno sguardo da dentro gli occhiali da sole di Pier Paolo Pasolini, una visione in bianco e nero per un’estetica che livella senza differenze di ceto e di colore la gente su un tema: cos’è l’amore?”».
Attore, regista e autore teatrale italiano (1964), Massimiliano Finazzer Flory è drammaturgo, attore, regista di teatro e cinema, produttore. Numerose le onorificenze e gli incarichi istituzionali dal 2002 ad aggi, con la medaglia d’oro alla carriera, onorificenza che gli è stata conferita il 27 ottobre scorso alla Camera dei deputati a Palazzo Montecitorio. È consigliere del CDA della Fondazione Piccolo Teatro di Milano Teatro d’Europa.
È inoltre uno dei massimi promotori della lingua italiana all’estero attualizzando con i suoi nuovi format la storia dell’arte. Ha rappresentato in oltre 30 Paesi del mondo le sue opere. Ha diretto diversi film per Rai Cinema come “Essere Leonardo da Vinci” pluripremiato negli Stati Uniti, “Ali Dorate” e “La Musa Inquieta” entrambi presentati durante la 76^ e 77^ Mostra del Cinema di Venezia. Nel 2022 il film “Un coach come padre” e il film su Pier Paolo Pasolini “Altri Comizi d’Amore” sempre in collaborazione con RAI Cinema. Per Tim Vision ha realizzato e prodotto nel 2021 “DANTE, per nostra fortuna”. In teatro ha debuttato al Piccolo Teatro di Milano (2005). Nel corso della sua carriera ha allestito i suoi spettacoli e recitato in Teatri d’opera e luoghi musicali di rilevanza internazionale come: Teatro la Fenice – Venezia; Teatro Regio – Parma; Teatro San Carlo – Napoli; Teatro Verdi – Pisa; Teatro Petruzzelli – Bari; Teatro Verdi – Trieste. All’estero a New York, Washington, Miami, San Francisco, Chicago. A Brisbane (Australia), al Cairo, in Mongolia, in Kazakistan, in Russia e Giappone. Nella sua carriera si è incentrato a realizzare le biografie e spettacoli su grandi personaggi come: Virgilio, Rilke, Borges, Mahler, Manzoni, Collodi, Marinetti, Baudelaire, Leonardo da Vinci, Beethoven, Verdi, Dante Alighieri. È stato per dieci anni direttore artistico a Palazzo Barberini – Roma de “Il gioco serio dell’arte”. Dal 2004 al 2008 è stato direttore artistico del Duomo di Milano con “A passo d’uomo”, i grandi dialoghi che pongono a diretto confronto il pensiero laico e cristiano. Direzione artistica che si rinnova per il 2021 con il progetto “Dante in Duomo”, la lettura integrale della Divina Commedia nel Duomo di Milano conclusasi con l’onore di avere ricevuto una lettera di attenzione dalla Segreteria di Stato per conto del Santo Padre. E nel 2023 con il “Maggio Manzoniano” la lettura dei Promessi Sposi in Duomo di Milano in occasione del 150° anniversario dalla scomparsa di Alessandro Manzoni.