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ANTONIO IEVOLELLA. VERSO TERRA: inaugurazione 21 dicembre 2023, MACO ARTE, PADOVA

DiRedazione

Dic 14, 2023

ANTONIO IEVOLELLA. VERSO TERRA

Personale di Antonio Ievolella

MACO ARTE, PADOVA, 22 DICEMBRE 2023 – 10 FEBBRAIO 2024

a cura di Nicola Galvan e Mattia Munari

inaugurazione 21 dicembre 2023 ore 18.00

ingresso libero

Inaugura giovedì 21 dicembre alle 18 negli spazi espositivi di Maco Arte in via Ognissanti 33 a Padova (www.macoarte.com) “Verso Terra” la nuova personale del Maestro Antonio Ievolella (Benevento, classe 1952) a cura di Nicola Galvan e Mattia Munari. 

La mostra, che sarà visitabile a ingresso libero fino al 10 febbraio 2024, inaugura l’attività galleristica di Maco Arte, società attiva dal 2012 negli ambiti della consulenza e della compravendita di opere d’arte contemporanea.

Per l’occasione saranno esposti alcuni lavori dello scultore beneventano accumunati da un denominatore tematico: l’acqua. La mostra si compone infatti di un grande impianto installativo dove troneggia Fons vitae, opera già esposta ai Giardini dell’Arena, nei pressi dei Musei Civici Eremitani di Padova, che per l’occasione Ievolella ha ripensato e rimodulato in funzione degli spazi espositivi di Maco Arte. Quest’opera, con installazione site specific, dove l’acqua scorre lungo una canaletta con pendenza, è in dialogo con vasi di terracotta inediti, realizzati ex novo dall’autore. 

Spiega Mattia Munari: “Questa installazione calza a pennello con un antico detto beneventano: l’acqua vò ‘a pennenza, l’ammore vò ‘a speranza, ovvero: come l’acqua vuole la pendenza, così l’amore vuole la speranza. Le opere di Ievolella vengono da mondi antichi e ci trasmettono tutta la potenza della tradizione del gesto, la conoscenza del fare, la nobiltà delle radici, il rispetto e l’amore per la terra, e ovviamente per l’acqua, bene prezioso”. 

“L’acqua – continua Nicola Galvan – è elemento di cui Ievolella, con la sua azione plastica, porta in risalto la ricchezza

simbolica. Da sempre, la scultura dell’artista appare come una macchina evocativa che, dopo aver richiamato

a sé memorie di oggetti come di luoghi, di ritualità sacre e domestiche, offre di esse una rielaborazione ‘magica’ e metamorfica, che ne amplia la possibilità di significare”. 

Pur ispirandosi alle impressioni che, durante la giovinezza, la cultura popolare e il paesaggio del Sannio hanno trasmesso al suo immaginario, Ievolella non si prefigge di riportare in vita il passato, ma di estrarvi quanto avverte di originario; alla ricerca, forse, di una corrispondenza armoniosa, ancestrale tra l’essere umano e l’ambiente in cui questi si muove, lavora, sogna. 

“Ciò si traduce in una scultura che effonde un’energia scabra e a volte prorompente -continua Galvan- in cui è riscontrabile un’inclinazione monumentale destinata a riscrivere lo spazio più che a inscriversi in esso. Oltre a prendere in considerazione le cose che si ergono sopra la terra, Ievolella si volge con il suo fare alla terra stessa, nonché a ciò che questa contiene e copre”.

Tra le materie poetiche affrontate rientrano così gli elementi primari della natura, come la mostra personale accolta ora da Maco Arte dichiara. In Fons vitae, qui presentata in una nuova veste cromatica, l’acqua è protagonista nella sua realtà tangibile, fuoriuscendo da grandi otri sospesi e scorrendo lungo l’intero lavoro.

Mentre nella serie dei vasi zoomorfi e antropomorfi in terracotta, plasmati per questo evento espositivo, l’acqua è invece richiamata dalla funzione originaria dell’oggetto, nonché implicata dalla materia stessa. 

In entrambi i casi, Ievolella sembra voler celebrare l’acqua quale principio di generazione – e rigenerazione – di ogni cosa, dalla vita biologica alla forma artistica.

Antonio Ievolella. Verso terra è un progetto di Maco Arte di cui è parte la realizzazione di un catalogo fotografico delle opere esposte, che verrà presentato in coincidenza con la chiusura della mostra e che conterrà un’introduzione critica di Nicola Galvan.

Biografia dell’artista:

Antonio Ievolella nasce a Benevento nel 1952. Dopo gli studi al liceo artistico delle sua città frequenta l’Accademia di Belle Arti a Napoli. Nella città partenopea segue da vicino gli appuntamenti della galleria di Lucio Amelio dove ha modo di conoscere i protagonisti delle principali tendenze artistiche internazionali. Nel 1976 si reca a Milano per insegnare al liceo artistico di Brera. È un periodo ricco di esperienze e di grandi amicizie, prima fra tutte quella col conterraneo Mimmo Paladino. Due anni dopo si trasferisce al liceo artistico di Padova, città nella quale stabilisce residenza e studio. È del 1987 la prima personale alla galleria Studio La Città di Verona da cui prende avvio un importante e durevole sodalizio con Helène de Franchis che porterà la sue opere ad una visibilità internazionale. Nel 1988 partecipa alla mostra Undici artisti per Villa Domenica, curata da Virginia Baradel. In quello stesso anno Giovanni Caradente invita Ievolella alla XLIII Biennale di Venezia, dove lo scultore presenta Trittico nella sezione Scultori ai Giardini curata da Andrea Del Guercio. Quest’ultimo organizza, nello stesso anno, una personale dell’artista alla galleria Oddi Baglioni a Roma. L’anno seguente partecipa a Materialmente: scultori degli anni Ottanta alla Galleria Comunale d’Arte Moderna di Bologna. Gli anni Novanta sono un periodo d’intensa attività. Si aprono con la mostra Viaggi – Antonio Ievolella/Hidetoshi Nagasawa allo Studio La Città. Del 1997 è l’antologica Il Grande Carro a Padova, articolata in sette sculture di grandi dimensioni installate lungo i principali snodi della città. Nell’occasione un elemento di Terra di magia viene donato al Parco Museo d’Arte Contemporanea dei Musei Civici agli Eremitani. Nello stesso periodo Edoardo Manzoni lo invita a partecipare all’esposizione Su logu de s’Iscultura a Tortollì in Sardegna: l’opera Progetto di memoria manifesta un ulteriore sviluppo nei propositi monumentali di Ievolella. Questo orientamento trova naturale prosecuzione Parco d’Arte Contemporanea della Fondazione Rossini, con cui lo scultore stabilisce un rapporto di partnership continuativo, realizzando nel 2005 la mostra Itinerari nel parco di Monza. 

Il suggestivo complesso I guardiani della dormiente, grandiosa anticamera al regno dei morti, è inaugurato nel 2004; il progetto nasce nel decennio precedente, grazie al dialogo instaurato con Franco Biscossa, responsabile del rinnovamento architettonico del cimitero di Rio Ponte San Nicolò. Nell’estate del 2006 si svolge la personale Materia Forma Luogo, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli e curata da Tommaso Ferrillo a Castel dell’Ovo, scenografia ideale per le sculture di Ievolella. Del 2008 e del 2009 sono le grandi fontane per una villa privata di Battaglia Terme e per la piazza di Voltabarozzo. Del 2014 è la presentazione, nella chiesa dell’Incoronata di Napoli, dell’imponente opera Ghirbe, riproposta nello stesso anno a Padova in occasione dell’antologica dedicata all’artista dalla città del Santo. Il 2023 ha visto l’opera di Ievolella sbarcare in Cina per due importanti occasioni espositive: il museo della città di Wenzhou ha organizzato una mostra personale e acquisito alcuni lavori dello scultore, che in seguito è stato tra i protagonisti della Biennale d’arte di Chengdu. 

Info:

ANTONIO IEVOLELLA. VERSO TERRA

MACO ARTE, PADOVA, 22 DICEMBRE 2023 – 10 FEBBRAIO 2024

Inaugurazione 21 dicembre ore 18

Da martedì al sabato, dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 18.30

Su appuntamento: 3931860510

Di Redazione

Direttore : SERAFINI Stefano Per ogni necessità potete scrivere a : redazione@vocedelnordest.it

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