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AQUILEIA, L’ARTE INCLUSIVA e la BASILICA PER TUTTI: i MOSAICI PALEOCRISTIANI fruibili anche dai NON VEDENTI con il pannello NODO DI SALOMONE

DiRedazione

Lug 12, 2023

Il progetto dell’arte inclusiva anche per non udenti e varie disabilità

La Basilica di Aquileia, con i suoi straordinari Mosaici paleocristiani, da oggi è pienamente accessibile e fruibile anche per i non vedenti e non udenti. Con il nuovo progetto “Basilica per tutti” è diventata la Chiesa più inclusiva e accogliente d’Italia. Grazie all’installazione del nuovo pannello tiflologico “Nodo di Salomone”, una tavola musiva tattile che permette, anche a chi non vede, di generare la rappresentazione tridimensionale del mosaico. In questo modo lo scenario storico e straordinario della Basilica Patriarcale di Aquileia, con la sua distesa di mosaici paleocristiani policromi di oltre 760 mq, risulta oggi fruibile da persone con varie disabilità, anche non udenti o ipoudenti / non vedenti o ipovedenti.

Un valore aggiunto di accoglienza e sostenibilità civile per la Basilica, che è sito UNESCO come tutta l’area archeologica di Aquileia. Il pannello tiflologico “Nodo di Salomone”, realizzato dal Gruppo Mosaicisti Ravenna e da oggi installato nella Basilica, ha le stesse dimensioni e caratteristiche del mosaico originale, ed è uno strumento unico a livello mondiale: un prototipo appositamente realizzato e declinabile per analoghe esperienze in ogni altro sito culturale e artistico. Al progetto “Basilica per tutti” hanno collaborato esperti operativi presso i Museo Vaticani come la tiflologa non vedente Deborah Tramentozzi e Mara Trusso, operatrice didattica per persone sorde. Un apporto determinante è arrivato da Suor Veronica Donatello, responsabile del Servizio Nazionale CEI per la Pastorale delle persone con disabilità e Consultore del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, presso i Musei Vaticani.

L’arte accessibile a tutti, anche a chi finora non ha potuto vederla: questo il presupposto del progetto di inclusività culturale “Basilica per tuti” presentato oggi nella storica e straordinaria Basilica Patriarcale di Aquileia, sotto tutela dell’UNESCO dal 1998 insieme alla contigua area archeologica, Da oggi la Basilica e i suoi mosaici paleocristiani – la pavimentazione musiva arcaica più vasta d’Europa, estesa 760 mq – sono accessibile e pienamente fruibile non solo dalle persone con diverse disabilità, ma anche per i non vedenti/ipovedenti, grazie all’innovativo pannello tiflologico “Nodo di Salomone” posizionato all’interno della Basilica. E la storia di questi luoghi può essere ascoltata anche da non udenti/ipoudenti grazie a guide specializzate che conoscono il LIS, Linguaggio dei Segni, o il sistema labiale oralista. In aggiunta, attraverso speciali progetti sono state rimosse le barriere architettoniche di ostacolo alle persone con disabilità motoria, per favorire l’accesso alla Basilica nelle sue diverse aree, collegate attraverso corridoi pavimentati con passerelle trasparenti. «Basilica per tutti, perché chiunque voglia gustare tanta bellezza deve avere l’opportunità di farlo, immergendosi nelle radici spirituali di una città millenaria e in un patrimonio di storia e arte, ma anche di accoglienza e inclusione», spiega Andrea Bellavite, direttore della Fondazione Società per la Conservazione della Basilica di Aquileia (So.Co.Ba) che è tenacemente impegnata nei progetti di accessibilità totale alla Basilica portati avanti in collaborazione con la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia. E l’arcivescovo metropolita di Gorizia, mons. Carlo Roberto Maria Redaelli, ha sottolineato «il ruolo che ebbe Aquileia non solo nella diffusione del Cristianesimo in questa parte del Continente ma anche come luogo di incontro fra culture e religioni diverse. Il progetto che viene presentato permetterà ad un numero sempre maggiore di turisti e pellegrini di prendere coscienza dell’attualità di una storia e del messaggio di pace, di inclusione e collaborazione fra popoli che ancora oggi propone la città romana».  

Il pannello musivo “Nodo di Salomone” da oggi installato nella Basilica, raffigura uno dei simboli spirituali più noti e “trasversali”, icona della congiunzione fra l’umano e il divino ed elemento emblematico nel pavimento musivo di Aquileia: permette anche a chi non vede di generare la rappresentazione tridimensionale del mosaico attraverso il riconoscimento tattile dei diversi livelli di stratificazione. Realizzato dal Gruppo mosaicisti di Ravenna, diventa valore aggiunto di accoglienza e sostenibilità umana e civile e permette di cogliere non solo le forme ma anche il policromatismo delle tessere del mosaico grazie alle linee interstiziali di diverso spessore che separano le tessere di diverso colore, valorizzando così i sensi residui di chi non vede. Il “Nodo di Salomone”, che utilizza le più evolute tecnologie, è un prototipo uno a livello europeo e potrà essere declinato nelle altre sedi artistiche e culturali interessate ad aprirsi anche alla disabilità visiva. Il progetto è coordinato per la Fondazione SO.CO.B.A. da Anna Maria Viganò, ha collaborato un team composto da esperti dell’accesso all’arte per persone con disabilità, come Suor Veronica Donatello, responsabile del Servizio Nazionale CEI per la Pastorale delle persone con disabilità e Consultore del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, la tiflologa non vedente Deborah Tramentozzi e Mara Trusso, operatrice didattica per persone sorde presso i Musei Vaticani.

IL NODO DI SALOMONE: DA AQUILEIA, UN PROTOTIPO UNICO A LIVELLO MONDIALE.

Dall’11 luglio nella Basilica di Aquileia è installato il pannello tattile tiflologico “Nodo di Salomone”, una tavola musiva che permette anche a chi non vede di generare la rappresentazione tridimensionale del mosaico. Un valore aggiunto di accoglienza e sostenibilità umana e civile, realizzato eofferto dal Gruppo mosaicisti di Ravenna. Il pannello tattile del Nodo di Salomone riproduce in termini esatti e con equipollenti dimensioni gli elementi originali del mosaico posto all’interno della Basilica, consentendo ai non vedenti di percepirlo attraverso il riconoscimento tattile dei diversi livelli di stratificazione, e di coglierne quindi le forme e la diversità dei colori. Le tavole tattili sensoriali restituiscono il rilievo del mosaico, che è composto da tessere poste su diversi livelli, e generano l’effetto di ‘bassorilievo’ percepibile nelle sue forme al tatto dei non vedenti. Il percorso valorizza così i sensi residui di chi non vede e conduce, attraverso l’esplorazione tattile, alla rappresentazione mentale. Il “Nodo di Salomone” sarà uno strumento utile anche per gli studenti e i giovani che, attraverso la sovrapposizione dei piani di costruzione dell’opera, potranno capire come viene costruito un mosaico, partendo dalla terra e poi dai sassi, fino ai livelli su cui saranno inserite le tesserine che compongono il disegno musivo.

Il prototipo “Nodo di Salomone” è frutto sia dello studio tecnico di stratigrafie musive con la stessa datazione del mosaico pavimentale della Basilica di Aquileia, che dell’esperienza del direttore artistico del Gruppo Mosaicisti Ravenna, Marco Santi, che opera nel restauro del mosaico antico. Alla base del progetto anche l’apporto della nota tiflologa non vedente Deborah Tramentozzi, con esperienze di guida in molte sedi di arte e cultura, primi fra tutti i Musei Vaticani: grazie a lei è stato possibile concepire quel “ponte“ che unisce le persone disabili visive a quelle così dette normo vedenti, immaginando innovativi metodi di esplorazione tattile favoriti dalle nuove tecnologie, e comprendere che il disabile visivo ha piacere di esplorare e godere dell’arte sia attraverso una guida umana, che in forma autonoma per sentirsi libero e indipendente.

Sono 4 i livelli del pannello: dal basso verso l’alto lo statumen, composto da materiale vario anche per dimensione come ciottoli, mattoni frantumati e/ o cocci di vasellame. La sua funzione è prettamente drenante; quindi il rudus, costituito da una malta a base di calce e per  livellare il piano di posa del mosaico; Il terzo livello è il nucleus, fatto di una malta a base di calce, sabbia e polvere di marmo, per tracciare le linee di disegno preparatorio del mosaico. Infine l’ultimo livello è il sovranucleus ovvero quello strato di malta con granulometria estremante fine, nel quale vengono poste le singole tessere del mosaico. Il prototipo è stato realizzato, a perfetta riproduzione del Nodo di Salomone della Basilica di Aquileia, con tessere nere che costituiscono la linea di disegno principale del mosaico, e con tessere colorate – nello specifico gialle, rosse e arancio – che vengono individuate dal tatto sensibile del non vedente, poiché separate da una linea interstiziale lievemente più larga che segue il perimetro di ogni linea di colore. Il livello più basso contiene le tessere bianche sul fondo del mosaico. La fase finale del lavoro ha riguardato anche la resa estetica del prototipo, trattato e antichizzato per renderlo il più simile possibile ad un lacerto originale di mosaico. Unico a livello mondiale, questo prototipo potrebbe essere riprodotto in tutte le sedi culturali che vogliano rendere accessibile e inclusiva la conoscenza del mosaico.

LA BASILICA DI AQUILEIA PER TUTTI: I PROGETTI PER NON UDENTI/IPOUDENTI E ALTRE DISABILITÁ.

Ad integrazione del pannello “Nodo di Salomone” è in fase di revisione la linea delle audio-guide della Basilica, ridefinite con criteri di attrattività innovativa anche per le persone con diverse disabilità che le utilizzeranno, e contestualmente sono state implementate le app per smartphone e altri dispositivi. Il progetto di sensibilizzazione e accessibilità per persone sorde e ipoudenti si è sviluppato prevedendo l’utilizzo della LIS, Lingua dei Segni Italiana o in alternativa l’oralismo, metodo di insegnamento della lingua parlata ai sordi, basato sull’importanza dell’espressione verbale e della lettura delle labbra. All’interno della Basilica saranno disponibili visite per piccoli gruppi di max 15 sorde con utilizzo LIS, oppure 6/7 persone oraliste, poiché la lettura labiale necessità di essere più concentrati e più vicini possibili alla guida. Le visite potranno essere via via implementate attraverso l’utilizzo di strumenti capaci di concretizzare volti e riferimenti legati alla Basilica di Aquileia, per esempio quaderni a fogli estraibili con immagini e foto dei Patriarchi.

Nel frattempo la Basilica prosegue il suo percorso per l’eliminazione, già in buona parte completata, delle barriere architettoniche legate alle disabilità motorie e il personale di accoglienza della Basilica, grazie ai numerosi interventi formativi, è preparato all’incontro e all’accoglienza dei visitatori con vario tipo di disabilità.

“BASILICA PER TUTTI”, LA FORMAZIONE DEL PERSONALE.

Sostenuta dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, la Fondazione per la Basilica ha lavorato sul progetto che renderà Aquileia un prezioso riferimento non solo per l’accesso, ma anche per i servizi offerti sul campo dal personale – guide, assistenti, personale, ecc – che ha ricevuto una formazione specifica e mirata. La Basilica conta su una squadra di accoglienza composta da una ventina di operatori, e tutti hanno ricevuto specifica formazione per l’accoglienza di persone non vedenti e non udenti e di persone con varie disabilità. Interventi ai quali hanno collaborato realtà di riferimento, come l’Associazione La nostra Famiglia di Pasian di Prato. Nel corso della formazione, attraverso l’apprendimento dei linguaggi rivolti a persone con diverse disabilità, si è a poco a poco formulato un codice di comunicazione multidirezionato che consente oggi anche ai dipendenti della Basilica e ai custodi di indicare ad una persona sorda in che modo raggiungere le biglietterie, il bagno, l’orario di apertura, di chiusura della basilica e così via.

Informazioni e dettagli: basilicadiaquileia.it

Di Redazione

Direttore : SERAFINI Stefano Per ogni necessità potete scrivere a : redazione@vocedelnordest.it

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