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ARLEF E FOGOLÂR CIVIC TRA LE SCOLARESCHE PER I CINQUE SECOLI DELL’AQUILEIESE “ACUILE DI GURICIZ”

DiRedazione

Nov 8, 2025
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Il presidente dell’Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane Eros Cisilino dona agli alunni delle medie di Codroipo un opuscolo in friulano e italiano dedicato alla storia del curioso cimelio rinascimentale riscoperto dal prof. Travain e rimandante agli ultimi tentativi di restaurazione della signoria patriarcale in Friuli: “E je la vuestre storie, la memorie che si fâs scuse par unîus tal vuê: lait a cirîle, a sgarfâle fûr tai particolârs di ogni vuestri borc!”.

Tra gli alunni delle scuole medie di Codroipo è iniziata la distribuzione di un opuscolo culturale bilingue, friulano-italiano, dedicato dall’ARLeF – Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane al cinquecentenario della cosiddetta “Acuile di Guriciz”, la preziosa aquila rinascimentale di Aquileia e del suo grande Patriarcato mitteleuropeo, opera del Pilacorte datata 1525 e “scoperta” ovvero decodificata dal prof. Alberto Travain grazie a sollecito di due sue alunne di Goricizza, ora comunità frazionale codroipese, per circa tre secoli isola asburgica da cui il blasone di “imperiâi” ancor oggi orgogliosamente vantato dai suoi abitanti. Nella sua opera di promozione dell’insegna aquilata della Friulanità – “il più antico simbolo territoriale avente ancora al mondo funzione ufficiale di rappresentanza etnico-linguistica con i suoi 2206 anni” sottolinea Travain – l’ARLeF è rimasto davvero affascinato dalla controversa vicenda storica fatta riemergere dal “prof” udinese, intellettuale e noto promotore popolare di cultura civica ed identitaria, presidente del Fogolâr Civic oltreché del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”: lo scontro, infatti, tra feudatari e comunità locale, tra Patriarcato forzatamente filoveneziano ed Impero asburgico romano-germanico, tra la figura del grande patriarca Marino Grimani e quella irriducibile del capitano Nicolò della Torre, di parte austriaca, hanno richiamato l’ente regionale ad ulteriore impegno di divulgazione. Una vicenda proprio particolare, sullo sfondo degli ultimi tentativi di restaurazione del potere patriarcale sull’antica e sfatta metropoli morale della Mitteleuropa, la decadente Aquileia, carica comunque di grande pregnanza simbolica identitaria non solamente per il Friuli, sua circoscrizione territoriale, ma per tutto quell’ambito internazionale transfrontaliero che ne ha subito per lunghi secoli influenza e fascino. L’opuscolo, frutto della collaborazione del professore e del Fogolâr Civic di Udin, è stato presentato pertanto alle classi dal presidente ARLeF Eros Cisilino, cordialmente ricevuto dalla Dirigente dell’Istituto Comprensivo di Codroipo dott.ssa Erminia Salvador oltreché dalla Vicaria prof.ssa Lucia Schilter e accompagnato dallo stesso prof. Travain e dal Sindaco dei Ragazzi, alunno Pietro Mangiacapra. Il presidente Cisilino è stato, dunque, accolto con sinceri entusiasmo e curiosità alle scolaresche, cui si è rivolto in lingua friulana a testimonianza del pubblico impegno di Regione e Stato a favore di un’identità antica da condividere per includere nell’attualità, a rafforzamento dei territori e delle loro comunità storiche che sono il nerbo della coscienza e della coesione d’Italia e d’Europa. Il rappresentante ARLeF ha invitato i ragazzi ad emulare lo spirito di quelle alunne del “prof” Travain che gli segnalarono l’insegna scolpita sul portale della loro chiesa paesana, insegna ingenuamente spacciata per “imperiale”: in quello stesso spirito è da cercarsi il futuro di un senso di comunità multidimensionale, che non escluda od emargini ma recuperi il dato locale come riferimento ad una grande storia regionale ed internazionale che, in vari campi, fa del Friuli laboratorio plurimillenario, arena e cerniera di civiltà europea e intercontinentale mediterranea. Ostentante orgogliosamente la bandiera con l’aquila di Zeus/Jupiter che sarebbe volata sulle teste degli antichi Romani nel 181 a.C. a indicare il nome dell’erigenda metropoli di Aquileia, il “sindicut” Mangiacapra ha voluto ricordare autorevolmente “in marilenghe” ai compagni il valore aggregante di un gran simbolo antico “che al à unît il Friûl e la Mittel-Europe”.

Di Redazione

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