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ARTIC CIRCLE TRAIL : riflessioni alla fine della grande avventura

DiLuigi Ferraro

Ago 7, 2019

di Luigi FERRARO

Ho trascorso i quattro giorni prima della partenza a Kangerlussuaq ospite dell’omonimo ostello vicino all’aeroporto: una struttura semplice con tre stanze con comodi letti a castello, bagni puliti, docce calde e cucina annessa.

Quattro giorni di ritorno alla civiltà in questo agglomerato di case sparse alla fine del fiordo. Sono uscito per fare di volta in volta la spesa per il pranzo o la cena ed ho avuto la sensazione di essere ormai diventato parte di questa piccola porzione di mondo al limite della Calotta Polare.

La gente che passa a volte mi osserva e sorride: saluta già prima di incrociarmi anche dalle auto che transitano. Alcuni mi chiamano per nome… si è sparsa la voce in questo luogo lontano dove anche la chiesa è uguale alle case e spicca solo per il colore rosso e la croce dorata… si è sparsa la voce. C’è un italiano, Luigi il suo nome, quello che era arrivato ai primi di luglio ed ha percorso l’Artic Circle Trail è tornato qui ripercorrendolo a ritroso.

Luigi, bravo! Mi fermo allora a pensare e a ripercorrere ogni passo effettuato in questa terra selvaggia ma ospitale.

Prima i numeri ……Ho camminato per 17 giorni, 8 all’andata, 9 al ritorno, per 420 km. E’ come se avessi scalato e ridisceso una delle montagne più alte della terra con un dislivello positivo di 6630 e uno negativo di 6720.

Il giorno non si distingue dalla notte in questi luoghi se non per quel silenzio che sembra calare di colpo e fermare il tempo. L’ escursione termica, invece, si percepisce tutta specialmente quando il vento soffia da nord dalla Calotta Polare.

Sono uno dei pochi ad aver percorso l’Artic Circle Trail andata e ritorno in un unica soluzione e, visto l’entusiasmo degli inuit, presumo l’unico Italiano. Non sono più lo straniero senza nome che per 17 giorni ha incrociato solo la fauna locale sono Luigi, l’italiano. Sono sicuro di aver dato il meglio di me in questo viaggio, che forse più di tutti quelli intrapresi finora mi resterà dentro e continuerà ad alimentare pensieri e nuovo progetti.

Sono soddisfatto per essere riuscito a conquistare quanto programmato.

L.F.

1 commento su “ARTIC CIRCLE TRAIL : riflessioni alla fine della grande avventura”

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