L’allarme parte da Luigi Susin (in foto di copertina), presidente della categoria Termoidraulici del Mandamento Confartigianato di Treviso: “Le PMI rischiano di rimanere schiacciate da questo tipo di provvedimenti, facciamo sentire la nostra voce”.
Dal prossimo primo marzo la ritenuta sui bonifici parlanti per ottenere le agevolazioni fiscali salirà dall’8 all’11 per cento, come stabilito dalla Legge di Bilancio 2024.
“A dirla così, sembrano semplici numeri, neppure troppo rilevanti – spiega preoccupato l’imprenditore Luigi Susin, presidente della categoria Termoidraulici di Confartigianato Imprese Treviso – ma in realtà l’impatto sulla nostra struttura di piccole e medio imprese sarà determinante, non certo indolore. In particolare, si tratta di una misura che colpirà una vasta area di aziende afferenti al mondo artigiano, poiché riguarda tutte quelle operazioni di riqualificazione energetica sul patrimonio edilizio nelle quali siamo stati impegnati in questi ultimi anni, come rifacimento dei cappotti termici, sostituzione di caldaie e serramenti, installazione di pannelli fotovoltaici e solari, insomma tutte quegli interventi applicati ai fini dell’efficientamento energetico degli edifici. In soldoni, questa nuova misura applicata dal Governo, equivale a togliere alle imprese liquidità nel breve periodo, riducendo notevolmente la capacità di investire da parte delle aziende stesse”.
Questo intervento previsto dalla Legge di Bilancio 2024 riguarda Superbonus e bonus edilizi: con la ritenuta sul bonifico nell’ambito di una ristrutturazione, le banche e le Poste italiane trattengono una somma come acconto dell’imposta sui redditi. Ad oggi, quella trattenuta è dell’8%; da marzo prossimo sarà dell’11%.
“Come categoria artigiana riconosciamo gli sforzi che il Governo sta facendo nei confronti del mondo dell’impresa – continua Susin – ma questa scelta rischia di vanificare quello che si è fatto finora. I balzelli, i costi burocratici e l’elevata tassazione, diretta e indiretta, alla quale le aziende sono sottoposte quotidianamente, rendono sempre più ardua e complicata la vita delle imprese, anche in un territorio come quello trevigiano e veneto, che si caratterizza per l’alto tasso di dinamismo e flessibilità. Per questo chiediamo alle Istituzioni di non lasciarci soli. Non affatichiamo ulteriormente la gestione delle PMI, perché tutti rischiamo di ricevere un danno da queste nuove misure d’intervento”.
Ribadisce i concetti Ennio Piovesan, presidente del Mandamento Confartigianato di Treviso: “Le PMI rappresentano l’ossatura della struttura economico-sociale del nostro Paese. Tutelarle è un dovere morale, prima ancora che economico; se scompaiono le aziende, non c’è più futuro per le nostre comunità”.
MANDAMENTO CONFARTIGIANATO IMPRESE TREVISO in breve
Fra i maggiori mandamenti Confartigianato della provincia di Treviso, Confartigianato Imprese Treviso rappresenta ed eroga servizi e consulenza specializzata quasi a 2.700 piccole aziende artigiane, distribuite in 22 comuni della Marca trevigiana (Treviso, Mogliano Veneto, Breda di Piave, Carbonera, Casale sul Sile, Casier, Istrana, Maserada sul Piave, Monastier di Treviso, Morgano, Paese, Preganziol, Ponzano Veneto, Povegliano, Quinto di Treviso, Roncade, San Biagio di Callalta, Silea, Spresiano, Villorba, Zenson di Piave, Zero Branco).
Il Mandamento di Treviso nel 2019 ha festeggiato i 70 anni di attività; ha sede in città, in via Rosa Zalivani 2, e quattro uffici periferici rispettivamente a Paese, Villorba, Mogliano Veneto e San Biagio di Callalta.
Il presidente mandamentale di Confartigianato Imprese Treviso è Ennio Piovesan; vicepresidente vicario Fabio Battistella, vicepresidente Flavio Guerretta. Il direttore è Carlo Ceriana.