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Assemblea dell’Ordine dei Medici, Chirurghi e Odontoiatri di Udine

DiRedazione

Dic 6, 2025

Si è svolta all’Hotel Astoria l’annuale assemblea ordinaria dell’Omceo Udine per l’approvazione del bilancio di previsione 2026 e celebrare i colleghi che hanno raggiunto il traguardo dei 50 anni di laurea. Ricordando i colleghi scomparsi nel corso del 2025, la Presidente dell’Ordine, Anna Mara Bergamin Bracale ha reso noti i dati degli iscritti ad oggi, ovvero 4.134, di cui 2.676 medici, 534 odontoiatri, 221 doppi iscritti, 136 psicoterapeuti e 11 STP (Società tra professionisti), mentre quest’anno le prime iscrizioni sono state 96 (90 Albo Medici e 6 Albo Odontoiatri). Forte anche l’impegno per il piano formativo, con numerosi eventi organizzati dall’Ordine, con elevata qualità dell’offerta formativa erogata. Inoltre, l’Ordine ha presenziato e\o patrocinato svariate riunioni scientifiche, nonché coordinato il progetto “Biologia con Curvatura Biomedica”, assieme ai Licei Scientifici “Copernico“ e “Marinelli” che consta di corsi di orientamento alla professione e, di preziose esperienze sul campo svolte anche in sala operatoria in ambito trapianti, il tutto in collaborazione con le associazioni di volontariato e ASUFC. Sono poi state sottolineate le collaborazioni con la Curia e cno l’ateneo di Udine, in particolare sul percorso di umanizzazione delle cure.

Di seguito una sintesi della relazione morale della Presidente:

Anna Maria Bergamin Bracale

“Anche questo 2025 si caratterizza come un anno cruciale per la sanità nella nostra Provincia, nella Regione, nella Nazione. La necessità di rendere compatibile la disponibilità delle risorse economiche ed umane con il diritto alle cure è la sfida che si sta proponendo con prepotenza oggi e nei prossimi anni. La complessità dei nuovi sistemi sanitari rende necessario il lavoro in equipe in cui la multi professionalità è un valore aggiunto a patto che siano definiti ruoli e competenze di ciascuno senza che si creino vuoti o sovrapposizioni. Le trasformazioni politiche e strutturali in atto impongono a noi medici non solo il nostro consueto impegno clinico, ma anche una profonda riflessione etica e sociale sul nostro ruolo e la sua esclusività. In quanto Ordine, la nostra responsabilità morale è duplice: da un lato garantire la qualità professionale e il benessere dei nostri iscritti; dall’altro contribuire in modo costruttivo a modellare il sistema sanitario regionale, difendendo la specificità medica affinché esso sia eccellente, sostenibile, equo e vicino ai cittadini”.

Medicina territoriale:

“Il Friuli-Venezia Giulia continua a registrare una carenza strutturale di medici di medicina generale. Molte aree restano scoperte o sotto dotate, con problemi evidenti nella distribuzione territoriale. Le zone carenti di medici di medicina generale in regione sono 404 di cui 153 nell’Azienda sanitaria Friuli centrale con l’ambito di Udine che da solo ne conta 27, la Bassa friulana che ne conta 37, ma non va meglio nell’Alto Friuli e nel codroipese. Vi è poi un sovraccarico di lavoro dei medici MMG. Non è trascurabile che oltre il 52% dei colleghi supera i 1.500 assistiti, mettendo a rischio la qualità dell’assistenza. Per quanto concerne il CEFORMED sono state bandite 40 borse di studio per la Medicina Generale per il triennio 2025-2028. Sono state presentate 80 domande , al concorso si sono presentati in 45. Hanno iniziato il corso di formazione 37 Colleghi e di questi non si sa quanti resteranno. Va comunque segnalato un passo importante avanti per quanto riguarda la formazione dei Colleghi di MMG: la Regione ha accettato di perequare la borsa di studio dei MMG in formazione equiparandola a quella specialistica. L’accordo regionale è in linea con quello nazionale anzi all’avanguardia poiché nella nostra Regione prevede retribuzione aggiuntiva a 60euro/ora su base volontaria. La Regione ha destinato nel bilancio 2026 risorse significative al sistema sanitario: circa 3,379 miliardi di euro, con un incremento rispetto al 2025, e fondi aggiuntivi per il personale sanitario (circa + 40 milioni) per valorizzare il capitale umano. Inoltre, gli incentivi economici al personale (medici, comparto) sono stati confermati anche per il 2026. Come Ordine dobbiamo sostenere la riforma, ma anche vigilare. L’ascolto con l’amministrazione regionale è costante e speriamo di poter contribuire alla organizzazione efficace di queste nuove realtà sanitarie”.

Ambito emergenza-urgenza e OSPEDALI

La crisi dei PS ha radici lontane e concause profonde:

– la chiusura dei piccoli ospedali, di postazioni di PS e riduzione dei posti letto;

– l’aumento dei tempi di attesa e dei percorsi di diagnosi e cura, accelerato dalla pandemia e dalla carenza di medici sul territorio per causa del ricambio generazionale mal gestito e crisi dalla vocazionale;

– Vi è infine un calo progressivo dei giovani che scelgono specialità come emergenza-urgenza, anche quest’anno il 45% di bandi non è stato assegnato.

In attesa che le Case della Comunità e le COT (Centrali Operative Territoriali) diventino operative è necessario, anche in accordo con la Federazione Nazionale:

-Procedere al potenziamento e all’incentivazione delle risorse mediche dell’Emergenza urgenza per fronteggiare la carenza di organico e contrastare le esternalizzazioni e le forme di ingaggio atipiche (turnisti a gettone);

-Valorizzare i professionisti del settore sanitario, com’èstato condiviso dai quattro Ordini dei Medici della regione FVG con l’Assessore alla Salute Riccardo Riccardi;

– Rendere più attrattivo il sistema sanitario pubblico investendo sui professionisti, sugli organici, sulla sicurezza, sulle condizioni di lavoro e, contemporaneamente, far sentire protetti i medici, tutelandoli da controversie temerarie, fermo restando il diritto del cittadino al giusto risarcimento;

-Riconoscere la qualità di “lavoro usurante” per l’attività svolta dai professionisti che lavorano nei Pronto Soccorso ed in genere nei turni notturni, con la previsione di una specifica indennità.

ESERCIZIO IN DEROGA,

“E’ una nota dolente su cui anche il nostro Ordine si è battuto più volte ed in più sedi. La possibilità dell’esercizio in deroga nasce in era pandemica soprattutto per coprire le necessità dei pronto soccorso. Deroga valida fino a quest’anno e poi prorogata al 2027. Più volte ci siamo espressi su questo tema chiedendo soluzioni rapide poiché l’esercizio in deroga sta delegittimando l’attività degli Ordini professionali. Dobbiamo avere la possibilità di esercitare la nostra funzione di controllo che consente l’esercizio della professione in piena sicurezza, in primo luogo per i pazienti, ma anche per il rispetto dovuto agli stessi professionisti iscritti regolarmente all’Ordine”.

EQUITA’, ACCESSO ALLE CURE E RINUNCE

“Secondo dati recenti, nel FVG crescono le rinunce alle cure, in parte per liste d’attesa, in parte per motivi economici. Non solo: la distribuzione disomogenea di personale sanitario tra zone centrali e periferiche (aree carenti) fa sì che molti cittadini siano più vulnerabili, con minore accesso a un medico di riferimento. Come Ordine, non possiamo ignorare il fatto che l’accesso alle cure è una questione di giustizia sociale. È nostro dovere chiedere politiche sanitarie che riducano le disuguaglianze territoriali e che garantiscano tempo e risorse per i pazienti più fragili. La Regione ha stanziato più investimenti per ridurre le liste d’attesa, ma abbiamo condiviso con l’Assessore che queste attività di snellimento effettuate in prestazione aggiuntiva non possono essere espletate a lungo termine. Abbiamo anche chiesto un’attenzione particolare ai modelli territoriali che favoriscono l’assistenza di prossimità”.

Ruolo dell’Ordine: ponte etico e istituzionale

“In questo contesto, l’Ordine dei Medici della provincia di Udine si pone come interlocutore credibile tra i medici e le istituzioni regionali. Ci siamo impegnati e continueremo nel promuovere un dialogo continuo con la Regione e l’Università partecipando ai tavoli di programmazione e garantendo che le proposte dei medici siano ascoltate e integrate”.

Di Redazione

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