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Autunno Musicale – La spiritualità secondo Giuseppe Verdi nel concerto “I quattro pezzi sacri” il 29 novembre al Duomo di Treviso

DiRedazione

Nov 25, 2025

Il terzo appuntamento del cartellone ideato da Musincantus indaga una parte della produzione musicale del genio di Busseto poco conosciuta, che esprime una religiosità complessa e laica, più incentrata sull’umanità e la sofferenza che sulla fede dogmatica.

Il concerto vedrà protagonisti l’organista Silvio Celeghin, Coro Kairos Vox e il direttore Alex Betto

Alla vigilia della prima domenica di Avvento, Autunno Musicale, il cartellone ideato da Musincantus in collaborazione con la Provincia di Treviso e il Comune di Treviso, riscopre la religiosità e il senso del sacro di Giuseppe Verdi, compositore più frequentemente legato alla lirica e al teatro: sabato 29 novembre alle 20.45 al Duomo di Treviso si potrà assistere a “I quattro pezzi sacri” nella versione per coro e organo, con l’interpretazione dell’organista Silvio Celeghin e del Coro Kairos Vox, con la direzione di Alex Betto.

La spiritualità in Giuseppe Verdi si manifesta come una religiosità laica e profondamente umana, più che come un’adesione ortodossa alla fede, e si esprime nel legame alle tematiche del suo tempo e del suo operato, come il sostegno ai deboli e la ricerca di libertà, e nella sua opera più tarda, i Quattro pezzi sacri (composta negli ultimi anni di vita, tra il 1889 e il 1897) emerge un’umanità tormentata e a tratti pessimistica di fronte all’eternità. La sua musica è allo stesso tempo spirituale e drammatica e dimostra, ancora una volta, l’incredibile capacità del compositore di Busseto di dare vita alla parola attraverso un’immaginazione potente. 

La raccolta dei Quattro pezzi sacri è composta da quattro brani autonomi: l’Ave Maria, lo Stabat Mater, le Laudi alla Vergine Maria e il Te Deum. Autunno Musicale propone la trascrizione dello Stabat Mater e del Te Deum nella versione per coro e organo di Zsigmond Szathmáry, edita da Carus Verlag.

Le Laudi alla Vergine furono scritte nel 1886, subito dopo la conclusione di Otello, l’Ave Maria tre anni dopo, il Te Deum nel 1896, e lo Stabat Mater nel 1897. È un fatto notevole che questi lavori di musica sacra siano stati composti parallelamente a Falstaff, andato in scena nel 1893.

I due pezzi maggiori, il Te Deum e lo StabatMater, hanno offerto a Verdi un grande conforto nella sua vecchiaia, alleviando la solitudine e la tristezza. Ascoltando la sua ultima musica, si ha la sensazione che il compositore abbia cercato un sostegno ideale nelle figure di intercessione, come la Madonna e il Dio che accetta la nostra mortalità. Il suo valore segreto potrebbe risiedere proprio in questo: la musica che si fa mezzo per affrontare l’infinito mistero. Non si può sapere se questo sentimento gli abbia concesso la consolazione di guardare oltre i confini della vita, ma la sua ricerca è evidente e toccante. Tre dei Pezzi sacri (tutti tranne l’Ave Maria) furono eseguiti per la prima volta all’Opera di Parigi il 7 aprile 1898. La prima esecuzione italiana, invece, fu a Torino il 26 maggio dello stesso anno, diretta da Arturo Toscanini (che l’anno successivo li diresse anche alla Scala).

Nel concerto trevigiano sarà protagonista Silvio Celeghin, organista veneziano di grande esperienza che ha suonato con importanti formazioni come l’Orchestra di Padova e del Veneto, Maggio Musicale Fiorentino, Milano Classica, La Fenice di Venezia, Simon Bolivàr di Caracas; nel 2003 è stato invitato con l’Orchestra de La Fenice all’inaugurazione del rinnovato teatro veneziano per i concerti diretti da Riccardo Muti e Marcello Viotti. È inoltre organista principale della Schola San Rocco.

Accanto a lui, il Coro Kairos Vox, nato nel 2015 Castelfranco Veneto, tra le mura del Conservatorio cittadino, e guidato dalla direzione artistica e musicale del Maestro Alberto Pelosin: esegue un repertorio che spazia dal Rinascimento alla contemporaneità, passando per i grandi capolavori sacri e l’opera lirica, e oggi rappresenta uno dei punti di riferimento della coralità veneta.

La direzione spetterà ad Alex Betto: laureato in direzione d’orchestra con il Maestro Giancarlo Andretta, è fondatore e direttore dal 2015 dell’ensemble vocale maschile Mantegna Consort, direttore principale dell’Orchestra La Fraglia dei Musici di Vicenza e direttore artistico e musicale della Filarmonica Aponense, oltre ad aver diretto l’Orchestra di Padova e del Veneto.

Ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti.

Gli appuntamenti successivi.Sabato 6 dicembre alle 10.00 all’Oratorio Oikos del Duomo di Treviso sarà presentato il volume “Musiche Ritrovate” di Michele Pozzobon (Diastema Studi e Ricerche), dedicato al recupero di alcune preziose partiture del repertorio profano presenti in manoscritti distrutti dall’incendio dell’Archivio capitolare, seguito al bombardamento americano del 7 aprile 1944, e di recente recuperate grazie al ritrovamento di un codice anonimo ottocentesco conservato alla Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia. Seguirà la visita guidata ai tesori musicali della Biblioteca Capitolare “Tra codici e manoscritti” (prenotazione obbligatoria su Eventbrite.it).

Lunedì 8 dicembre alle 16.00 alla Chiesa di Sant’Agnese è in programma il tradizionale “Concerto dell’Immacolata”, che celebrerà il cinquecentenario della nascita di Giovanni Pierluigi da Palestrina, sommo esponente rinascimentale della scuola polifonica romana del Cinquecento: l’ensemble Ut diretto da Lorenzo Donati interpreterà la Missa Papae Marcelli, caposaldo di musica polifonica scritta da Giovanni Pierluigi da Palestrina.

Info: musincantus.it

In copertina : Silvio Celeghin

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