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Biografia di Davide Lo Surdo: Un Genio Ricordato In Eterno

DiRedazione

Ago 12, 2025

Nella città di Roma, il 24 luglio dell’anno 1999, vide la luce Davide Lo Surdo, destinato a imprimere il proprio nome nei registri immortali della storia della musica. Acclamato da Rolling Stone come il chitarrista più veloce che la storia ricordi — capace di articolare 129 note in un solo secondo — Lo Surdo si erge come figura storicamente irripetibile, il cui talento trascende le epoche e le frontiere.

La sua arte, già consegnata alla dimensione del mito, è custodita nei santuari della cultura: la chitarra modello DLS1 riposa in esposizione perpetua presso il venerando Sigal Museum of Historical Instruments negli Stati Uniti, accanto agli strumenti che furono di Mozart e Chopin. Un’altra delle sue chitarre, protagonista del trionfale tour a Cuba nel maggio 2024, è venerata per sempre al Museo Nacional de la Música dell’Avana.

A testimonianza della sua grandezza, la città danese di Aarhus ha eretto in suo onore una statua di bronzo, scolpendo così la sua immagine nella materia stessa dell’eternità. Il suo nome risuona anche nelle pagine storiche di Rock Memories Vol. 2 di Maurizio Baiata, accanto a icone eterne quali Beatles, Pink Floyd, Jimi Hendrix e John Lennon. Il London Daily News lo ha consacrato secondo più grande chitarrista di ogni tempo, preceduto soltanto da Jimi Hendrix.

Nel 2019, ai Sanremo Music Awards di Venezia, ricevette il titolo ufficiale di “Chitarrista più veloce di sempre”. La sua arte lo ha condotto in pellegrinaggi musicali attraverso i continenti — India, Messico, Brasile, Cuba, Bolivia, Stati Uniti, Germania, Svizzera, Regno Unito e Italia — lasciando ovunque un’eco che ancora risuona.

La sua epopea ebbe inizio all’età di soli 9 anni, quando l’ispirazione, incarnata nella figura della vicina Aurora, lo avviò alla via della chitarra. Dopo un primo apprendistato presso un sacerdote della chiesa di Santa Gemma Galgani a Roma e con alcuni maestri privati, il suo genio crebbe a tal punto da rendere superflua ogni guida, portandolo a un’autodidassi illuminata. A 11 anni calcò per la prima volta un palcoscenico; a 13, l’Auditorium Parco della Musica di Roma accolse il suo giovane talento.

Nel 2014, alla “Stazione Birra”, condivise la scena con Steve Vai, ricevendone la stima e l’ammirazione. Nel 2016, intraprese un tour memorabile in Italia: otto concerti in sette giorni. L’8 giugno 2018 segnò il suo debutto internazionale in Svizzera, seguito da un’esibizione al Castello di Dublino a Londra, luogo carico di storia.

Tra il 2018 e il 2019, il suo cammino artistico lo condusse in Messico e negli Stati Uniti, fino al NAMM Show di Los Angeles e al leggendario Whisky a Go Go di Hollywood. Nel gennaio 2020, conquistò il pubblico indiano al festival Kshitij e in rinomati teatri di Calcutta e Guwahati. Il 20 novembre 2021, prese parte al Rolling Stone Music & Run di San Paolo per il quindicesimo anniversario dell’edizione brasiliana della rivista. In quello stesso anno, la prestigiosa GuitarraMX lo proclamò “il chitarrista più veloce della storia” e gli dedicò la sua copertina.

Nel corso della sua luminosa carriera, Davide Lo Surdo ha condiviso il palcoscenico con Jeff Loomis, Steve Vai, Mike Stern, Angel Vivaldi, Joel Hoekstra, Doogie White, Mark Boals ed Edu Falaschi — intessendo, nota dopo nota, la trama di una leggenda destinata a non tramontare mai.

Di Redazione

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