Il bonus casa potrebbe essere prorogato al 2026 con detrazione al 50 %. La Manovra è in discussione: tra le ipotesi, rimborso in 5 anni e tagli ad altri incentivi.
Il quadro attuale: cosa prevede la normativa oggi
Al momento, grazie alle proroghe già in vigore, il bonus casa per ristrutturazioni e lavori edilizi gode delle seguenti condizioni:
- Aliquota del 50 % per gli interventi relativi all’abitazione principale.
- Aliquota del 36 % per gli interventi sugli altri immobili (seconde case o immobili non principali).
- Spettanza del beneficio suddiviso in 10 anni (10 quote annuali).
- Per i bonus edilizi, si applica il criterio di cassa: conta l’anno in cui si effettua il pagamento, non quello in cui il lavoro è completato.
Bonus mobili e bonus arredi legati agli interventi edilizi sono anch’essi in scadenza: nel 2025 decadranno (a meno di proroghe) le agevolazioni per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici legati a ristrutturazioni.
Proroga al 50 % per il 2026? Le ipotesi in discussione
Le intenzioni del Governo
Secondo diverse fonti, il Governo è al lavoro per evitare il drastico taglio previsto a partire dal 1° gennaio 2026, che dovrebbe far scendere le detrazioni al 36 % per la prima casa e al 30 % per le altre.
La viceministra dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Vannia Gava, ha affermato che, insieme al ministro dell’Economia, si sta valutando la possibilità di mantenere l’aliquota del 50 % anche nel 2026 e di rendere la detrazione usufruibile in 5 anni anziché 10.
Pro e contro del sistema a 5 anni
| Vantaggi | Rischi |
Recupero più rapido dell’investimento | Per chi ha redditi bassi, la rata annuale potrebbe superare la capienza fiscale |
| Maggiore appeal e immediato beneficio per i contribuenti | Le quote non utilizzate non possono essere riportate né richieste a rimborso |
| Incentivo supplementare all’edilizia e all’economia del settore | Il costo per lo Stato potrebbe essere elevato e necessitare coperture finanziarie importanti |
In particolare, se la detrazione in 5 anni diventasse obbligatoria, i contribuenti con redditi modesti — magari pensionati o lavoratori part-time — rischiano di non poter sfruttare appieno l’agevolazione, poiché non sempre l’imposta IRPEF che comunque devono pagare è sufficiente a “coprire” la rata annuale del bonus.
Scenari previsti
- Proroga del bonus casa al 50 % per le prime case, mantenendo almeno questo “scudo” contro il taglio.
- Riduzione delle detrazioni agli attuali 36 / 30 % qualora non vi siano coperture sufficienti.
- Introduzione della rateizzazione in 5 anni anziché 10.
- Riduzione o eliminazione definitiva di bonus come mobili/elettrodomestici, bonus barriere architettoniche e altri incentivi correlati.
Cosa conviene fare ora (anche sul fronte delle utenze)?
Se stai pensando a lavori di ristrutturazione o miglioramento, è opportuno agire con cautela e strategia. Ecco alcuni suggerimenti pratici:
- Anticipa i lavori entro il 2025: le spese sostenute entro il 31 dicembre 2025 potranno beneficiare delle regole attuali (criterio di cassa).
- Valuta la sostenibilità fiscale: se il bonus passasse a 5 anni, assicurati che la tua imposta IRPEF annua sia sufficiente per “assorbire” la quota.
- Monitora l’iter della Manovra 2026: tieni d’occhio gli aggiornamenti ufficiali, perché al momento le misure sono tutte in fase di proposta e discussione.
- Ottimizza le spese di casa correlate: in parallelo al bonus casa, guarda anche alle opportunità di risparmio energetico:
- confrontando offerte luce e offerte gas potresti ridurre sensibilmente la bolletta della luce e della bolletta del gas;
- valutando un cambio gestore luce o cambio fornitore gas, se le tariffe o condizioni contrattuali sono più vantaggiose;
- verificando eventuali incentivi energetici locali o compensazioni legate all’efficienza energetica (ad esempio per contatore gas, sistemi domotici, pannelli solari, pompe di calore).
- confrontando offerte luce e offerte gas potresti ridurre sensibilmente la bolletta della luce e della bolletta del gas;
Il futuro del bonus casa
Il “bonus casa” è oggi un punto di riferimento importante per chi vuole investire nel proprio immobile con un sostegno fiscale concreto. Tuttavia, il destino della misura dal 2026 è tutt’altro che certo: si lavora su una proroga al 50 % per le prime case, l’introduzione del recupero in 5 anni e qualche riduzione per altri bonus collegati.
Chiunque abbia in mente interventi di ristrutturazione farebbe bene a muoversi entro il 2025, per sfruttare le condizioni più generose attuali. Al contempo, è importante non perdere di vista i costi quotidiani: gestire in modo intelligente le proprie utenze (offerte luce, cambio gestore luce, ottimizzazione del contatore gas) può alleggerire il peso della spesa maison.
Fonte: papernest.it
