Canto Libero è tornato in concerto a Trieste, e con una doppia serata in sold out (30 e 31 luglio) al Teatro Orazio Bobbio di via del Ghirlandaio 12, ha entusiasmato il pubblico giunto anche da lontano.
Non potevano festeggiare meglio i primi 10 anni di attività : con due straordinari sold out hanno celebrato alla grande questo importante traguardo!
Canto Libero, per i musicisti e per i fans, non è un semplice concerto, ma un grande spettacolo che rende omaggio all’indimenticabile coppia Mogol–Battisti, portando sul palco il cuore e la magia di un’epoca d’oro della musica italiana.
Alla voce Fabio “Red” Rosso, leader e ispiratore del progetto, accompagnato al pianoforte e alla direzione musicale da Giovanni Vianelli. Alle chitarre Emanuele “Graffo” Grafitti e Luigi Di Campo, Alessandro Sala al basso e alla programmazione computer, alla batteria Jimmy Bolco e alle percussioni e batteria Marco Vattovani, Luca Piccolo alle tastiere, con le superbe voci di Joy Jenkins e Michela Grilli. Il tutto accompagnato dai video di Francesco Termini e con l’eccezionale apporto dell’ingegnere del suono Ricky Carioti (fonico anche di Elisa).

La band ha proposto versioni dei famosi successi del duo Battisti-Mogol come “La canzone del sole”, “Una donna per amico”, “Ancora tu”, “E penso a te”… e gli altri grandi successi di Battisti che hanno fatto e fanno tuttora sognare intere generazioni.
Sul palco inoltre 2 ospiti speciali: da Venezia il maestro Marco Castelli al sax e la voce di Katy Maurel che nel primo anno ha collaborato in pianta stabile con la band.
Quest’estate Canto Libero ha suonato in otto piazze in Istria grazie alla promozione dell’Università Popolare di Trieste e alla coordinatrice del progetto in Slovenia, Croazia e Montenegro, Ariella Petelin e si sono esibiti ai teatri nazionali di Cattaro e Spalato. Con Mogol, che li aveva già onorati della sua presenza al Rossetti, hanno tenuto un concerto unplugged al museo di Capodistria. Nell’estate hanno intrapreso anche un tour di successo nel Nord Est d’Italia.
Canto Libero sta lavorando anche al primo CD, registrato all’Urban Recording Studio della Casa della Musica di Trieste.

Storia:
Con la produzione della Good Vibrations Entertainment, Canto Libero nasce da un’idea di Fabio “Red” Rosso, già lead vocalist della S.I.P. Band, e la direzione di Giovanni Vianelli. La band propone uno spettacolo che omaggia sì Battisti e Mogol, ma che va ben oltre alla semplice esecuzione di cover dei brani dei classici del repertorio dei due: Canto Libero, infatti, rilegge gli originali mantenendo una certa aderenza ma cercando di non risultare mera copia, mettendoci la propria personalità e sensibilità musicale. Spiega il frontman della band: «Dopo aver studiato molto la sua musica, Battisti mi ha sorpreso ancor di più. Secondo me, è stato il più grande artista che abbia mai attraversato il panorama musicale italiano, per quantità e qualità di brani. E poi, io amo anche la sua voce. Quando sono sul palco, ho grande rispetto per quel che faccio, intendo nei suoi confronti, e spero sempre di farlo al meglio. Di certo ci metto tutto me stesso. E spero di trasmetterlo al pubblico. Non si trattava di fare delle belle cover di pezzi che amavamo. È uno spettacolo studiato nei minimi dettagli, nulla è lasciato al caso, arrangiamenti curatissimi, dinamiche e scenografie, videoproiezioni. Insomma, ci abbiamo messo il cuore».
Aggiunge Alessandro Sala (che è bassista anche della band metal di successo planetario Rhapsody of Fire): «Lo studio delle linee di basso è stato minuzioso: per volere di Vianelli, il mio è lo strumento che deve ricalcare il più possibile l’originale. Ora, quando le persone mi fermano e mi fanno i complimenti per come suono, io dico loro che non me ne prendo il merito: le linee sono quelle scelte da Battisti al 98%. Suonare le canzoni di Battisti nel periodo Mogol è difficile per un motivo non riscontrabile altrove: le parole sono talmente potenti e preponderanti che ti “distraggono” dalla musica».
Giovanni Vianelli spiega: «Da parte mia non c’è nessuna intenzione di rendere “attuale” il sound delle canzoni di Lucio Battisti. Noi cerchiamo solo il sound giusto nei limiti delle nostre possibilità, e non lo facciamo in modo attuale, ma in modo volutamente classico: non usiamo click se non come riferimento iniziale, nessuna sequenza, ci sincronizziamo spontaneamente con i filmati, suoniamo con la strumentazione del buon vecchio rock, saliamo in dieci sul palco fregandocene delle attuali esigenze del mercato. Queste sono cose che il nostro pubblico apprezza, e io sono totalmente d’accordo con loro! (…) Ogni grande band apprende dalle altre ma deve andare alla ricerca del proprio sound, altrimenti non sarà che una brutta copia, è inevitabile. (…) Nella nostra band ogni musicista ha il suo stile ed è amato per il suo stile. Io mi preoccupo di incanalarlo nella canzone».
Nessuna band aveva fatto una “doppia” a San Giusto, 3000 triestini (e non solo) 15 musicisti e tanto calore.
Ottima l’organizzazione di Good Vibrations Entertainment e Vigna PR, con il supporto di FVG Music Live e Comune di TRIESTE
