Il Natale degli italiani è diventato progressivamente più costoso e i numeri confermano una tendenza ormai difficile da ignorare. Confrontare la spesa di oggi con quella di dieci anni fa restituisce un quadro di rincari estesi, che toccano sia ciò che finisce in tavola sia ciò che viene scartato sotto l’albero. Non si tratta soltanto di qualche eccezione: l’aumento dei prezzi appare diffuso e, in alcuni casi, vicino al raddoppio. Nel frattempo, crescono anche le strategie di adattamento delle famiglie, tra budget più rigidi e pagamenti dilazionati.
UN DECENNIO DI AUMENTI DIFFUSI
Il confronto tra il Natale del 2015 e quello del 2025 mette in evidenza un incremento dei prezzi che in molti casi sfiora, e talvolta supera, la soglia del raddoppio. I prodotti alimentari, cuore della tradizione festiva, risultano tra i più colpiti: dolci simbolo come il pandoro e piatti tipici delle tavole invernali, come il cotechino, registrano rincari superiori al 90% rispetto a dieci anni fa.
Per rendere più chiari gli ordini di grandezza, ecco una sintesi delle principali variazioni citate nel testo:
| TIPOLOGIA | AUMENTO INDICATIVO | |
| PANDORO | ALIMENTARE | +90% |
| COTECHINO | ALIMENTARE | +90% |
| SALMONE CONFEZIONATO | ALIMENTARE | +100% |
| LENTICCHIE | ALIMENTARE | +140% |
| CARTA REGALO | ACCESSORI | +70% / > +120% |
| CENTROTAVOLA / PALLINE | DECORAZIONI | +145% |
Ancora più marcati appaiono gli aumenti di alcuni ingredienti e prodotti considerati “immancabili”. In particolare:
• Salmone confezionato: incremento oltre il +100%
• Lenticchie: incremento oltre il +140%
In altre parole, anche gli alimenti meno “di lusso” possono trasformarsi in voci di spesa rilevanti, soprattutto quando l’acquisto si ripete tra vigilia, pranzo e cenone, soprattutto quando l’acquisto si ripete tra vigilia, pranzo e cenone, mentre cresce anche la bolletta del gas legata alla stagione invernale.
Non va meglio sul fronte delle decorazioni, spesso considerate spese secondarie ma che, sommate, finiscono per incidere. Gli addobbi (centrotavola, palline, puntali) mostrano rincari consistenti, con aumenti che oscillano in un intervallo ampio (dal ~70% a oltre il 120% a seconda degli articoli). L’esempio più significativo resta la carta regalo: un dettaglio diventato però indicatore. Quando rincarano perfino i “contorni” delle feste, la percezione di un Natale più caro diventa inevitabile e molte famiglie tornano a valutare opzioni nel mercato libero per ridurre le spese ricorrenti.
REGALI, TECNOLOGIA E NUOVE ABITUDINI
Il comparto dei regali conferma dinamiche simili. I prodotti tecnologici e per il tempo libero, spesso scelti come dono, risultano mediamente più onerosi rispetto al passato. Tra i casi più citati:
• Macchine per caffè espresso: prezzo quasi raddoppiato
• Droni: aumento intorno al +75%
• Biciclette: aumento fino a circa +85%
Il problema, però, non riguarda soltanto gli acquisti “importanti”. Anche i regali economici, piccoli oggetti e pensieri dell’ultimo minuto, hanno registrato aumenti significativi nell’ultimo anno, superando in crescita percentuale molte altre categorie.
Nel confronto più ravvicinato, rispetto al Natale precedente, emerge infatti:
• Incremento medio complessivo: circa +3,7%
• Punte più alte: alimentare e doni a basso costo
Il risultato è una compressione del potere d’acquisto, non solo si tagliano le quantità e si cercano offerte, ma cresce anche l’attenzione al costo della luce nei mesi invernali. Per mantenere le tradizioni, le famiglie tendono a:
• ridurre le quantità acquistate;
• scegliere alternative più convenienti;
• rinviare alcuni acquisti;
• cercare con maggiore costanza offerte e promozioni.
Fa eccezione, nel quadro complessivo, il settore dei libri: il prezzo medio risulta in lieve diminuzione rispetto a dieci anni fa, ma il dato viene interpretato come sintomo di un mercato sotto pressione. In parallelo, la spesa culturale delle famiglie risulta diminuita di circa un quarto nell’arco di vent’anni: più che un “sollievo”, potrebbe essere l’effetto di una domanda più debole.
CONSIGLI PER CONTENERE LA SPESA
Per affrontare le feste senza sforare il bilancio, alcune indicazioni pratiche possono fare la differenza. Le più ricorrenti possono essere riordinate così:
- Definire in anticipo un budget complessivo e un tetto per i regali.
- Confrontare prezzi e condizioni tra negozi fisici e online.
- Verificare costi e tempi di spedizione prima di completare l’acquisto.
- Limitare le luci decorative alle ore serali e ai momenti in cui si è in casa.
- Controllare l’affidabilità dei siti (dati societari, contatti, Partita IVA, connessione https) e fare riferimento alle indicazioni di ARERA.
IL NATALE CHE VERRÀ: COSTI E SCELTE
Il quadro che emerge è netto: in dieci anni il “costo del Natale” è salito in modo trasversale, riflettendo dinamiche più ampie del mercato energetico e dei consumi domestici. Dagli alimenti simbolo delle feste agli addobbi, fino ai regali tecnologici. Non si tratta di ritocchi marginali: in diversi casi gli aumenti sfiorano o superano il raddoppio, mentre nell’ultimo anno si registra un ulteriore incremento medio che continua a erodere il potere d’acquisto. Le famiglie reagiscono ricalibrando le scelte — meno quantità, più attenzione a sconti e promozioni — e, sempre più spesso, ricorrendo a pagamenti dilazionati anche per spese che un tempo sarebbero state sostenute in modo immediato.
Resta allora una domanda di fondo: come cambieranno le tradizioni se i rincari continueranno a correre? Il “compra ora, paga dopo” diventerà la regola anche per i consumi stagionali? E quali settori, dal cibo ai regali, sapranno offrire soluzioni più sostenibili senza impoverire il significato delle feste?
Fonte: papernest.it
