Charles Lloyd, il leggendario sassofonista jazz torna ad incantare il pubblico. Marco e Pippo, lo strepitoso trio comico con il nuovo spettacolo. Yamandu Costa, il virtuoso chitarrista e compositore brasiliano sorprenderà con la sua musica ricca di talento e passione
A salire sul palco, lunedì 22 luglio (ore 21:15), sarà una leggenda del jazz mondiale, il sassofonista Charles Lloyd con il quartetto all stars Sky Quartet featuring Jason Moran, Larry Grenadier e Eric Harland. Nelle sue performance degli ultimi anni si percepisce una vibrazione che pare l’eco della spiritualità coltraniana, all’interno di un jazz dalla matrice vigorosa e dallo slancio solistico decisamente anticonformista. Una nuova fase creativa di Lloyd, ancora saldamente legata alla sua esperienza degli anni Sessanta ma con un suono più brunito e sinuoso, che mette in risalto le sue strabilianti doti anche sui tempi più ariosi. Charles Lloyd sta vivendo una seconda giovinezza musicale: nelle sue performance degli ultimi anni si percepisce una vibrazione che pare l’eco della spiritualità coltraniana, all’interno di un jazz dalla matrice vigorosa e dallo slancio solistico decisamente anticonformista.
Lloyd nasce a Memphis nel 1938 e inizia a suonare il sax già all’età di nove anni. Suo primo mentore è Phineas Newborn, pianista tra i più stupefacenti (e non adeguatamente noti) della storia della musica afroamericana, che accoglie il giovane Charles nella sua band. Gli esordi sono comunque soprattutto nel giro del blues, quello giusto: appena dodicenne suona già al fianco di B. B. King, Howlin’ Wolf, Johnny Ace.
Dopo essersi trasferito in California (nel 1956) suona nell’orchestra di Gerald Wilson e, dal 1960 al ’63, in quella di Chico Hamilton, per il quale è anche direttore musicale e artefice di una virata dal jazz da camera a un vigoroso post-bop. Contemporaneamente guida uno dei suoi primi gruppi, con una line up da antologia del new jazz dell’epoca: Billy Higgins, Don Cherry, Bobby Hutcherson e Terry Trotter. Lloyd entra poi al servizio di uno dei gruppi di maggior successo degli anni Sessanta, quello di Cannonball Adderley. Nel 1966 si mette alla guida di un quartetto (con Keith Jarrett, Cecil McBee e Jack DeJohnette) che lo impone definitivamente all’attenzione generale: la miscela di bop, free e world music sfonda ben al di là del mondo del jazz (dal vivo la band condivide il palco con Jimi Hendrix, Janis Joplin, i Cream, i Grateful Dead…). Nel 1970, dopo lo scioglimento di questo meraviglioso quartetto, Lloyd si ritira dalle scene jazzistiche. Per un intero decennio le sue apparizioni sono assai scarse e comunque principalmente concentrate nel mondo del rock: lo si può sentire coi Doors, i Canned Heat e, più frequentemente, coi Beach Boys.
Fu l’incontro con Michel Petrucciani, nel 1981, a spingere nuovamente Lloyd verso la pratica jazzistica in maniera sporadica e poi, dal 1989, con una rinnovata costanza unita a una ritrovata forza espressiva. L’etichetta ECM ha documentato questa nuova fase creativa di Lloyd, ancora saldamente legata alla sua esperienza degli anni Sessanta ma con un suono più brunito e sinuoso, che ha ulteriormente messo in risalto le sue strabilianti doti anche sui tempi più ariosi. Sul palco Charles Lloyd sassofoni, flauto, Jason Moran pianoforte, Larry Grenadier contrabbasso, Eric Harland batteria. Biglietti platea non numerata Intero: Euro 30,00 + d.p., platea non numerata, ridotto under 26 e over 65: Euro 25,00 + d.p.. Biglietto unico studenti €5. Evento in collaborazione con Associazione Culturale Miles/Padova Jazz. In caso di pioggia il concerto si terrà presso la Sala dei Giganti al Liviano
“AvantIntrio” è il titolo del nuovo spettacolo del trio comico Marco e Pippo, in scena giovedì 25 luglio (ore 21:15). Un gioco di parole che non solo rafforza ulteriormente l’identità di un unico essere comico a tre teste, ma allo stesso tempo richiama e racconta il concetto di movimento. Lo spettacolo è infatti un viaggio “avanti e indrio” per il Veneto, per raccontare le bellezze e le caratteristiche del nostro territorio anche a chi veneto non è.
L’uso della lingua veneta dialettale rappresenta la cifra stilistica nel trio: sapientemente usata e amata come caratteristica espressiva di un territorio, concorre a potenziare la natura dei personaggi e viene apprezzata da un pubblico sempre più vasto, anche delle altre regioni d’Italia. Nello spettacolo non mancheranno gli storici personaggi che sono entrati nel cuore del pubblico da molti anni, ma saranno presentati anche nuovi inediti personaggi che già hanno fatto capolino del podcast Bajiji, ultimo progetto editoriale del trio.
Per continuare su questo obiettivo e arricchire ulteriormente la loro visione comica della vita, Marco e Pippo si sono avvalsi della collaborazione autoriale di Dario Tajetta, autore di numerosi programmi televisivi di intrattenimento e comici in onda su tutti i principali network italiani.
Castello Festival chiude venerdì 26 luglio (ore 21:15) la programmazione del mese di luglio in Piazza Eremitani con uno dei più grandi talenti della scena musicale internazionale, il chitarrista e compositore brasiliano Yamandu Costa. Evento in collaborazione con Veneto Jazz. Biglietti a partire da 20euro su Circuito TicketOne (punti vendita e online)
Classe 1980, ha iniziato a studiare all’età di sette anni con il padre Algacir Costa, leader del gruppo “Os Fronteiriços”, continuando successivamente gli studi con Lúcio Yanel, un virtuoso argentino trapiantato in Brasile.
Fino a quindici anni le uniche scuole musicali con le quali entra in contatto sono quella popolare del Brasile del Sud, l’Argentina e l’Uruguaiana. Dopo aver ascoltato i lavori di Radamés Gnattali, intraprende lo studio dei grandi musicisti brasiliani come Baden Powell de Aquino, Tom Jobim e Raphael Rabello. A diciassette anni si esibisce per la prima volta a San Paolo al Circuito culturale della Banca del Brasile e da allora inizia a essere indicato come predestinato a far rivivere i fasti della chitarra in Brasile, fino a essere oggi considerato come un interprete straordinario della chitarra a sette corde, capace di sorprendente virtuosismo.
Si cimenta in diversi stili e per questa sua versatilità è impossibile identificarlo con un solo genere musicale: Yamandu suona dal Choro alla musica classica, ma è anche un gaùcho (abitante della provincia del Rio Grande do Sul) pieno di milonghe, tanghi, zambas e chamané. Il mix di tutti questi stili dà origine a interpretazioni di grande originalità e rara personalità, giustificando il significato in tupi-guarani – la lingua dei nativi indiani-brasiliani – del suo bel nome Yamandu, “il precursore delle acque”. Tra i maggiori fenomeni della musica brasiliana di tutti i tempi, Yamandu conferma e merita tutti gli elogi ricevuti nel corso delle sue numerose esibizioni: da solo sul palco è in grado di estasiare sia il grande pubblico sia platee di veri conoscitori ed esperti musicali. Oltre ad aver ricevuto moltissimi premi, ha collaborato con orchestre sinfoniche in tutto il mondo, in Brasile e in Francia – come solista de l’Orchestre de Paris e de l’Orchestre National de France diretta da Kurt Masur – e si è esibito in tutto il mondo: oltre al Brasile e a tutta l’America Latina, ha suonato in quasi tutti i Paesi europei, in Russia, Medio Oriente, India, Cina, Giappone, Corea del Sud, Australia, Stati Uniti, Emirati Arabi. Poco prima della sua scomparsa, anche il grande Maestro spagnolo Paco de Lucía ha assistito e applaudito un emozionatissimo Yamandu durante un suo concerto in Brasile.
Il programma completo di Castello Festival con tutte le descrizioni degli spettacoli e le modalità di partecipazione agli eventi è online sul sito www.castellofestival.ite sulle pagine social Castellofestivalpadova.
La decima edizione di Castello Festival è promossa dal Comune di Padova Assessorato alla Cultura con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. L’organizzazione generale è affidata alla Scuola di Musica Gershwin che ha attivato per questo progetto un importante network con diverse associazioni e operatori culturali, tra cui INAF, Veneto Jazz, I Solisti Veneti, Orchestra di Padova e del Veneto, Dal Vivo Eventi, Dance4Fun, MareAltoTeatro, Play APS, Tempi e Ritmi, Associazione Miles/Padova Jazz, Associazione Filosofia di Vita, Il Cantiere delle donne, Associazione Giuseppe Verdi, Free Line ASD, Padova Tango Festival e Plastic Free Onlus. Main Sponsor del festival è IN’s Mercato a cui si affiancano gli sponsor BCC Veneta, Tecno Crane, Stylplex e Giuriolo & Pandolfo Assicuratori. Insieme a loro i partner Garden Cavinato, BigUp Eventi, Hotel Europa e Bar Mantegna e i media partner Radio Bellla&Monella, Radio Gelosa, APS Holding, Quadro Advertising, Fotoclub Padova.