UGO TOGNAZZI 100
LA CINETECA RICORDA IL CENTENARIO DI UNO DEI MOSTRI SACRI DELLA COMMEDIA ALL’ITALIANA CON ROMANZO POPOLARE DI MARIO MONICELLI, CON UGO TOGNAZZI, ORNELLA MUTI E MICHELE PLACIDO
PRIMA DEL FILM I RICORDI DI QUEL SET DI MICHELE PLACIDO NELLA VIDEO INTERVISTA DI LORENZO CODELLI
Al Cinema Sociale di Gemona, mercoledì 23 marzo, ore 21, ingresso libero
Il 23 marzo 1922, nasceva a Cremona Ugo Tognazzi, destinato a diventare uno dei volti più noti della commedia all’italiana (e non solo). La Cineteca del Friuli lo ricorda nel giorno del centenario in una delle sue grandi interpretazioni, quella di Giulio Basletti, il cinquantenne operaio sindacalista – e tifoso milanista, come lo stesso Ugo – di Romanzo popolare (1974) di Mario Monicelli. Il suo matrimonio con la diciassettenne Vincenzina, una splendida Ornella Muti, sfocerà in un “dramma della gelosia” con l’entrata in scena dell’agente Giovanni Pizzullo, impersonato dal ventottenne Michele Placido, che si innamora della giovane sposa.
La copia d’epoca del film conservata all’Archivio Cinema del Friuli Venezia Giulia sarà proiettata mercoledì 23 marzo alle ore 21 al Cinema Sociale di Gemona (ingresso libero, nel rispetto delle norme anti-Covid) nel recente restauro digitale della Cineteca realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo.
Considerato dallo stesso Monicelli un sequel di I compagni (1963), sulle lotte operaie nella Torino di fine Ottocento, Romanzo Popolare non è semplicemente una commedia famigliare ma uno spaccato sociale e di costume dell’Italia degli anni Settanta del Novecento, con uno sguardo attento anche alla questione femminile. L’ambiente è quello operaio e della piccola borghesia lombarda, con le rivendicazioni dei lavoratori e l’aspirazione a una mentalità più moderna e aperta nei rapporti uomo-donna, facile da proclamare quanto difficile da applicare.
Romanzo Popolare fu uno dei maggiori successi della stagione e valse il David di Donatello ad Age, Furio Scarpelli e Mario Monicelli per la sceneggiatura, il Globo d’oro a Michele Placido come miglior attore rivelazione e la nomination ai Nastri d’argento per Tognazzi e Placido, rispettivamente come miglior attore protagonista e miglior attore non protagonista. Ai dialoghi collaborarono Beppe Viola, che compare anche nel film nel ruolo della maschera che non permette a Vincenzina di entrare al cinema perché non ancora diciottenne, e Enzo Jannacci, autore della colonna sonora, in cui spicca la canzone “Vincenzina e la fabbrica”, cantata da Jannacci.
La proiezione del film sarà anticipata da una videointervista di quindici minuti del critico cinematografico Lorenzo Codelli, vicepresidente della Cineteca, a Michele Placido, che rievoca l’atmosfera sul set e i rapporti con Mario Monicelli, Ornella Muti, e soprattutto Ugo Tognazzi, che incontrò per la prima volta in quell’occasione e di cui diventò grande amico, concludendo con un po’ di nostalgia: “Era il periodo d’oro del cinema italiano (…) All’epoca era tutto più divertente, più leggero, ma si facevano dei capolavori!”.