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Cerimonia di Premiazione e programma del 14/11 al Festival del Cinema Latino Americano

DiRedazione

Nov 14, 2020

XXXV Festival del Cinema Latino Americano di Trieste

Programma del 14 novembre:
la Cerimonia di Premiazione e gli ultimi film

Terminata la presentazione dei film delle sezioni di concorso, e mentre prosegue online il programma non competitivo, l’appuntamento più importante di sabato 14 novembre 2020, al XXXV Festival del Cinema Latino Americano, è la Cerimonia di Premiazione, in diretta su Facebook, (https://www.facebook.com/cinelatinoamericanotrieste) dalle ore 16, dalla Sala della Musica di Ca’ Sagredo, magnifico esempio di arte veneziana, oggi Hotel e Museo, riconosciuto Monumento Nazionale, con meravigliosi affreschi del Tiepolo. Il Direttore Rodrigo Díaz e la Vice-direttrice Francesca Mometti annunceranno i vincitori della XXXV edizione e lanceranno i loro video-saluti; sarà presente anche il padrone di casa, il Presidente degli Albergatori di Venezia, nonché Console Onorario dell’Uruguay, dottor Claudio Scarpa.

Il programma online offre gli ultimi film di Shalom, il sentiero ebraico in America Latina, che testimoniano le ferite mai rimarginate della Shoah (Cartas di Mario Bomheker); la forza e la determinazione di un popolo chenon ha avuto paura di ricominciare, tra i gauchos della lontana provincia argentina di Entre Ríos (Con los pies en la tierra di Martha Wolff e Graciela Rotman); la memoria delle torture di tutte le guerre (Detrás del silencio di Diego Adrián Grosman); il ruolo dell’arte nella denuncia degli orrori commessi dagli uomini (Guedenk di Martha Wolff).

In Shalom, il sentiero ebraico in America Latina, anche Cuentas del alma di Mario Bomheker, uno dei Tributi del Festival a Marcelo Céspedes, qui nelle vesti di produttore (l’altro film Tributo al produttore e regista argentino scomparso quest’anno è La balena va llena, programmato lo scorso weekend). La Finestra sul presente propone El jardín del edén firmato da María Novaro, una delle più importanti registe messicane, un film del 1994, dedicato a una diversa umanità, che a Tijuana cerca una nuova occasione, tra Messico e Stati Uniti d’America.

Il 15 novembre, giornata conclusiva del Festival, sarà dedicato ai film vincitori nelle diverse sezioni, con la Retrospettiva su Alberto Lecchi e alcuni film in programma in Shalom, il sentiero ebraico in America Latina sempre disponibili. A grande richiesta, nel weekend tornerà online anche l’Evento Speciale Fidel de cerca, un ritratto insolito del leader cubano firmato da Eduardo Flores, Gabriel Beristain, Roberto Chile.

biglietti si acquistano accedendo alle schede dei film, dal sito www.cinelatinotrieste.org

Programma del 14 novembre 2020

Finestra sul presente

El jardín del edén di María Novaro, Messico, 1994, 104′

In cerca di una vita migliore, un gruppo di persone arriva a Tijuana, al confine tra Messico e Stati Uniti. Una vedova e i suoi figli, una donna chicana senza un’identità definita, una scrittrice statunitense affascinata dal Messico e il fratello eremita assieme ad un contadino messicano che vuole attraversare il confine: questi sono i protagonisti che cercano “il giardino dell’Eden”.

Shalom, il sentiero ebraico in America Latina

Cartas di Mario Bomheker, Argentina, 2018, 80′

Dopo la morte di mio padre, trovai alcune lettere scritte in yiddish e foto di persone che non conoscevo. Erano state inviate a mio padre dai suoi parenti di Varsavia, da dove era emigrato negli anni Trenta, prima dei tragici eventi della Shoah. Dopo la guerra, mio padre non parlò più dei suoi parenti e nessuno di noi mai osò chiedere.

Con los pies en la tierra di Martha Wolff, Graciela Rotman, Argentina, 2014, 70′

Testimonianza della colonizzazione ebraica nella provincia argentina di Entre Ríos, dove la forza del lavoro ha unito le culture che oggi fanno parte della sua storia, raccontata dai suoi protagonisti: ebrei e gauchos.

Detrás del silencio di Diego Adrián Grosman, Argentina, 2015, 34′

Silvio Katz è stato vittima di torture durante la Guerra delle isole Malvinas. La sua testimonianza, e quella del suo collega Roque Arrieta, ci invita a riflettere sul silenzio di chi è sopravvissuto a situazioni estreme

Guedenk di Martha Wolff, Argentina, 2015, 55′

Il documentario si basa sulla quantità di opere nel mondo che parlano, che sussurrano, che mettono in guardia sulle barbarie del XX secolo e quelle che stanno avvenendo nel XXI secolo.

Tributo a Marcelo Céspedes

Cuentas del alma di Mario Bomheker, Argentina, 2012, 70′

Il film si basa sul dialogo tra Miriam e il regista del film. Nel 1975 Miriam fu ferita e catturata in uno scontro con l’esercito nazionale argentino. Fu costretta a fare una dichiarazione pubblica di pentimento per salvarsi la vita. Successivamente, fu obbligata a trasferirsi in Paraguay e a vivere con un’altra identità per otto anni, sotto la sorveglianza dei suoi rapitori. Solo nel 1983 riuscì a fuggire e a riconquistare la sua identità, stabilendosi in Israele.

Film in programma da ieri: oggi ultimo giorno di disponibilità

Sezione Ufficiale, fuori concorso

Día seis di Juan Pablo Arroyo Abraham, Messico, 2016, 142′

Carmen, una giovane attrice, si trova in bilico tra l’amore che prova per Pablo e il matrimonio con Joaquín, il migliore amico di Pablo. Quando scopre di essere affetta da una malattia incurabile, decide di intraprendere un viaggio che cambierà per sempre la vita di tutti e tre.

Contemporanea Concorso

Espíritu inquieto di Matías Guerreros, Eli-u Pena, Uruguay, 2019, 85′

Gustavo Príncipe Pena è stato un musicista uruguaiano con un incredibile universo personale. Il film approfondisce questo mondo, attraverso il suo lavoro artistico e l’esperienza che musicisti, familiari e amici intimi hanno avuto con lui nel tempo. Si sofferma su materiale d’archivio inedito, interviste radiofoniche, musica e video, avvicinandoci un po’ di più al musicista, al poeta, all’essere umano che sta dietro a quelle stupende canzoni.

Premio Malvinas

Nosotras también estuvimos di Federico Strifezzo, Argentina, 2020, 70′

Hanno partecipato alla guerra delle Falkland e la società le ha dimenticate. 37 anni dopo sono determinate a raccontare la loro storia.

Resplendor di Cláudia Nunes, Erico Rassi, Brasile, 2019, 52′

Il Riformatorio Krenak, costruito sul territorio della popolazione indigena da cui prende il nome, era destinato esclusivamente ai prigionieri indios di tutto il paese. Sotto un’implacabile sorveglianza militare, il Riformatorio impose restrizioni alle pratiche ancestrali dei detenuti, provocando un trauma collettivo. Attraverso il tema della militarizzazione della politica indigena brasiliana, il documentario mostra il ritorno di questa ideologia anti-indigena nel governo di Jair Bolsonaro e i suoi attacchi ai diritti dei popoli indigeni.

Bad hombres di Juan Antonio Del Monte, Rodrigo Ruiz Patterson, Messico, 2019, 70′

In tempi in cui la tolleranza zero contro l’immigrazione clandestina è luogo comune, e in cui Donald Trump cerca di innalzare muri sempre più alti per fermarla, un gruppo di deportati, intenzionati a rientrare negli Stati Uniti, sopravvive creando una comunità di senzatetto a pochi metri dal muro. In mezzo al caos urbano, due di loro affrontano i loro conflitti emotivi, intrappolati tra il loro passato difficile e il loro futuro incerto.

Presentes di Abel Guillén, Javi Cerezuela, Uruguay/Spagna, 2019, 80′

Nel bel mezzo della Guerra Fredda e sotto la Dottrina della Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, le oligarchie uruguaiane organizzano il colpo di Stato che inaugura la dittatura civilemilitare. L’obiettivo è quello di porre fine al movimento politico e sociale di sinistra che stava avanzando. Testimonianze di sopravvissuti provenienti dall’area rurale compongono questo documentario che sostiene il processo di Verità, Giustizia e Nunca más (Mai più) in Uruguay.

Tributo a Santiago Álvarez

Santiago das Americas ou o olho do terceiro mundo di Silvio Tendler, Brasile, 2019, 93′

Il cineasta Santiago Álvarez, che si considerava un esploratore della storia, ha ripreso gli eventi più importanti della sua epoca, dalla Rivoluzione cubana al crollo del blocco sovietico. Attraverso le sue opere possiamo immergerci nella scena politica e nella cultura cubana, nelle tensioni dell’America Latina, nella Guerra del Vietnam.

Film in programma per tutta la durata del Festival

Retrospettiva: Alberto Lecchi

Perdido por perdido di Alberto Lecchi, Argentina, 1993, 93′

Chi sono i buoni? Chi sono i cattivi? Chi vince? Chi perde? Cos’è la vittoria? Qual è il momento cruciale in cui un perdente rischia e gioca le sue carte per vincere o morire? Questo è il mistero del film. Ma niente sarà facile. Alcuni moriranno, altri scapperanno via. Ci saranno lealtà, amori, tradimenti e tutto sarà perduto, tranne la speranza.


Nueces para el amor di Alberto Lecchi, Argentina, 2000, 103′

1975. Qualche mese prima della dittatura militare in Argentina, Alicia e Marcelo si incontrano a un concerto rock. 1982, Madrid. La coppia si incontra di nuovo. Marcelo è sposato, Alicia si è separata e vive da sola con sua figlia. 1990, Marcelo, nel bel mezzo di una crisi matrimoniale, decide di affrontare i suoi sentimenti per Alicia. 1998, la figlia di Alicia chiama Marcelo per cercare di aiutare sua madre. Marcelo va a trovare la donna che ha amato per tutta la vita.


El juego de Arcibel di Alberto Lecchi, Argentina, 203, 115

Nella Repubblica di Miranda, un immaginario paese latino-americano sotto un regime dittatoriale, Arcibel Alegría, un giornalista che scrive di scacchi, è un prigioniero politico a causa di un malinteso nel giornale per cui lavora. In prigione inventa un ingegnoso gioco di guerra. Ma il tempo lo sorprenderà. Il gioco di Arcibel ha smesso di essere un gioco e ha cominciato a diventare realtà.


Una estrella y dos cafés di Alberto Lecchi, Argentina, 2006, 85′

Estela è una tredicenne che vive nel nord dell’Argentina. Carlos è un architetto e arriva al villaggio per costruire delle abitazioni. Tra Estela e Carlos nasce qualcosa di speciale. Ana, ex-moglie di Carlos, arriva a Purmamarca, intenzionata a riconquistarlo. Ana si rende conto di ciò che la ragazzina prova per Carlos e cerca di evitare che un sentimento così amaro macchi quella bella sensazione.


El frasco di Alberto Lecchi, Argentina, 2008, 104′

Pérez viaggia sempre insieme al barattolo, ma all’improvviso succede qualcosa, vuole afferrarlo, il barattolo cade e si rompe. Non può credere a quello che ha fatto. Non vuole che Romina lo scopra e trova una soluzione assurda. Questo è l’inizio di una storia d’amore speciale tra due persone molto particolari che vi farà sorridere davanti al peggiore dei problemi.


Sola contigo di Alberto Lecchi, Argentina, 2013, 97′

Maria, nonostante la sua vita complicata, non ha perso il suo fascino. Ha lasciato la Spagna, il suo paese d’origine, per vivere in Argentina e riprendersi le sue figlie che vivono con il padre. Ma non sarà semplice. Maria cade nella depressione e nella dipendenza. Come se non bastasse, comincia a ricevere chiamate che minacciano la sua vita. Ma nonostante questo, cercherà sempre di riscattarsi per le sue figlie e il suo piano si realizzerà alla perfezione.

Di Redazione

Direttore : SERAFINI Stefano Per ogni necessità potete scrivere a : redazione@vocedelnordest.it

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