Una riflessione sulla situazione del Friuli VG in un incontro a Rauscedo, l’11 febbraio
Si terrà a Rauscedo di San Giorgio della Richinvelda il quarto dei 12 seminari regionali previsti dal progetto Rural Social Act. L’appuntamento di venerdì 11 febbraio (alle ore 09.30, presso VCR Research Centre), grazie al contributo dei relatori e al racconto di esperienze “sul campo”, approfondirà alcuni aspetti sulle “Buone pratiche di contrasto al caporalato” che favoriscono lo sviluppo di filiere agroalimentari inclusive, con particolare riferimento al Friuli VG. Si parlerà delle sfide principali da mettere in atto per migliorare il funzionamento della filiera agroalimentare: la prevenzione di pratiche sleali di mercato; il contrasto alla dispersione di valore lungo la filiera; la trasparenza del mercato del lavoro agricolo e la semplificazione delle procedure amministrative; la promozione di meccanismi quali la responsabilità solidale, la tracciabilità e la certificazione dei prodotti; le forme di aggregazione dei produttori. Il seminario, partendo dalle buone prassi diffuse in regione, si concentrerà pure sulle leve necessarie per promuovere un tessuto di aziende agricole sostenibili nel quale sia possibile: garantire un alto livello qualitativo dei prodotti, assicurare condizioni di lavoro dignitose, valorizzare il potenziale economico delle imprese e promuovere la crescita e il benessere dei diversi territori.
Ai saluti di Corrado Franci, coordinatore nazionale progetto Rural Social Act e del presidente di Cia Fvg – Agricoltori Italiani, Franco Clementin, farà seguito un Tavolo di lavoro coordinato dalla giornalista del Messaggero Veneto, Luana de Francisco su: “Sfruttamento del lavoro, caporalato e agromafie in Friuli VG”. Su “Cosa emerge dalla stampa”, si incentrerà l’intervento di Federico Berti, del Centro studi in agricoltura sociale. Le indagini aperte in regione saranno illustrate dal Procuratore capo di Udine, Massimo Lia e, infine, Ivana La Trofa, membro dell’Equipe Caritas Diocesana di Concordia-Sagittaria, proporrà un approfondimento su: “I vulnerabili vittime del caporalato: dati e riflessioni sui migranti in Friuli VG”.
A seguire, una Tavola Rotonda su: “Filiere etiche e buone prassi: reti locali per generare nuove opportunità nelle comunità“, coordinata dal sociologo Paolo Tomasin. È prevista la partecipazione di Francesca Giarè, di CreaPB (Agricoltura sociale, immigrazione e politiche di inclusione nel settore agroalimentare); Paolo Del Negro (Il modello di filiera lavorativa di Rural Social ACT in Friuli VG); Flavio Bellomo, presidente della cantina cooperativa La Delizia (Inclusione, sostenibilità e impresa); Massimo Moretuzzo, consigliere regionale (Il Distretto dell’Economia Solidale di Friûl di Mieç); Davide Frustari e Pietro Boriotti (L’integrazione con gli altri FAMI in Friuli VG) e le testimonianze di alcuni giovani immigrati ora impiegati nelle realtà della rete FAMI.
Saranno presenti l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, Stefano Zannier e l’assessore al Lavoro del Friuli VG, Alessia Rosolen.
Info: seminari.ruralsocialact@gmail.com.
Rural Social Act
Si inserisce all’interno del Piano Triennale 2020-2022 (Legge 199/2016) dove si sviluppa la strategia nazionale di contrasto al caporalato e allo sfruttamento lavorativo in agricoltura. È frutto della concertazione di 30 partner (operanti in 12 diverse Regioni) e del confronto tra rappresentanti del settore agricolo e del Terzo settore. Il Piano attiva varie linee di intervento, in un disegno unitario basato su un modello di collaborazione interistituzionale, fondato sulla legalità, la dignità del lavoro e il potenziamento degli investimenti nelle filiere agroalimentari.
Rural Social Act aderisce ai principi dell’Agenda 2030 dell’Onu, con particolare attenzione agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (1, 2, 4, 10, 12, 16) incentrati sulla qualità del lavoro e sul rispetto del nostro Pianeta, grazie alla collaborazione tra le parti.