50 ANNI DI CLU. Alla 35^ edizione di Trieste Film Festival, sabato 20 gennaio 2024, arriva il film che racconta la prima impresa sociale al mondo. Nel centenario della nascita di Franco Basaglia (11 marzo 2024), l’emozionante racconto di un’avventura partita nel 1972, negli spazi dell’Ospedale Psichiatrico di Trieste. Un film di Erika Rossi, scritto con Massimo Cirri.
TRIESTE – È in programma sabato 20 gennaio (Teatro Miela, ore 16), nell’ambito della 35^ edizione di Trieste Film Festival, la prima di “50 anni di CLU”, il documentario diretto dalla regista Erika Rossi, scritto a quattro mani con il giornalista e autore Massimo Cirri che, nel film, ci guida attraverso gli anni ruggenti della fondazione della Cooperativa Lavoratori Uniti fino alla CLU dei nostri giorni, che ne raccoglie pienamente l’eredità e le aspettative. Prodotto da Ghirigori, il film èla storia della prima impresa sociale italiana, probabilmente la prima al mondo, nata nella Trieste di Franco Basaglia, chiamato a dirigere l’Ospedale psichiatrico cittadino dopo una importante esperienza a Gorizia. Al culmine di un delicato iter burocratico e di un complesso confronto con le istituzioni e il tribunale, CLU Cooperativa Lavoratori Uniti Franco Basaglia finalmente diventava realtà il 16 dicembre 1972, con la sua squadra di 28 soci: una formazione imprenditoriale del tutto inedita e piuttosto “trasgressiva”, per l’epoca, con 16 pazienti dell’ospedale psichiatrico – come tali privi di diritti civili e politici – affiancati a un drappello di medici, infermieri, sociologi e psicologi. Neldocumentario parlano molti protagonisti e testimoni di quegli anni, come Augusto Debernardi, Giovanna Del Giudice, Peppe Dell’Acqua, Franco Rotelli, Michele Zanetti. Da allora ad oggi, solo in Italia, sono migliaia e migliaia le imprese sociali che tutti i giorni congiungono lavoro, dignità e inclusività.
«Raccontare questa vicenda proprio nel 2024 che festeggia il centenario della nascita di Franco Basaglia (11 marzo 2024) è per noi tutti particolarmente emozionante – spiega Ivan Brajnik, presidente della CLUCooperativa Lavoratori Uniti, che ha preso parte attiva alla produzione – All’inizio degli anni ’80 CLU ha integrato la sua dicitura inserendo il nome di Franco Basaglia. Attraversare cinque decenni come cooperativa sociale, affrontando ogni giorno le regole del mercato, è una sfida complessa. Un sentiero che CLU percorre ogni giorno, cercando di valorizzare le potenzialità di ogni socio nel rispetto delle sue fragilità». E Nicoletta Romeo, Direttrice di Trieste Film Festival, anticipa: «siamo felicissimi di poter presentare in anteprima assoluta il nuovo lavoro di Erika Rossi, un’autrice da sempre attenta alla socialità e ai diritti di quell’umanità dolente che popola tutti i suoi documentari dedicati all’universo basagliano». Già regista di Trieste racconta Basaglia (2009), Il viaggio di Marco Cavallo (2014) e La città che cura (2019). Erika Rossi firma con questo film il racconto di una delle realtà più interessanti e meno conosciute nate in seno alla Trieste di Franco Basaglia, in quella «fucina di libertà, possibilità e idee nuove che fu l’ex Ospedale psichiatrico a partire dagli anni Settanta. Non solo 50 anni fa i malati ritrovarono la loro identità in quanto persone – spiega la regista- ma rivendicarono il più sacrosanto dei diritti: quello del lavoro, che è quanto più contribuisce a definire le persone nel consesso sociale». Testimone attento di questa grande storia di cambiamento, Massimo Cirri nel film incontra molti testimoni della nascita di CLU e molti soci della CLU di oggi: «è una storia che ci riguarda tutti – sottolinea – n un mondo che non sembra mai considerare gli ultimi come una risorsa. È una storia che non è ancora finita, con protagonisti da conoscere e ascoltare, perché dimostrano che cambiare il mondo è ancora possibile, un po’ alla volta, giorno per giorno».