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Cittadinanzattiva Treviso: 18 aprile 2024, XVIII Giornata europea per la salute

DiRedazione

Apr 17, 2024
Cittadinanza Treviso fa il punto sullo stato di salute del nostro sistema sanitario. 
“Bisognerebbe ascoltare di più gli stakeholder primari della sanità, ovvero i cittadini, i malati e le loro famiglie, insieme a medici e personale sanitario. Il ruolo del sistema pubblico non potrà mai essere spazzato via da quello privato”.

TV, 17 APRILE - Il 18 aprile 2024 ricorre la XVIII Giornata Europea della salute, organizzata da Active Citizenship Network, un raggruppamento delle Associazioni che operano nella sanità in Europa. In tutti gli stati UE ci saranno manifestazioni per discutere come fare “Una Europa più sana, in un’Europa della salute”.
Anche in Italia, in diverse realtà ci saranno eventi organizzati da Cittadinanzattiva, partner di Active Citizenship Network.
Tra queste realtà territoriali, c’è pure Treviso.

In particolare, Cittadinanzattiva Treviso ha organizzato diverse iniziative per riflettere e discutere su come organizzare un’Europa più sana, che risponda alla nuova domanda di sicurezza sanitaria.
Il punto di partenza di queste riflessioni si basa sulla Carta Europea della salute, presentata lo scorso anno alla XVII giornata, che definisce in 14 punti i diritti delle persone, cittadini e malati, quando interagiscono con il loro Sistema sanitario.
La valutazione di Cittadinanzattiva è che purtroppo, nella fase attuativa, si rischia di rimanere solo a livello di buoni propositi e intenzioni.
Questo limite del si dice e non si fa è un vizio anche della sanità trevigiana e veneta, che realizza e gestisce parte di una vasta rete di ostacoli per accedere alla fruizione dei diritti.
Questo è un tema importante e determinante che vogliamo riprendere con più determinazione nel 2024.

I diritti, se non usufruiti, perdono del loro valore e potenziale. Questo Cittadinanzattiva Treviso non lo può permettere.
Nel 2024, sarà la XVIII giornata. Occasione per fare una riflessione, in contemporanea in tutti i Paesi europei, sull'esigenza primaria di ristabilire i ruoli di comando e di riferimento dei e nei vari Sistemi sanitari. Per farlo da noi, è prioritario che la politica smetta di "occupare e gestire direttamente la sanità”.
La nostra narrazione dimostra che con la sua guida si sono fatti molti, troppi, “guai”. Andrebbe invece dato il giusto ruolo e la giusta funzione ai veri stakeholder primari della sanità, ossia ai cittadini, agli ammalati e alle loro famiglie. Con loro devono esserci tutti coloro che si occupano professionalmente, e tanti anche con dedizione, della gestione operativa della sanità (medici ed infermieri in primis).
Va rivista profondamente, senza snaturarne il compito, l’organizzazione della sanità. Per fare questo bisogna dare ruolo e potere sanitario alle strutture operanti nel territorio.
Insomma, dobbiamo fare quello che dicono tutti: la sanità deve essere vicina alle persone.

Da tempo, Cittadinanzattiva ha modo di lamentarsi e di essere insoddisfatta dello "sfarinamento” del Sistema Sanitario nazionale pubblico e gratuito. Con questo siamo molto preoccupati della voluta e colpevole indifferenza (e la molta diffusa incompetenza) della politica di fronte a questa preoccupante situazione.
Da tempo, la politica si occupa con superficialità di sanità.
Lo fanno direttamente nella programmazione e direzione. Lo fanno con le nomine nelle Aziende (sottolineano Aziende) Sanitarie operanti nel territorio.
In passato, oggettivamente, hanno creato un sistema sanitario di buona qualità nella parte medica e sanitaria in genere. Questa sanità però è condizionata e “zavorrata” da una struttura di governo e controllo burocratico pesante. Con il risultato che il contesto sanitario è fortemente demotivato e ha una resa “da minimo sindacale”.
Il risultato è che la sanità italiana, oggi, è decisamente inadeguata al bisogno, quindi incapace di dare le risposte utilizzando la propria capacità e sapienza.
Il problema vero odierno sarebbe affrontare il riassetto della governance, che andrebbe completamente destrutturata e ridimensionata al ruolo e funzione del Sistema sanitario nazionale, che è riferito alla legge 833/1978 che ha istituito il Servizio Sanitario Nazionale.
Il nuovo management dovrebbe rappresentare non il potere politico, bensì far operare ed agire, tramite delega e partecipazione, gli stakeholder prioritari che sono i cittadini e i malati.
Noi stakeholder dobbiamo evitare di fare battaglie di principio e nominalistiche. Sicuramente dobbiamo difendere ad oltranza la Sanità pubblica. Ma dobbiamo anche avere la consapevolezza che non ci sono alternative in altre forme sanitarie, poiché per farle ci vogliono  soldi, tanti, e personale.
La sanità privata può essere solo complementare ed integrativa rispetto a quella pubblica e specificatamente, come già avviene, relegata, malgrado la forte spesa in alcune aree della sanità, in una nicchia, vive grazie all’inadeguatezza del Sistema pubblico, che in alcuni casi ha raggiunto livelli indecenti.
La sanità privata ha comunque due grandi limiti: non è in grado di gestire malattie complesse e non ha la capacità di occuparsi dei malati in modo sistematico. Sa fare bene visite specialistiche, fisioterapia e diagnostica. Inoltre, ha il predominio, cosa questa non accettabile e da sistemare, in alcune aree delle malattie che danno menomazione fisica (come sordità, denti e altri vari ausili). Aspetto, questo, anomalo e voluto ovviamente dalla politica nella logica delle prebende e mance.
Inoltre oggi, per un tacito accordo, tutta la farmacologia è a carico del Sistema sanitario pubblico. I medici privati prescrivono, e quelli del Sistema sanitario territoriale copiano le prescrizioni: sembra che anche qui ci sia qualcosa da sistemare.
Altresì, crediamo ci voglia un sistema di controllo della qualità della sanità privata più pregnante e decisivo, di quello odierno, da parte di quella pubblica.
Il 18 aprile 2024 come Cittadinanzattiva Treviso nella Giornata Europea della salute parleremo di tutto questo. Ma affronteremo anche nello specifico le problematiche della nostra rete territoriale di Treviso, alle difficoltà che hanno i cittadini trevigiani nell'accedere ai servizi sanitari erogati dall'Azienda Sanitaria Ulss 2 della Marca trevigiana.
Nello specifico confermiamo ancora una volta che, mentre nella progettualità e nella definizione delle problematiche abbiamo un consenso e identità di vedute di qualità con gran parte della Direzione generale dell'Azienda, le difficoltà sono poi nella gestione pratica. Molti i cavilli e le difficoltà nel trovare soluzioni. Queste, per evitare fraintendimenti, per noi di Cittadinanzattiva Treviso, sono sempre nel rispetto della legge, che non può essere contestata di fatto, quasi sempre dalle interpretazioni. La legge deve far riferimento a quella istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale (legge 833 del 23 dicembre 1978 e dai LEA livelli essenziali di assistenza).
Intanto, come Cittadinanzattiva andiamo avanti con il nostro programma formativo ed educativo, puntando all’attuazione della nostra mission sociale: "Fare il cittadino, è il modo migliore di esserlo".
In pratica, vuol dire difendere i propri diritti e aborrire le prebende.

Di Redazione

Direttore : SERAFINI Stefano Per ogni necessità potete scrivere a : redazione@vocedelnordest.it

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