Al quadrivio della regione in cui sorse la prima Università transfrontaliera mitteleuropea, l’antico modulo delle “nationes” rinasce in seno a neocostituita “Universitas Discipulorum Quadruviensis”, rivisitazione delle “universitates” degli studenti dei più antichi atenei del Vecchio Continente.
Correva l’anno 2003, quando il movimento culturale friulano Fogolâr Civic – Academie dal Friûl vanamente invitava l’Ateneo udinese a ricordare in termini innovativi il 650° anniversario del diploma imperiale di riconoscimento della prima Università friulana, a destinazione mitteleuropea, istituita in quel di Cividale e accreditata dal “Cesare boemo”, Carlo IV di Boemia-Lussemburgo, il 1° agosto 1353 (qualora davvero il documento fosse autentico). Si proponeva un’attualizzata rivisitazione del modulo associativo medievale delle “nationes” studentesche, cardine dei primi atenei e laboratorio di mille identità in relazione reciproca. La famosa “unità nella diversità”! “Illuminati Patriarchi di Aquileia – ricorda il prof. Alberto Travain, leader storico del movimento –, da Ottobono a Nicolò passando per Bertrando, avevano sognato un’Università per tutta quanta l’Europa Centrale, che ne era priva all’epoca: un’Università non territoriale ma transfrontaliera, in cui le differenze, le identità, venissero accolte ed accreditate ai massimi livelli. Per breve tempo, alla Ripartizione Didattica campeggiarono, in via sperimentale, gli ipotetici scudi delle novelle ‘nationes’ regionali, statali e continentali dell’Ateneo friulano. Fuochi di paglia. Non se ne fece nulla. Un’occasione persa per riprendere il bandolo – proprio qui in Friuli – di una matassa, di una civiltà internazionale da sempre ma ben radicata nel peculiare delle sue mille identità specifiche”. Cassato, quel sogno, però, non tramontò se oggi il sito internet del più grande Istituto scolastico comprensivo del Friuli Venezia Giulia – e uno dei più grandi d’Italia – può vantare in rete un’iniziativa assolutamente unica sul piano didattico-educativo, che si rifà appunto alle tradizioni organizzative degli studenti universitari medievali, che il Friuli accolse da ogni contrada del Vecchio Continente. Come si evince da documento online, il 7 giugno 2025, ultimo giorno di scuola, numerose classi della Scuola Bianchi, la Secondaria inferiore codroipese, hanno partecipato, suggestivamente riuniti in circolo sotto gli alberi del cortile scolastico, a una sorta di “arengo” studentesco promosso dallo stesso prof. Travain come Costituente di una “repubblica” federale delle scolaresche, articolata in “nationes” frazionali di una variegata e ricchissima storia, assunta come scusa per rinnovare la coscienza civica culturale e quindi la coesione dei territori a partire dalle comunità di base. Eccone gli articoli statutari usciti dai lavori di una composta assemblea degli studenti. “Articolo1 – L’Universitas Discipulorum Quadruviensis ovvero Repubblica Studentesca Codroipese o Republiche dai Students di Codroip è sodalizio ideale studentesco promosso presso la Scuola “Bianchi” di Codroipo dal prof. Alberto Travain, nell’esercizio delle sue pubbliche funzioni didattiche. Ne possono far parte tutti gli alunni ed ex che desiderano aderirvi responsabilmente. Articolo 2 – L’Universitas Discipulorum Quadruviensis si ispira alle tradizioni d’identità, di autonomia e di partecipazione degli studenti delle antiche università europee, di cui il Friuli vanta il primo esempio medievale nella Mitteleuropa. Articolo 3 – L’Universitas Discipulorum Quadruviensis vuole essere germoglio di cittadinanza vissuta, spontanea, libera ed attiva oltreché contributo ad un buon presidio del patrimonio culturale e ambientale del territorio, nel fertile solco delle migliori tradizioni studentesche di quell’Europa di cui il Friuli è quadrivio e compendio. Articolo 4 – L’Universitas Discipulorum Quadruviensis è costituita in forma federale. La compongono i gruppi studenteschi territoriali detti Nationes, sia a livello di classe ovvero di corso (Nationes Particulares) sia a livello interclasse (Natio Generalis), rispettivamente rette da un Procurator coadiuvato da un Cancellarius, eletti dagli aderenti con mandato di un anno scolastico e rispettivamente svolgenti funzioni di presidenza e segreteria. Essa è composta altresì dai corpi studenteschi di classe ovvero di corso sotto il nome di Universitates Particulares presiedute rispettivamente da un Rector coadiuvato da un Cancellarius, eletti entrambi dagli alunni con mandato di un anno scolastico e rispettivamente svolgenti funzioni di presidenza e segreteria. Tali Universitates costituiscono poi l’Universitas Generalis, governata dal collegio dei Rectores e supportata da un Cancellarius Generalis d’elezione annuale. Disposizione finale – Il prof. Alberto Travain, insegnante promotore adulto dell’iniziativa, svolge funzioni di Cancellarius Garante ovvero Guardasigilli dell’Universitas studentesca”. L’“Universitas Discipulorum Quadruviensis”, che fa il verso alle storiche “Universitates Scholarium”, ha eletto i suoi capi nelle diverse articolazioni e si appresta ora, quindi, ad affrontare l’anno scolastico entrante con l’intento di contribuire alla sperimentazione di un modo nuovo ed antico di vivere la stagione formativa della Persona e del Cittadino. Certamente fondata la soddisfazione del prof. Travain che, quasi un quarto di secolo dopo, vede declinarsi una sua intuizione reiteratamente proposta e rivista, proprio in quel di Codroipo, quadrivio friulano di cui era molto geloso il patriarca Bertrando, patrocinatore dell’antico Ateneo. “Costituire – dice il professore – l’appartenenza territoriale su mero principio di residenza, quindi non etnica, linguistica od altro, come categoria ovvero scusa per riaggregare capillarmente i nostri territori tra i banchi di scuola, seguendo pur alla lontana il modello responsabilizzante, partecipativo, delle antiche ‘nationes’ identitarie in seno alle grandi Università del passato, mi sembra pragmatica e utile applicazione al nostro presente dei moduli di un ‘fogolarismo’ studentesco storico, medievale, memoria e patrimonio dell’intera Europa, da cui trarre suggestioni e linfa per una formazione alla cittadinanza capace, come tanti secoli fa, di sublimare il locale nell’universale!”.
