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CONCERTI DEL CONSERVATORIO: IL 30 APRILE E IL 2 MAGGIO DUE RECITAL CON PROTAGONISTI STEFANO SCIASCIA E JACOPO PETRUCCI

DiRedazione

Apr 30, 2024

Per gli orientali il suono sacro per eccellenza è “OM”, non occorre aggiungere altre modulazioni, perché è il suono perfetto, il mantra supremo. “OM” è anche il titolo del prossimo appuntamento dei Concerti del Conservatorio Tartini, un percorso musicale a cura del responsabile di produzione Luca Trabucco e del direttore del Conservatorio Sandro Torlontano a ingresso libero con prenotazioni fino ad esaurimento posti, tel. 040 6724911 info e dettagli www.conts.it.

Martedì 30 aprile, alle 20.30 in Sala Tartini in Via Ghega, spazio allora al concerto OM con il noto contrabbassista Stefano Sciascia, docente del Conservatorio Tartini.

In programma Mandala per 2 contrabbassi, tanpura e percussioni eseguito da Stefano Sciascia assieme a Chia Sultan Ahmed e Matteo Michelutti. E poi Mantra 22.22 per 6 contrabbassi: Stefano Sciascia, Chia Sultan Ahmed, Enrico Apostoli, Simone Lanzi, Kevin Reginald Cooke, Luigi Cimarosti.

I concerti del Conservatorio proseguono poi giovedì 2 maggio, sempre alle 20.30 In Via Ghega, con l’evento in collaborazione con Triesteclassica, festival “Zoé”, Luce (e oscurità): viaggio dal Sole alla Fiamma, conil pianista Jacopo Petrucci.

Il programma presentato – Iberia di Isaac Albéniz e 5 Preludi op. 16 di Aleksandr Nikolaevič Skrjabin – è intimamente legato a tutte e tre le direttrici del tema scelto da Triesteclassica per l’attività artistica 2024, “Zoé”. Nello specifico, è stato costruito intorno al principale elemento regolatore del rapporto tra “Vita dell’Uomo e “Natura” sul “Pianeta Terra”: il Sole.  Seguendo il flusso dell’evoluzione culturale dell’idea di Luce lungo la storia dell’umanità, il programma della serata pone in contrasto due estetiche che si sono poste agli antipodi della sfera musicale del XX secolo. Se nel ritratto della Spagna di Albéniz che emerge dalla sua sfavillante suite “Iberia” viene sprigionata in tutta la sua forza l’energia che il Sole emana sull’intera cultura iberica, il mondo sonoro di Skrjabin, al contrario, è pervaso dalla ricerca di un’armonia oscura e sopita che secondo la sua prospettiva teosofica porterà l’intera umanità in un processo di rigenerazione “verso la fiamma”.

Di Redazione

Direttore : SERAFINI Stefano Per ogni necessità potete scrivere a : redazione@vocedelnordest.it

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