Uno strumento molto utile per retribuire e incentivare le persone che si dedicano alla raccolta dei prodotti, spiega il presidente Thurn Valsassina
Tornano i voucher, i cosiddetti “buoni lavoro”, cancellati nel 2017 dopo un’operatività durata dieci anni. L’occasione per reintrodurre, dal 1 gennaio 2023, lo strumento che rappresenta una forma di pagamento alternativa in caso di lavoro occasionale accessorio, o di prestazioni saltuarie, è stata la manovra finanziaria per il 2023 presentata dal Governo Meloni.
«Si tratta di una misura da noi sempre ritenuta utile – commenta il presidente di Confagricoltura Fvg, Philip Thurn Valsassina – e della quale avevamo caldeggiato e condividiamo la reintroduzione. In agricoltura (un settore imprenditoriale che, comunque, ne fa un uso assi limitato rispetto ad altri settori economici) è uno strumento utile soprattutto per retribuire le persone che occasionalmente si dedicano alla raccolta dei prodotti (nella viticoltura, nella frutticoltura, in orticoltura) e che, attualmente, è difficile e costoso inquadrare dal punto di vista retributivo e fiscale. È anche una risposta – prosegue Thurn Valsassina – alla carenza di personale che interessa le nostre aziende e che può rappresentare un incentivo occupazionale per studenti, pensionati, percettori di Reddito di Cittadinanza. Il nuovo assegno, salvo modifiche parlamentari, avrà un valore nominale di 10 euro lordi all’ora, 7,50 euro netti, che corrispondono a quanto previsto dai Contratti collettivi di lavoro attualmente in vigore nel settore agricolo».
L’obiettivo dichiarato dal Governo è quello di poter disporre di “uno strumento utile per regolarizzare il lavoro stagionale e quello occasionale” da accompagnare a “controlli molto rigidi” per “evitare storture”.