Chiediamo, almeno, ristori adeguati e rapidi, dice Thurn Valsassina
«La chiusura alle 18 per la ristorazione è un’ulteriore batosta che rischia di avere ripercussioni pesanti su tutta la filiera agroalimentare». Dice amareggiato Philip Thurn Valsassina, presidente di ConfagricolturaFvg, commentando il più recente Dpcm, che sta suscitando molta apprensione nel mondo agricolo.
«Comprendiamo la necessità di tutelare la salute pubblica, ma la stretta sulla ristorazione e su tutto il canale Horeca è pesante e le conseguenze economiche saranno inevitabili – sottolinea Thurn Valsassina -. Tutta la filiera agroalimentare ha riportato danni ingenti a seguito del confinamento della primavera scorsa: dagli agriturismi che hanno perso l’80 per cento del fatturato al crollo dei prezzi del latte e della carne. A preoccuparci molto saranno le conseguenze sul mondo vitivinicolo regionale che stava ricominciando a respirare dopo mesi di difficoltà dovuto alla completa chiusura di tutto il canale Horeca, alla contrazione del turismo e alla forte riduzione degli acquisti dei consumatori locali dovuta alla crisi economica. Ricordiamo che abbiamo avuto quattro mesi di fatturato mancante, che hanno prodotto sui bilanci delle aziende un danno enorme. Ora, con la chiusura alle 18 di bar e ristoranti, si profila una nuova batosta e temiamo ripercussioni anche in prospettiva del Natale. Con quale fiducia possono procedere i ristoratori agli acquisti, in vista delle festività, in questo clima di paura e incertezza? Ecco, dunque, che i ristori adeguati e tempestivi annunciati dal Governo devono essere assolutamente estesi alla filiera agroalimentare», conclude Thurn Valsassina.