La multifunzionalità come scelta imprenditoriale moderna e resiliente, sottolinea il presidente di Confagricoltura Fvg, Thurn Valsassina
Dopo l’arretramento subìto nel 2020, il 2021 segna la ripresa dell’attività di agriturismo in Friuli VG. Infatti, il loro numero è passato dai 674 del 2020 ai 703 del 2021 con un +4,3 per cento, contro una media italiana del +1,3 per cento (la migliore performance regionale annuale, dopo la Sicilia), come conferma il recente report dell’Istat. Cresce il numero delle strutture gestite da imprenditrici donne (+4,4 per cento), rispetto a quelle gestite dai maschi (+4,2 per cento). Complessivamente, le nuove aperture sono state 42, mentre le cessazioni 13, con un saldo positivo di 29 unità. La ristorazione agrituristica regionale, oggi, offre quasi 65.000 posti a sedere.
«L’agriturismo come “luogo” è il risultato di un lungo processo di radicamento territoriale e di innovazione imprenditoriale. In tal senso, la multifunzionalità adottata da numerose aziende diventa, innanzitutto, una strategia economico-imprenditoriale che ha notevoli ricadute positive sia in campo sociale (si pensi alle fattorie didattiche), sia in quello ecologico-naturalista, caratterizzando questo settore che rappresenta una delle “vie italiane” alla modernizzazione (e alla resilienza) dell’intero comparto agricolo», dice Philip Thurn Valsassina, presidente regionale di Confagricoltura.
Rispetto al 2020 il valore economico delle aziende agrituristiche italiane cresce del 44,8 per cento, ma rimane ancora sotto il livello pre-pandemia del 2019 (-26 per cento). L’incremento varia dal 51,7 per cento del Nord-est al 44,8 per cento del Nord-ovest, del Sud e delle Isole, fino al 38,3 per cento del Centro. Poco più 50 per cento del valore economico è generato dalle aziende agrituristiche del Nord, in particolare da quelle del Nord-est (39,3 per cento). Il valore medio della produzione per azienda (valore economico del settore diviso numero delle aziende agrituristiche) è di poco superiore a 45mila euro (era 32mila nel 2020 e 63mila nel 2019). L’incremento maggiore si registra nel Nord-est, che supera i 62mila euro (+20.800 euro rispetto allo scorso anno).