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Confcooperative Belluno e Treviso fa squadra per rafforzare le filiere agroalimentari del territorio

DiRedazione

Ago 27, 2025

Con l’adesione alla Rete del lavoro agricolo di qualità Confcooperative Belluno Treviso stringe un’alleanza tra istituzioni territoriali, associazioni di categoria e sindacati.

Un lungo lavoro, coordinato da Prefettura di Treviso e Inps, per garantire un supporto concreto alle imprese aderenti nella selezione di contraenti affidabili per la gestione dei lavori agricoli.

Treviso, 27 agosto 2025. Confcooperative Belluno e Treviso ha aderito alla Rete del lavoro agricolo di qualità (RLAQ),costituita a Treviso grazie al lavoro di coordinamento di Prefettura di Treviso e Inps. Una sperimentazione importante che vede l’associazione di rappresentanza delle imprese cooperative stringere un’alleanza con Agri, Anci, Ater, Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Veneto Lavoro, Fai Cisl, Flai Cgil, Inail, Itl, Legacoop Veneto e Uila, oltre, naturalmente, a Inps e Prefettura di Treviso, a tutela della sicurezza del lavoro e della competitività delle imprese agricole.

La Rete del lavoro agricolo di qualità nasce con l’obiettivo di creare un tessuto di aziende che condividano valori e aspetti organizzativi e possano valorizzare il potenziale del territorio, promuovendone la crescita e il benessere. Uno scopo condiviso da Confcooperative Belluno e Treviso, che nel settore agroalimentare riunisce 39 cooperative, quasi 12.000 soci, più di 1.500 addetti.

Con l’inizio della vendemmia il lavoro della sezione agricola entra nel vivopreparando il terreno a quanto già previsto nel Decreto Legge Agricoltura dello scorso anno promulgato dal ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida, condiviso da tutte le organizzazioni datoriali e sindacali e del quale sono attesi a breve i decreti attuativi.

Il provvedimento prevede, tra le altre cose, l’istituzione, presso l’Inps, della Banca dati degli appalti in agricoltura, al fine di rafforzare i controlli in materia di lavoro e legislazione sociale nel settore agricolo. Ad essa avranno accesso l’Istituto Nazionale del Lavoro, il Comando dei Carabinieri per la tutela del lavoro, la Guardia di Finanza e l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro. Dovranno essere iscritte le imprese, operanti nel settore delle attività di raccolta di prodotti agricoli e altre connesse, che intendano partecipare ad appalti nei quali l’impresa committente sia un’impresa agricola. Nei decreti attuativi saranno indicati i requisiti per l’iscrizione alla Banca dati.

In questo contesto in divenire si inserisce il ruolo di Confcooperative Belluno e Treviso che, anche attraverso la Rete del lavoro agricolo di qualità, vuole fornire un supporto concreto alle imprese aderenti nella selezione di contraenti affidabili per la gestione dei lavori agricoli. Un’azione che completa quella delle singole imprese cooperative, che sono da anni impegnate nei percorsi di certificazione dell’intera filiera dei prodotti tipici del nostro territorio con i principali enti di certificazione a livello nazionale.

La Rete rappresenta il risultato di un lavoro condiviso, – sottolinea Confcooperative Belluno e Treviso – frutto di competenza ed esperienza che, oltre a essere coerente con i valori del movimento cooperativo di onestà, trasparenza e responsabilità sociale, può garantire alle imprese un vantaggio su mercati nazionali e internazionali che in questa fase registrano un’evoluzione significativa. Un cambiamento che sta ridefinendo i modelli di consumo con una crescente domanda di prodotti tipici e sostenibili che necessitano di filiere sempre più integrate. Confcooperative vuole stare a fianco delle aziende socie per supportare il loro impegno e valorizzare il lavoro che già svolgono in modo autonomo, contribuendo ogni giorno al successo di un settore trainante ed identitario della nostra economia”

*Confcooperative Belluno e Treviso: l’Associazione rappresenta 133 imprese cooperative con 33.629 soci e 8.984 addetti e un fatturato di 1 miliardo e 766 milioni di euro nel 2023. Il settore agroalimentare, nello specifico, riunisce 32 cooperative a Treviso e 7 a Belluno e da solo genera un fatturato che sfiora il miliardo e 400 milioni di euro: mentre a Belluno il settore prevalente è quello lattiero-caseario, nella provincia di Treviso le cooperative svolgono molteplici attività e tra queste prevale quella del comparto vitivinicolo. I prodotti delle cooperative bellunesi e trevigiane sono presenti sui più importanti mercati mondiali e partecipano con quote significative all’export del Veneto.

Il settore sociale rappresenta 66 cooperative, di cui 11 a Belluno e 55 a Treviso, tocca i 244 milioni di fatturato e dà lavoro al oltre 10 mila persone. Le tipologie sono: cooperative di tipo A – servizi sociosanitari, ricreativi, educativi e ludico culturali (34 in tutto), di tipo B – inserimento lavorativo di persone svantaggiate (16) e plurime (16); ci sono infine tre consorzi.

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