Termosifoni accesi dal 15 ottobre: calendario completo e regole per le diverse zone italiane
Con l’arrivo dell’autunno e l’abbassarsi delle temperature, torna il momento di pensare al riscaldamento domestico. Dal 15 ottobre, in gran parte d’Italia, si potranno riaccendere i termosifoni, ma non ovunque nello stesso giorno. Il calendario delle accensioni, definito dal Ministero dell’Ambiente, segue la suddivisione in zone climatiche che stabilisce quando e per quanto tempo è consentito utilizzare gli impianti. Le regole variano in base alle condizioni meteo e all’efficienza energetica dei comuni coinvolti.
Le zone climatiche e le date di accensione: ecco dove si parte prima
L’Italia è divisa in sei zone climatiche — dalla A alla F — determinate in base alla temperatura media annuale di ciascun comune. Questa classificazione consente di regolare i consumi energetici e ridurre gli sprechi, mantenendo però il comfort termico necessario. La prima a poter accendere i riscaldamenti è la zona E, che comprende la maggior parte delle città del Nord, come Milano, Torino e Bologna: qui i termosifoni potranno entrare in funzione dal 15 ottobre fino al 15 aprile, per un massimo di 14 ore giornaliere.
Segue la zona D, che include città come Roma, Firenze e Genova. In questi centri urbani, l’accensione è consentita dal 1° novembre al 15 aprile, con un limite di 12 ore al giorno. Più tardi ancora si parte nella zona C — che comprende Napoli, Bari e Cagliari — dove i termosifoni potranno essere accesi dal 15 novembre al 31 marzo, per un massimo di 10 ore quotidiane.
Infine, nelle aree più miti come la zona B (Palermo, Messina, Trapani) e la zona A (Lampedusa, Porto Empedocle), l’accensione è ammessa rispettivamente dal 1° dicembre al 31 marzo e dal 15 dicembre al 31 marzo, con durate massime di 8 e 6 ore al giorno. Le zone F, invece, come alcune località alpine, non hanno limitazioni e possono riscaldarsi liberamente in base alle necessità stagionali.
Eccezioni, ordinanze locali e variazioni per condizioni climatiche
Nonostante le date generali fissate a livello nazionale, i sindaci possono emettere ordinanze specifiche in base alle condizioni meteorologiche locali. In presenza di ondate di freddo anticipate o temperature particolarmente rigide, è possibile anticipare l’accensione o prolungare la durata giornaliera dei riscaldamenti. Analogamente, in caso di clima mite, le amministrazioni possono posticipare l’avvio della stagione termica per contenere i consumi energetici.
Negli ultimi anni, diverse città italiane hanno già sperimentato queste deroghe. Ad esempio, nel 2023 alcuni comuni del Nord avevano anticipato l’accensione di una settimana, mentre in Centro e Sud Italia molte amministrazioni avevano scelto di rinviare per evitare sprechi. Anche quest’anno si prevedono decisioni flessibili, soprattutto in base alle previsioni meteo di ottobre e novembre, che potrebbero oscillare tra improvvisi cali di temperatura e periodi di clima più mite del previsto.
È importante ricordare che le eccezioni devono comunque rispettare i limiti nazionali in termini di ore giornaliere e di periodo massimo di accensione.
I controlli, effettuati dalle autorità comunali, mirano a garantire il rispetto delle regole e a prevenire consumi eccessivi che potrebbero incidere sul sistema energetico nazionale e sull’ambiente.
Consigli per un uso efficiente e sostenibile del riscaldamento domestico
Oltre alle regole sulle date di accensione, il Ministero dell’Ambiente e le associazioni di settore raccomandano comportamenti responsabili per ridurre i consumi e le emissioni. La manutenzione periodica della caldaia è il primo passo per garantire sicurezza ed efficienza: un impianto pulito consuma meno e inquina di meno. È inoltre consigliato mantenere la temperatura domestica intorno ai 19-20 gradi, come previsto dalle normative, evitando di superare i limiti consentiti.
Tra le buone pratiche rientrano anche:
- la programmazione oraria dei termosifoni;
- l’installazione di valvole termostatiche, che permettono di regolare il calore stanza per stanza;
- la corretta isolazione degli infissi, per trattenere il calore interno e ridurre gli sprechi.
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Un altro modo per contenere i costi è valutare la migliroe tariffa luce, comparando le diverse offerte disponibili sul mercato libero.
Inoltre, chi desidera ottimizzare i propri consumi può leggere i consigli su come risparmiare energia elettrica, migliorando l’efficienza energetica dell’abitazione e riducendo l’impatto ambientale.
Infine, per chi vuole ottimizzare i costi, le offerte gas disponibili sul mercato possono aiutare a scegliere la soluzione più adatta in base ai propri consumi e alle proprie esigenze di sostenibilità. In un periodo in cui il risparmio energetico è una priorità, una gestione consapevole del riscaldamento domestico rappresenta un contributo concreto sia per l’economia familiare che per l’ambiente.
Fonte: papernest.it
