ABBANDONATI MAIS E SOIA, STOP ALL’IRRIGAZIONE
Privilegiate le colture che rischiano la morte della pianta
Il Presidente Colussi: “Decisione sofferta ma abbiamo contenuto i danni”
Dal giorno di Ferragosto le coltivazioni di soia e mais bagnate con l’acqua del Meduna non saranno più irrigate. Le tanto attese piogge non sono arrivate e le scorte del lago di Redona sono praticamente esaurite. Di qui la decisione, sofferta e mai presa prima nella storia del consorzio di bonifica Cellina Meduna, di abbandonare un certo tipo di coltura. Con i pochi metri cubi al secondo che ancora trasporta il torrente si privilegeranno frutteti, vigneti, orticoltura, erba medica e vivai, ovvero i così detti impianti pluriennali: in assenza di bagnature si rischierebbe la morte della pianta, oltre che la perdita del raccolto. “Una scelta difficilissima ma necessaria che la Deputazione del consorzio ha assunto a causa di un quadro meteo eccezionale e inedito – ha spiegato al proposito il presidente dell’ente, Valter Colussi -. Solo il contingentamento dei consumi che abbiamo messo in atto lo scorso 20 giugno ci ha permesso di avere acqua per tutti fino a metà agosto. In caso contrario già a luglio non avremmo più potuto gestire il servizio, compromettendo l’intera produzione dell’asta del Meduna. Il risultato ottenuto è stato possibile solo grazie allo straordinario impegno degli uffici, dei singoli soci e del personale di campagna”. Gli agricoltori stanno ricevendo in queste ore i nuovi turni di bagnatura, ad eccezione di chi ha investito in mais e soia che da lunedì 15 agosto vedranno chiusi i rispettivi rubinetti. I tecnici avvertono anche del rischio di improvvisi disservizi e cali di pressione nelle condutture. “Solo una seria e prolungata perturbazione potrebbe cambiare le cose in meglio ma i segnali che ci giungono dai previsori non appaiono purtroppo ancora quelli sperati”, ha concluso sconsolato Colussi.