“Ritorno al futuro… che vorrei”, un progetto di partecipazione attiva per i ragazzi della Bassa friulana
Realizzato dalla cooperativa sociale Thiel, è una palestra di riattivazione delle relazioni in un contesto di post-pandemia, in collaborazione con i Comuni e l’Asufc e il contributo della Fondazione Friuli
Favorire esperienze di socializzazione e rapporto con i pari tramite attività di gruppo e laboratori: il “fare” e il “fare assieme” come strumenti di un percorso di crescita personologica, confronto e maturazione per i giovani. Questo uno degli obiettivi del progetto: “Ritorno al futuro… che vorrei”, rivolto ai preadolescenti e adolescenti del territorio della Bassa friulana e realizzato dalla Cooperativa Sociale Thiel in collaborazione con il Servizio di Neuropsichiatria Infantile territoriale della Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale.
In tale contesto, nei mesi scorsi, a Cervignano del Friuli e San Giorgio di Nogaro, sono già stati realizzati laboratori incentrati sulla conoscenza ed esperienza di varie forme artistiche: mosaico, teatro, pittura, scultura, riciclo.
Attualmente, a Palmanova sono in corso anche delle attività che si rivolgono a ragazze e ragazzi adolescenti afferenti al servizio di Neuropsichiatria Infantile della Bassa Friulana, che presentano alcune problematiche di socializzazione, ritiro sociale e/o che stanno attraversando un periodo di difficoltà relazionale. I percorsi laboratoriali prevedono attività manuali che sperimentano l’uso di diversi materiali: lana, carta, feltro, tessuti e stoffe.
Il progetto, realizzato con il contributo della Fondazione Friuli (nell’ambito del Bando Welfare), proseguirà con un laboratorio di fotografia condotto dal fotografo Francesco Cecconi presso la sede della Thiel, a Fiumicello (in via Libertà 13). Gli incontri sono rivolti a preadolescenti e adolescenti e si terranno il giovedì pomeriggio, dalle ore 16.00 alle 18.00, a partire dal 24 febbraio per un totale di 4 appuntamenti (Info: 320 6512012 – anna.sabatti@coopthiel.it).
«La nostra esperienza ci conferma l’efficacia abilitativa e riabilitativa delle attività laboratoriali perché consentono di sviluppare consapevolezza, competenze e partecipazione attiva, valorizzano le risorse personali di ognuno e sono degli strumenti adatti a coltivare interessi, sviluppare relazioni e progetti, impiegando il tempo libero in modo creativo», dice Luca Fontana, presidente della Cooperativa Thiel.
La pandemia, purtroppo, ha portato con sé anche una riduzione degli spazi aggregativi e dei momenti di socialità e molti adolescenti ne hanno pesantemente risentito, con ripercussioni sulla sfera privata, familiare, relazionale e scolastica. I laboratori della Thiel, quindi, vogliono essere una sorta di palestra in cui potersi riallenare all’interazione con l’altro in un ambiente protetto e in un contesto di piccolo gruppo.