CALANO ANCHE I PRESTITI: MENO 38 MILIONI DI EURO
Oscar Bernardi, presidente Confartigianato Imprese Marca Trevigiana: «Sulla tendenza dei prestiti pesano sia la domanda degli investimenti che il livello dei tassi di interesse. Emerge poi un ulteriore irrigidimento delle condizioni dell’offerta di prestiti alle imprese.»
Le imprese della Marca Trevigiana sono meno ricche e anche il credito si contrae. Rispetto a fine 2022, i depositi bancari a marzo 2023 sono scesi di 592 milioni di euro, mentre i prestiti si sono ridotti di 38 milioni. «Si tratta di due segnali preoccupanti», commenta Oscar Bernardi, presidente di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana. «Da una parte segnala un rallentamento dell’economia trevigiana, mentre sul fronte del credito si sta scontando il “caro interessi”, conseguenza della politica monetaria della Banca Centrale Europea. I maggiori tassi applicati dalle banche costano alle imprese venete 715 milioni di euro, il secondo valore più alto in Italia. La media regionale dei tassi di interesse praticato alle imprese è passato dal 2,19% di giugno 2022 al 4,50% di marzo 2023 per la metalmeccanica, da 3,97 a 6,14% per le costruzioni e dal 2,79 al 5,11% per i servizi. Occorre invertire la rotta, sia a livello di BCE che di banche. La marginalità delle prime dieci banche italiane è aumentata del 20% rispetto al 2021. Al forte aumento dei tassi praticati a famiglie e imprese per i prestiti bancari, infatti, non è seguito un corrispondente aumento dei tassi di interesse riconosciuti ai depositanti.»
A marzo 2023 i prestiti totali alle imprese nella Marca Trevigiana ammontano a 15 miliardi 598 milioni di euro, con un incremento rispetto a marzo 2021 di 208 milioni di euro pari a un più 1,35%. Questi dati collocano la provincia di Treviso al primo posto in Veneto e al 13° in Italia. Delle province venete, Treviso è l’unica che ha visto aumentare i prestiti alle imprese.
Concentrandosi sul manifatturiero, i prestiti alle imprese ammontano in provincia a 6 miliardi 917 milioni di euro, con un incremento di 242 milioni (+ 3,6%) rispetto a marzo 2021, ma una discesa di 232 milioni (- 3,2%) da settembre 2022. La Marca Trevigiana è anche in questo ambito prima in Veneto e 36ª a livello nazionale per variazione percentuale dei prestiti e seconda in regione per entità dei prestiti. Stesso andamento a “onda” per il credito alle imprese di servizi. Nel marzo di quest’anno i loro prestiti ammontano a 6 miliardi 630 milioni di euro, in crescita di 312 milioni (+ 5%) su marzo 2021, ma in calo di 167 milioni (- 2,4%) rispetto al punto massimo toccato nel settembre 2022. La Marca Trevigiana è seconda in Veneto per ammontare dei prestiti e prima per variazione percentuale, totalizzando anche il 5° posto in Italia.
Il settore più in “movimento” sono le costruzioni, con prestiti alle imprese per 781 milioni di euro, in netta discesa rispetto ai due anni precedenti: meno 285 milioni di euro rispetto a marzo 2021, (- 26,7%), con una costante tendenza decrescente nel biennio. Treviso è quarta in Veneto per entità assoluta dei prestiti e 79ª in Italia per variazione percentuale. C’è comunque da dire che il comparto ha visto ridursi i prestiti in tutte le province venete, con cali a due cifre.
Altro indicatore in peggioramento è il tasso di deterioramento dei mutui che sta segnalando la difficoltà delle imprese. A marzo 2023 nella Marca Trevigiana il rapporto tra nuovi prestiti in default e quelli non in default ha raggiunto il 2,198%, contro lo 0,818% di fine 2022. Dati che collocano Treviso al primo posto in Veneto e al 18° in Italia.
«L’incremento tendenziale dei tassi sui prestiti alle imprese», sottolinea Oscar Bernardi, «a livello nazionale ha comportato un maggiore costo su base annua sul credito erogato alle micro e piccole imprese fino a 50 addetti di 6.749 milioni di euro. A maggio 2023 i prestiti alle imprese sono diminuiti del 2,9%, in accentuazione rispetto al calo del -1,9% nel mese precedente. I prestiti alle piccole imprese fino a 20 addetti scendono dell’8,2% (era -4,4% a marzo). Sulla tendenza dei prestiti pesano sia la domanda degli investimenti che il livello dei tassi di interesse. Emerge poi un ulteriore irrigidimento delle condizioni dell’offerta di prestiti alle imprese.»
Gli scricchiolii dell’economia trevigiana trovano riscontro anche nel calo i depositi bancari delle imprese. A marzo 2023 erano 9 miliardi 440 milioni, i dieci miliardi di fine 2022, con un decremento di 592 milioni, pari a meno 5,9%. Il “tesoretto” delle imprese quest’anno è inferiore persino a quello di marzo 2021: meno 46 milioni, pari allo 0,5%. Dati che collocano Treviso al quarto posto tra le province venete per valore dei depositi.
Sul fronte delle famiglie, i mutui per l’acquisto dell’abitazione hanno raggiunto in provincia i 5 miliardi 786 milioni, dato che colloca la Marca Trevigiana al quarto posto in Veneto. I mutui sono cresciuti costantemente da marzo 2021 fino a dicembre 2022, quando hanno raggiunto il picco di 5 miliardi 800 milioni. A incidere anche l’aumento degli interessi per i mutui a tasso variabile.