IN ANTEPRIMA MONDIALE AL TRENTO FILM FESTIVAL 2023 L’ULTIMO FILM DI MARCO ROSSITTI “CUSTODI”
IL FILM SARÀ PRESENTATO COME EVENTO SPECIALE IN APERTURA (SABATO 29 APRILE) E IN CHIUSURA DI FESTIVAL (SABATO 6 MAGGIO): SI TRATTA DELL’UNICO AUTORE FRIULANO PRESENTE AL FESTIVAL. “CUSTODI” RADUNA LE STORIE DI UOMINI E DONNE CHE CON IL LORO OPERATO SONO DIVENUTI VERI E PROPRI CUSTODI DEI TERRITORI MONTANI CHE ABITANO
Custodi (Italia 2023, 72’)
un film di Marco Rossitti
soggetto e regia: Marco Rossitti
fotografia: Luciano Gaudenzio
suono in presa diretta: Daniela Pizzarotti
montaggio: Paolo Cottignola
mixaggio e sound design: Francesco Morosini ed Emanuele Amodeo
UDINE- Marco Rossitti, docente di cinema all’Università di Udine, autore di saggi sul film etnografico e il cinema italiano, è l’unico autore friulano presente all’imminente, nuova edizione del prestigioso Trento Film Festival. Con due “proiezioni speciali” in prima assoluta programmate in apertura (sabato 29 aprile alle 18.45) e in chiusura di festival (sabato 6 maggio alle 17.00), il nuovo film di Rossitti “Custodi” è stato scelto dal comitato di selezione per il programma della 71^ edizione della storica manifestazione, che pone al centro il rapporto tra l’uomo e la natura.
In questo suo ultimo lavoro, Marco Rossitti – già ideatore e direttore artistico del Festival “Le voci dell’Inchiesta” di Pordenone, autore e regista di una trentina di titoli, molti dei quali trasmessi dalle reti di RAI e di Sky, tra cui il documentario Sulla pelle della terra, sul terremoto in Friuli del 1976, e la docu-fiction Carnia 1944. Un’estate di libertà, sulla Repubblica libera della Carnia e dell’Alto Friuli – ha scandagliato il Friuli Venezia Giulia, dagli altopiani della Carnia ai Magredi, dalle vette delle Dolomiti pordenonesi alla laguna di Marano, e molte altre regioni del Nord Italia alla ricerca di storie di sconosciuti ma fondamentali custodi dei loro territori. «I luoghi appartengono a chi li “abita”», – spiega il regista – «ovvero a chi ne ha cura e li sente essenziali alla propria identità. In latino “habitare” significa “avere abitualmente”. Nulla a che fare con la proprietà o il possesso: è costruire, difendere, custodire. I veri custodi non esibiscono il loro operato. Li riconosci per la profonda padronanza del territorio nel quale vivono e lavorano, acquisita dapprima attraverso la lezione dei padri, poi con l’osservazione attenta, la dedizione, la fatica: una consapevolezza dei luoghi intagliata nel volto e nelle mani, riflessa nella voce e nello sguardo, scolpita nella memoria e nell’anima. Negli anni, incontrando Cecilia, Bepo, Egidio, Miriam, Mauro, Konrad, Erika, Gianfranco, Tobia, Xiaolei, Roberto, Matteo, Massimo, ho capito che si può essere custodi sotto le spinte e per le motivazioni più diverse: per istinto, elezione, passione, tradizione, lungimiranza, destino, vocazione, scelta…».
Dopo l’anteprima mondiale a Trento, il film – che ha visto impegnati a fianco del regista un grande professionista pordenonese come Luciano Gaudenzio alla fotografia, Daniela Pizzarotti al suono in presa diretta e Paolo Cottignola (David di Donatello per “Il mestiere delle armi” di Olmi) al montaggio – sarà presto protagonista di un tour che toccherà anche diverse località friulane.
Marco Rossitti
Docente di cinema all’Università degli Studi di Udine, autore di saggi sul film etnografico e il cinema italiano, direttore di festival. Come autore e regista ha realizzato una trentina di titoli, molti dei quali trasmessi dalle reti di RAI e di Sky e da Sat 2000 e presentati al Festival di Trento, al Lessinia Film Festival, al NodoDoc Film Festival, al Teatro Valle e alla Casa dei Teatri di Roma, al Centre Pompidou di Parigi, al Palazzo dell’ONU di New York. Ha collaborato come autore alla rivista “Meridiani Montagne” e alla collana “Montagne incantate” edita da CAI e National Geographic.
Filmografia: Fabbrica, 2006, con Ascanio Celestini; mPalermu, 2006, con Emma Dante; maggio ’43, 2006, con Davide Enia; Italiani cìncali/Minatori in Belgio, 2006, con Mario Perrotta; I pescecani, ovvero quello che resta di Bertolt Brecht, 2006, con Armando Punzo e i detenuti del carcere di Volterra; Sulla pelle della terra, 2009 (documentario sul terremoto del Friuli del 1976); Carnia 1944. Un’estate di libertà, 2012 (docu-fiction sulla Resistenza in Carnia, trasmessa da RAI3 e RAI1-Speciale TG1); Sulla strada di casa, 2022 (sul progetto “Casa al Sole” di Pordenone).