La 77a edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia farà da preziosa cornice alla presentazione ufficiale al pubblico di RESTERA PRODUZIONI,un progetto di Jgor Barbazza e Davide Stefanato. Restera Produzioni è una casa di produzione cinematografica e audiovisiva che, con i propri format e grazie ad importanti collaborazioni, ambisce a diventare una realtà di riferimento nell’ambito della comunicazione sul territorio nazionale.
RESTERA PRODUZIONI nasce durante il periodo di lockdown che è stato fecondo per saldare la collaborazione che già da tempo vedeva l’autore Davide Stefanato e l’attore Jgor Barbazza uniti nella produzione di cortometraggi dai messaggi diretti, efficaci e reali a valorizzazione del nostro territorio, e non solo. Il video “Stemo casa”, girato durante la quarantena e prodotto dai due è diventato virale in poche ore. Successivamente i due si sono dedicati ad una serie di scritture e produzioni tra cui il cortometraggio “Artista” pubblicato nel web lo scorso Maggio a provocatoria difesa del mondo degli artisti, invisibili e non considerati da una serie di decreti legislativi post COVID-19.
RESTERA è il luogo dove l’idea ha preso forma e non a caso sarà il titolo del cortometraggio che verrà presentato per la prima volta al pubblico venerdì 11 settembre, in occasione della conferenza stampa organizzata dalla Treviso Film Commission grazie al sostegno della Camera di Commercio di Treviso-Belluno e con il prezioso supporto della Regione del Veneto presso lo spazio della Regione del Veneto all’Hotel Excelsior – Lido di Venezia.
Il cortometraggio è dedicato a chi nella vita ha perso qualcosa di importante finendo cosı̀ per smarrire se stesso. Interpretato da Davide Stefanato e Jgor Barbazza con la regia di William Carrer, “Restera” narra la storia di un imprenditore, un padre di famiglia, un uomo in difficoltà. La riva del fiume Sile, la Restera, scelta come teatro del suo ultimo gesto. Un attimo prima dell’inevitabile, la pesante atmosfera viene rotta dalla voce di un curioso personaggio che lì, vicino al fiume, vive e lavora da una vita. L’ingenua figura, inconsapevole del momento, investe l’imprenditore con un giocoso flusso di chiacchiere banali ma allo stesso tempo cariche della profondità di chi vive di cose semplici perché “di quello che c’è non manca niente“. Il dialogo tra i due si chiude con uno sguardo finale verso l’acqua del fiume. Sarà l’indizio di una nuova coraggiosa rinascita o la fine del male di vivere?
L’obiettivo della nuova casa di produzione, spiegano i due attori e ideatori, è quello di riuscire a creare contenuti che possano diventare voce di un momento storico, racconto del presente e narrazione di un territorio.