Ami da pesca per catturare, letteralmente, il profondo dell’essere umano: chi nel 2000 era in sala al Festival di Venezia a vedere L’isola difficilmente scorderà di aver iniziato il nuovo millennio cinematografico sotto il segno di Kim Ki-duk. Perché in quel momento, con quelle immagini scioccanti e spietatamente poetiche, il regista coreano urlava al mondo la sua esistenza. Un’esistenza speculare alla sua poetica, fatta di un’abissale alternanza di dolente intimismo e irruente violenza, di silenzi e urla, di amore e distruzione. Dal successo di critica e di pubblico all’auto esilio; dal ritorno al cinema alle accuse di violenza fino alla prematura scomparsa a 59 anni. Un’esistenza tormentata che sembra la sceneggiatura di un suo film o, viceversa, che i suoi film siano un’estensione della propria vita.
Da martedì 11 maggio su Farestream SCANDALOSAMENTE CRUDELE – IL CINEMA CULT DI KIM KI-DUK, omaggio al regista più controverso del cinema coreano.
L’isola
Corea del Sud 2000, 86’, V.O. con sottotitoli italiani
Piccole casette, gestite dalla giovane Hee-jin, in mezzo ad un lago fungono da resort per pescatori. C’è chi pesca, chi gioca a carte e chi va con le prostitute. Un giorno all’albergo si presenta Hyun-shik, un uomo che porta su di sé un fardello: ha ucciso la fidanzata e l’uomo con cui lo tradiva. Dopo averlo salvato dal suicidio Hee-jin inizia a interessarsi lui. Partendo dall’abbraccio tra Eros e Thanatos, Kim tratteggia un amore veicolato dal dolore: gli amanti sono capaci di tenerezze e crudeltà perché solo così le loro “isole” di solitudine diventano una sola.
Primavera, estate, autunno, inverno… e ancora primavera
Corea del Sud 2003, 103’, V.O. con sottotitoli italiani
Primavera, estate, autunno, inverno… e ancora primavera è cinema allo stato puro! Dietro un’apparente rappresentazione lirica delle stagioni, si cela un apologo sconsolato sulla condizione umana. In mezzo alla natura, in un tempio che emerge da un lago, un maestro buddhista educa un giovane affinché cresca nella saggezza e nella compassione. Una volta che l’allievo scopre gli istinti sessuali, lascia la vita contemplativa e segue il suo primo amore in città. Non riesce però ad adattarsi al mondo e finisce in prigione. Tornerà al tempio in cerca di redenzione.
La samaritana
Corea del Sud 2004, 95’, V.O. con sottotitoli italiani
Per pagarsi un viaggio in Europa l’adolescente Jae-young decide di prostituirsi mentre l’amica Yae-jin gestisce i suoi appuntamenti. Ma un giorno qualcosa va storto e Jae-young si getta dalla finestra. Yae-jin, distrutta dal rimorso per aver causato indirettamente la morte dell’amica, sceglierà una maniera inconsueta per espiare la colpa. L’innocenza, la colpa, il perdono: La samaritana è una parabola esistenziale dolente dove Kim Ki-duk insinua il dolore sottovoce rendendolo più sconvolgente e toccando momenti di abissale disperazione.
Ferro 3 – La casa vuota
Corea del Sud 2004, 90’, V.O. con sottotitoli italiani
Premio per la regia alla 61ª Mostra di Venezia, il film che ha consacrato Kim Ki-duk! Tae-suk si stabilisce in case vuote in assenza dei proprietari. Mentre è alla ricerca di una sistemazione incontra Sun-hwa, una ragazza maltrattata dal marito. I due si innamorano e Sun-hwa decide di seguire Tae-suk fino a quando lui viene arrestato e lei è costretta a tornare dal marito. Una storia d’amore pura in un mondo corrotto, la canzone di due esseri umani che tendono ad astrarsi dalla società attraverso un’esistenza che funziona solo con l’invisibilità.
L’arco
Corea del Sud 2005, 90’, V.O. con sottotitoli italiani
Il cinema di Kim Ki-duk come deriva dei sensi. Lo dimostra L’arco dove i gesti, i pensieri e le azioni si caricano di significati nell’isolamento isolamento forzato dei protagonisti. Soli su una barca infatti vivono un anziano e una ragazza cresciuta con lui. L’uomo è deciso a sposarla il giorno del suo diciassettesimo compleanno ma l’arrivo di uno studente e il desiderio di liberare la giovane farà precipitare la situazione: il ragazzo non ha fatto i conti con la gelosia del vecchio e con l’arco con cui difende la sua protetta dal resto del mondo.
Arirang
Corea del Sud 2011, 100’ , V.O. con sottotitoli italiani
Ritiratosi in una baracca in seguito a un trauma emotivo, l’ex stakanovista Kim Ki-duk (15 film in 13 anni netti) tenta di reagire al blocco creativo che lo attanaglia. Gira un film in totale solitudine puntando la videocamera contro se stesso e alzando il sipario sul suo teatrino interiore. Allo stesso tempo confessore, confesso e supervisore, Kim mette in scena i tre volti della propria interiorità: il vittimista piagnucoloso, l’inquisitore impietoso, l’osservatore disincantato. Vincitore della sezione Un Certain Regard a Cannes nel 2011.
Il prigioniero coreano
Corea del Sud 2016, 114’, doppiato e V.O. con sottotitoli italiani
Nam è un pescatore nordcoreano trascinato dalla corrente in Corea del Sud. Qui viene messo sotto torchio dalle autorità perché scambiano per una spia e alla fine viene rilasciato. Il suo ritorno a casa, tanto sognato, prevederà, in modo quasi kafkiano, lo stesso tipo di trattamento da parte delle autorità nordcoreane. Nam è una persona semplice e onesta intrappolata nell’ideologia dei due paesi divisi. Kim Ki-duk torna al suo cinema delle origini e, attraverso la grammatica del thriller, fa affiorare la violenza insita in ogni sistema politico.
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