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DAZI USA – PREOCCUPAZIONI PER L’EXPORT DEL “MADE IN TREVISO”

DiRedazione

Gen 20, 2025

La provincia è al 13° posto in Italia e seconda in Veneto per le esportazioni negli USA. Nei primi nove mesi 2024 il suo export è cresciuto di 29 milioni, pari al 3,1% in più. Nello stesso periodo il Veneto ha invece perso il 4,8% dell’export “stelle e strisce”, che resta il terzo mercato regionale

Loris Balliana, vicepresidente vicario Confartigianato Imprese Marca Trevigiana: «Sono principalmente le piccole e medie imprese, anche artigiane, che hanno una maggiore incidenza sull’export. Vediamo con favore una trattativa commerciale tra Usa e Unione Europea»

«C’è una vigile attenzione nei confronti della nuova amministrazione del presidente Trump. Il tema dazi resta aperto e preoccupa. Il 4,7% delle esportazioni della Marca Trevigiana vanno verso gli Stati Uniti. Un mercato che nei primi nove mesi del 2024 è cresciuto del 3,1%, dato che colloca Treviso tra le sole 15 province in crescita». A lanciare l’allarme è Loris Balliana, vicepresidente vicario di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana. Le esportazioni “Made in Treviso” negli Stati Uniti hanno toccato quota 1 miliardo 307 milioni 766 mila euro, dato che colloca la provincia al 13° posto in Italia. Tra gennaio e settembre 2024 il fatturato esportato è aumentato di 29 milioni 204 mila euro, pari a più 3,1%. Nello stesso periodo il Veneto ha, invece, perso il 4,8% dell’export “stelle e strisce”, un mercato che comunque vale in regione il 9,1% del totale delle esportazioni, al terzo posto dopo Germania (13,3%) e Francia (11,6%).

«È chiaro che un aumento dei dazi frenerebbe l’export trevigiana», ragiona il vicepresidente Loris Balliana, «mettendo in difficoltà le aziende, soprattutto quelle manifatturiere, che già stanno soffrendo un mercato globale e una situazione geopolitica molto complessi. Sono principalmente le piccole e medie imprese, anche artigiane, che hanno una maggiore incidenza sull’export verso gli Usa. Sarebbe un brutto contraccolpo la strategia di Trump a cui Governo e istituzioni dovranno bilanciare con azioni a sostegno delle nostre imprese. Ora però deve entrare in gioco l’Europa, non può essere un singolo Stato a contrastare queste dinamiche di commercio internazionale».

Tra le maggiori regioni, gli Stati Uniti sono il primo mercato di destinazione per l’Emilia-Romagna e Toscana, mentre è il terzo mercato per Veneto, Lombardia, Piemonte e Lazio. La Marca Trevigiana è la seconda provincia in Veneto per fatturato venduto negli USA, ma la migliore per aumento dell’export nel 2024.

«Una soluzione potrebbe essere un compromesso dazi e acquisti di gas naturale liquefatto», conclude Loris Balliana, «per questo Confartigianato vede con favore una trattativa commerciale tra Usa e Unione Europea affinché si possa ipotizzare una diminuzione dei dazi sull’export Ue in cambio di un maggior acquisto di GNL. Questo accordo potrebbe portare ad una riduzione del prezzo del GNL di cui potrebbero beneficiare anche le nostre imprese manifatturiere, spesso molto energivore. Se da un lato non possiamo far altro che tenere un atteggiamento attendista, le uniche azioni da adottare per il sistema delle piccole e medie imprese è quello di imparare a leggere le dinamiche del mercato e cercare di adattarsi, e molto rapidamente, strutturandosi e puntando ancor di più all’eccellenza e all’alta specializzazione, diversificando i mercati, investendo su quelli in via di sviluppo».

Di Redazione

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